Test telescopio Meade ETX125
INTRODUZIONE:
E’ passato oramai qualche anno dall’immissione sul mercato del “fenomeno” Meade ETX90, che ancor oggi risulta il piccolo strumento più apprezzato dagli astrofili “viaggianti”. Nel corso del 2000 la casa californiana ha proposto un modello “gonfiato” a 125mm pensando di replicare il successo del 90mm.
Sono finalmente riuscito a
testarne uno e a capire seppur in parte il mancato successo di questo pepato
Maksutov.
ASPETTO
ESTERNO:
Per chi conosce già l’ETX90
c’è ben poco da dire in quanto è esattamente uguale, è solo
proporzionalmente “ingrassato”; diciamo che è un po’ come passare dalla
Vespa 50 alla 125… (tanto per mettere la mia solita metafora motoristica).
Per il resto è proprio tutto
uguale: stesse finiture, stessa tipologia di culatta e messa a fuoco e, ahimè,
stessa tipologia di montatura a forcella realizzata interamente in materiali
plastici.
Il modello testato è
corredato di motorizzazione completa e computer di puntamento automatico
Autostar.
A corredo dello strumento
viene fornito 1 ottimo oculare SP26mm e un cercatore 9x25mm con diagonale
incorporato.
OTTICA:
L’ETX125 è basato su ottica
Maksutov-Cassegrain da 127mm (138mm il diametro dello specchio primario).
Qui troviamo qualche piccola
differenza rispetto al più piccolo 90mm; a prescindere dal diametro, cresciuto
fino a 127mm, il rapporto apertura è passato da f/13,4 a f/15, portando la
lunghezza focale al valore di ben 1900 (!) mm.
L’ottica (risultata
collimata) mi è parsa molto ben assemblata anche se purtroppo non esiste
traccia di viti per la collimazione di alcun elemento ottico; l’interno del
tubo mi è sembrato molto ben opacizzato.
La culatta è analoga
all’ETX90; incorpora un flip mirror (disinseribile) che devia il fascio ottico
lateralmente e un bocchettone posteriore destinato all’uso fotografico.
Con un f/ così “pompato”,
le dimensioni del secondario (che è ricavato dalla parziale alluminatura del
menisco) non potevano che essere piacevolmente contenute, anche se la rifrazione
del menisco e la presenza di un piccolo paraluce interno mi hanno impedito di
stimarne l’ostruzione (che comunque dovrebbe essere certamente inferiore a
0.30).
Parlando di materiali la Meade dichiara BK7 per il menisco e Pyrex ricotto per lo specchio primario; la messa a fuoco, basata sul movimento dello specchio primario, si è dimostrata ottima e nonostante il forte potere amplificatore del secondario, l’image-shift è contenutissimo.
Il
cercatore 9x25 dotato di diagonale a 90° offre prestazioni paragonabili ai
comuni 6x30.
MONTATURA:
La montatura è del tipo a
forcella completamente motorizzata e, nel nostro caso, computerizzata, quindi
pur essendo altazimutale conserva una funzionalità totale (chiaramente non si
potranno usare i cerchi graduati, peraltro ben leggibili). E’ tuttavia
preferibile ricorrere ad un buon stativo che la possa trasformare in equatoriale
(gli accessori aftermarket si sprecano…).
Supporti: cuscinetti a sfere
per l’asse di AR e in Nylon per la declinazione.
Molto bella e funzionale la
pulsantiera dell’Autostar; i movimenti fini sono infatti motorizzati e si
controllano direttamente da essa.
LA
PROVA SUL CAMPO
Le
osservazioni di prova si sono svolte la sera del 11-2-2001
Condizioni
meteo: sereno
Vento:
trascurabile
Temperatura:
+ 3 °C
Trasparenza:
sufficiente
Seeing (Antoniadi): 2
Ho trovato l’ottica già
termicamente stabilizzata; tuttavia penso che sotto questo punto di vista
potrebbe incontrare qualche problema visto che non presenta aperture con
l’esterno ed è sprovvista di ventola (al contrario di molti “colleghi”
russi).
Percezione figura di Airy
ottima
Sfericità:
minima
Cromatismo
no
Coma
minimo ai bordi
Astigmatismo
no
Tensionamenti
no
Lo star test ha evidenziato un
leggero coma ai bordi visibile peraltro con oculari di lunga focale;
nessun’altra aberrazione ha mostrato effetti di rilievo. Si tratta di
un’ottica decisamente ben riuscita che permette di togliersi parecchie
soddisfazioni durante le osservazioni ad alta risoluzione.
E qui iniziano i guai! La montatura
interamente in plastica dell’ETX125 ha i seguenti pregi:
leggerezza;
trasportabilità;
compattezza;
motorizzazione di serie.
Ogni altra caratteristica è
decisamente deficitaria e comunque in ben poche occasioni si è dimostrata
all’altezza dell’ottica.
Oltre alla sensibilità alle
alte frequenze (tipica di tutte le montature, comprese quelle che costano
milioni) questa forcella ha mostrato di non gradire neppure i contatti a bassa
frequenza (tipo quelli causati dalle dita che usiamo per mettere a fuoco)
innescando una serie quasi infinita di serpeggiamenti che alla lunga può
divenire snervante, specie ad alto ingrandimento.
Come se non bastasse
sussistono anche limiti di puntamento nell’uso fotografico; l’eventuale
fotocamera urta inesorabilmente la base della montatura se si tenta di puntare
lo zenith (in altazimutale).
L’inseguimento però va
decisamente bene.
E’ un vero peccato che l’importatore italiano non commercializzi la versione Spotting Scope (sola ottica) del ETX125, che come vedremo ha parecchie frecce nel suo arco.
VENERE
E’ la superstar della
serata, come si può non osservarla? Purtroppo dopo il tramonto del Sole, la
turbolenza atmosferica va a mille… e disturba parecchio le osservazioni.
La fase è subito evidente e
ai 154x offerti da un SP12.4 + filtro #80A si intravede qualche irregolarità
atmosferica che diviene ancora + evidente con un SP9.7 (195x); inutile andare
oltre.
SATURNO
Anche qui non si direbbe di
aver a che fare con solo 125mm di diametro data la ricchezza e soprattutto la
qualità dei dettagli; questo ETX mi ricorda i rifrattori proprio perché
“quello che fa vedere, te lo fa vedere bene!”
Oltre all’evidente divisione
di Cassini lungo praticamente tutto il periplo degli anelli è ben visibile
l’anello C e sul globo si fanno stime di colore di bande e zone senza fare poi
una gran fatica, già con l’SP9.7 (195x).
GIOVE
Il gigante gassoso è
generalmente più ostico di Saturno per via delle numerosissime sfumature
pastello dei suoi dettagli e a farne le spese sono spesso i piccoli strumenti
(che raccolgono poca luce).
Tuttavia l’alta definizione
di quest’ottica mette in parte una pezza, mostrando dettagli di buona qualità.
Le immagini di Giove mostrate
dall’ETX125 sono un abisso più avanti di quanto solitamente offre un Newton
da 114mm e migliori (seppur di poco) anche di quelle offerte da un esemplare ben
collimato di rifrattore cinese da 120mm.
Le 2 bande equatoriali sono
ricche di dettagli, spicca la macchia rossa (anche se meno colorita che in un
8”) e sono già avvertibili le differenze cromatiche tra le bande temperate;
sono certo che con una migliore trasparenza atmosferica ci avrebbe fatto vedere
di più.
LUNA
Non è assolutamente azzardato
dire che proprio il nostro satellite sia il terreno di caccia preferito di
questo piccolo Mak.
Nel corso della prova ha
offerto immagini molto convincenti, diciamo a livello di un ottimo rifrattore da
4”.
In questo frangente poi
subentrano i vantaggi offerti dalla lunghissima focale; si pensi che è
sufficiente un oculare da 10mm per sfiorare la ragguardevole potenza di 200x
mentre scendendo di qualche millimetro si raggiungono potenze tali da spremere
l’ottica come un limone! Nonostante tutto il Mak Meade non ha sofferto,
mostrando immagini un po’ buie solo a 300x (!!) ma sempre incredibilmente
secche e contrastate, insomma da rifrattore…
Purtroppo la montatura non ci
ha per nulla assecondato e per un attimo mi sembrava persino di “guidare in
controsterzo…”.
La Luna piena passata di un
paio di giorni ci ha offerto lo spettacolo dell’ingresso in ombra del cratere
Cauchy e di tutte le formazioni adiacenti ad esso (rima, rupes e domi) che l’ETX
ci ha fatto gustare a meraviglia e neppure per un attimo abbiamo rimpianto uno
strumento maggiore.
Moto spettacolari tutte le formazioni prossime al terminatore e comunque con colongitudine favorevole.
La
prova che l'ETX gode di un contrasto invidiabile è giunta dall'osservazione di Aristarchus che, nonostante
si trovasse nell’emisfero Est (quindi affogato nelle luce del Sole) si riusciva
comunque a staccare qualche buon dettaglio.
FONDO
CIELO
Con un diametro di 12,5cm e un
rapporto f/15, voler fare star hopping è come pretendere di girare in mezzo al
traffico con un moto da gran premio come se fosse uno scooterino!! Si pensi che
il "pacioso" SP26 offerto a corredo permette un campo reale di 0.35°
e un ingrandimento di 74x… Per
passare il mezzo grado occorrerebbe un oculare da 50 (!) mm ma saremmo comunque
limitati dal barilotto da 31.75mm e dal campo curvo tipico del Mak-Cassegrain.
Col l’SP26 abbiamo comunque
gustato M42 (nonostante la Luna) e qualche ammasso aperto “catturato"
dall’Autostar (M36…38, M41) le cui stelline erano splendidamente puntiformi.
Non era il caso di andare
oltre, viste le circostanze abbastanza sfavorevoli.
NOIE
E INCONVENIENTI
·
E’ stata rilevata una forte instabilità della
montatura.
·
Non mi sono soffermato nel testare l’Autostar; mi
ha dato l’impressione che il suo dovere lo faccia ma mi ha lasciato perplesso
la sensibilità ai piccoli urti accidentali (occorre rifare l’allineamento
daccapo).
Non c’è che dire,
l’ottica è ottima, perlomeno se si decide di usarla per Luna e pianeti; la
montatura non è all’altezza dell’ottica e per un uso serio dello strumento
è, a mio avviso, pressochè inutilizzabile.
L’ideale sarebbe installare
il tubo ottico su una montatura alla tedesca commerciale (tipo la CG-4/CG-5
Celestron per intenderci) ma dato che lo strumento solo tubo non è
commercializzato ci si ritrova “accollato” il prezzo della montatura di
serie…
Al prezzo poi vanno aggiunti
almeno un paio di oculari di qualità.
Dati
anagrafici
Costruttore:
Meade Instruments Corporation, Irvine CA USA
Modello:
ETX125EC
Prezzo: L. 3.800.000 (Gennaio 2001)
Importatore per l’Italia:
Focas F.lli taddei, Firenze
Diametro:
127 mm (5”)
Lunghezza focale:
1900 (f/15)
Montatura:
A forcella completamente
motorizzata con pulsantiera
Peso:
8.5 Kg
Pregi
Prestazioni ottiche
Flip-mirror incorporato
Focheggiatore funzionale
Trasportabilità
Computerizzabile
Difetti
Instabilità montatura
Parecchie parti in plastica
Scarsa dotazione accessori
Versione
"spotting scope" non disponibile