Astro-Physics Traveler EDFS 105
INTRODUZIONE:
Pur avendo alle spalle
diverse prove strumentali, l’idea di provare un rifrattore Astro-Physics mi ha
messo addosso un po’ d’ansia; mi è stato descritto non tanto come un normale
telescopio bensì come un piccolo miracolo dell’ottica astronomica; con queste
credenziali c’era poco da stare tranquilli…
L’Astro-Physics Traveler è un
rifrattore apocromatico da 105mm f/5.8.
ASPETTO ESTERNO:
L’esame estetico non
lascia alcun dubbio. E’ un telescopio assemblato con una cura maniacale, una
cosa mai vista prima!
Si inizia dal paraluce retrattile realizzato in modo
impeccabile, la verniciatura del tubo color grafite che da un tocco d’eleganza
incredibile, per finire al focheggiatore pressochè perfetto oltre che gigantesco
per lo strumento in questione.
A corredo dello strumento non vi è
praticamente nulla! Solamente una borsa (Tenba, ricorda quelle per uso
fotografico) per il trasporto e 2 anelli di collegamento alla montatura
(inservibili se non si usa l’originale, salvo adattamenti).
La Casa produce
una marea di accessori ma tutti a richiesta…
OTTICA:
Probabilmente ai vertici della
categoria, l’ottica del Traveler si avvale di un tripletto apocromatico con un
elemento alla Fluorite; curiosa l’esclusività tecnica della spaziatura in olio
di silicio in luogo dell’aria.
Esemplare il trattamento antiriflesso.
L’interno del tubo racchiude una batteria di diaframmi di contrasto.
Non
mi resta che tessere un mare di lodi al già citato focheggiatore che sfrutta la
medesima meccanica dei fratelli maggiori EDF 130 e 155mm; il diametro interno
68mm e la corsa 115mm sono il suo biglietto da visita. Inutile dire che la
scorrevolezza è da riferimento.
L’ottica è risultata perfettamente
collimata.
MONTATURA:
Lo strumento è
commercializzato solo tubo ottico, tuttavia Astro-Physics consiglia
l’accoppiamento con la montatura GE400 (vedi foto), un bel pezzo di meccanica
purtroppo costosissima.
L’esemplare esaminato era installato su una
montatura alla tedesca Kenko NES completamente motorizzata, con un treppiede in
abete autocostruito; la stabilità del complesso era invidiabile, nessun problema
per la montatura nipponica nel sostenere i 4Kg del Traveler, anche ai massimi
ingrandimenti.
LA PROVA SUL CAMPO
Le osservazioni di prova si sono svolte la sera del 19-5-2000
Condizioni
meteo: sereno
Vento: avvertibile
Temperatura: +22°C
Trasparenza:
ottima
Seeing (Antoniadi) 3 Buono
Il sito di osservazione consente l’allineamento col Polo celeste puntando la
Stella Polare, sfruttiamo con piacere il cannocchialino presente nella montatura
Kenko NES.
L’assestamento termico ha una durata trascurabile in quanto la
temperatura esterna è superiore ai 20°C; in caso contrario penso si attesti
attorno ai 20 minuti.
Punto subito una stella ad alto ingrandimento (Alpha
Bootis) per assicurarmi del centraggio delle ottiche (eccellente) e per provare
la stabilità della montatura, davvero buona.
Devo premettere che parlando di
rifrattori sono un po’ tradizionalista, vale a dire che a me piacciono quelli
con la focale lunga e quasi inorridisco a pensare che ho tra le mani un APO
aperto a f/6 o giù di li… mi sembra di guidare una moto da corsa col cambio
bloccato in seconda!!
In realtà, come vedremo, ciò rappresenta un limite
solo psicologico, i forti ingrandimenti sono comunque raggiungibili grazie alla
qualità senza compromessi degli accessori che è bene equipaggino strumenti di
questo calibro.
Impietosa la situazione di visibilità dei pianeti; non se ne
vede uno neppure a pagarlo a peso d’oro!
Per il test ripiegheremo su Luna
(piena), stelle doppie e profondo cielo.
PROFONDO CIELO
Si osserva con una certa
foga visto che nell’arco di poche ore sorgerà la Luna quasi piena, anche se
osserviamo da un centro urbano e non abbiamo certo il cielo di La Palma…
M67: molto spettacolare all’oculare UWA8.8 (69x e oltre 1 grado di campo) si
contano tantissime stelline puntiformi.
M44: descriverlo è sciuparlo…
M35: idem c.s.!
M51: un pelo deludente, causa inquinamento luminoso; la
situazione migliora con l’uso di un filtro deep sky.
M31 e M33:
impressionanti all’oculare Lantanium 22 (27x e 2.5° di campo) anche se
l’inquinamento luminoso sottrae un po’ di “cavalli” al nostro motore.
M3:
eccellente sia all’UWA8.8 che al Lantanium 6 (102x) anche se leggermente
“impastato; con l’uso della Barlow e col conseguente aumento dell’ingrandimento
si risolve maggiormente l’ammasso.
M5: vedi M3.
M97: nettissima con un
filtro OIII, ma gli “occhi del Gufo” si lasciano desiderare.
M57: ancora un
po’ troppo vicina all’orizzonte (e con la Luna che inizia a fare capolino)
secchissima col filtro OIII a 102x.
M81/82: con la stessa configurazione
usata per M31 sono uno spettacolo; sotto un cielo buio si potrebbe tener dietro
anche i superbinocoli (che si scordano l’ottica magnifica del Traveler).
STELLE DOPPIE:
In circa 1 ora ne avremo
osservate una trentina ma purtroppo nessuna di esse era “al limite” della
separazione di questo rifrattore, che dovrebbe avere un potere risolutivo
effettivo di 1.1 secondi d’arco.
Tuttavia è stata verificata la
straordinaria acromaticità di questo telescopio; nessun alone strano attorno
alle stelle, figure di diffrazione da manuale e puntiformità delle selle mai
vista prima.
Anche introducendo una lente di Barlow (obbligatoria, vista la
focale cortissima) Tele Vue 2” non si manifestava alcuna aberrazione.
Ho
trovato particolarmente spettacolari Gamma Virginis, Epsilon Bootis, Kappa
Geminorum, apprezzando i colori delle singole componenti.
Tutte le
osservazioni sono state eseguite con Barlow + oculare LV6 (200x) oppure OR5
(240x).
LUNA:
Luna piena vecchia di 1 giorno
con un vento non forte ma fastidioso; queste le circostanze del nostro test
lunare.
Ci siamo concentrati maggiormente sulle formazioni a ridosso del
terminatore, verso occidente (verso il mare Crisium per intenderci).
Proprio
il mare Crisium è stato il primo bersaglio, col terminatore d’ombra che quasi lo
spezzava in 2 con una luce radente che era una bellezza. Le immagini che passava
l’oculare LV6mm + barlow (200x) erano stabili nonostante la turbolenza e molto
secche; sensibile aumento dei contrasti con un filtro gialloverde #12.
Molto
suggestive le visioni di Posidonius e Furnerius, quest’ultimo ricco di piccoli
rilievi, simili ai domi; per vedere oltre abbiamo provato con successo i 240x e
successivamente i 300x offerti da un OR4 Vixen ma purtroppo a causa della
turbolenza non abbiamo conseguito miglioramenti di rilievo.
Ricordiamo però
che siamo ben oltre la famosa teoria dell’ingrandimento massimo (per i
rifrattori dovrebbe corrispondere al doppio del diametro in mm) ed in condizioni
di calma atmosferica sono convinto che il Traveler potrebbe reggere potenze
assurde per la sua apertura.
Ci siamo poi soffermati su panoramiche
mozzafiato con l’oculare UWA8.8 e successivamente abbiamo interrotto le
osservazioni causa il sopraggiungere di una fastidiosa “nuvolaglia”.
NOIE ED INCONVENIENTI
Nessuno
CONCLUSIONI
Avrete già capito che ci
troviamo a tu per tu con uno strumento realizzato per chi pretende il massimo,
senza compromessi.
Astro-Physics ha interpretato alla perfezione le esigenze
degli astrofili disposti a tutto per avere tra le mani il massimo a
disposizione.
Il prezzo è elevato (L. 9.600.000 solo tubo) anche se mi
guarderei bene dal definirlo fuori mercato; gli strumenti di pari categoria sono
commercializzati ad un prezzo non molto dissimile.
Una caratteristica di
tutti i prodotti Astro-Physics è l’importazione in numero limitato, che non di
rado costringe all’attesa l’acquirente.
CONSIDERAZIONI PERSONALI
Credo sia
risaputo ovunque che i rifrattori APO siano strumenti eccellenti ed imbattibili
a parità di apertura, anzi non sono lontani da strumenti a specchio di diametro
quasi doppio.
Purtroppo questi gioiellini costano veramente troppo, tanto
che spesso l’astrofilo (come dargli torto?) preferisce orientarsi verso
telescopi Schmidt-Cassegrain da 200mm commerciali che pur costando molto meno
danno risultati simili (in alcuni casi anche superiori).
Se poi si volesse a
tutti i costi spendere la stessa cifra restando su strumenti commerciali,
potremmo orientarci verso un un Meade 10” LX50 (L. 8.900.000 completo), un
Celestron G9 1/4 (L. 4.100.000 s.t.), oppure un Intes Mak-Newton MN71 DeLuxe (L.
4.500.000 s.t.); con questi telescopi tra le mani potremmo dimenticarci degli
APO senza infierire pesantemente sul nostro conto in banca…
Dati anagrafici
Costruttore: Astro-Physics Inc. Rockford, Illinois, USA
Modello: Traveler 105 EDFS
Prezzo: L.
9.600.000
Importatore per l’Italia: Unitron Italia S.r.l. Firenze
Diametro: 105 mm
Lunghezza focale: 610mm (f/5.8)
Montatura: -
Peso tubo ottico: 4 Kg
Pregi
Ottica eccellente
Prestazioni
elevatissime
Costruzione ai massimi livelli
Trasportabilità
Ottimo
focheggiatore
Difetti
Prezzo molto elevato
Dotazione inesistente
Importazione contingentata
IL TRAVELER 105 EDFS E TUTTI I CONCORRENTI
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TRAVELER 105 EDFS |
Fluorostar 105 |
FS102 Fluorite Top |
FL102 |
105 SDHF |
101 Renaissance |
102APO |
APQ100 |
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ED APO |
Fluorite APO |
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0.033 RMS |
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11.400.000 completo |
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