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FanFiction/n°4
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THE BIG WHOOP’S PORTAL
di Gaia&Federica
Parte 1: Le Leggende
narrano...
Mar dei Caraibi. Miriadi di isole
sorgevano tra queste acque solcate da corsari in cerca di ricchezze ed
assetati di sangue, ma soprattutto di rhum. Tra queste isole, tre si
distinguevano dalle altre: Mêlée, Booty e Plunder. Esse rappresentavano
il possente Triangolo Commerciale Caraibico (T. C. C.) governato da Elaine
Marley e dal suo consorte Guybrush Treepwood.
In ogni angolo dei Caraibi riecheggiava con terrore il nome di Carla: il
mastro di spada e vice governatrice Mêlée Island. Sull'isola si
trovavano una scuola per imparare l'arte della scherma e il circo dei
fratelli Fettuccini.
Mêlée Island. La sera del 3 maggio
1588. Il vice governatore Carla scrutava l’orizzonte
dall’osservatorio, infastidita dalla pioggia insistente e dal vento che
le impediva una buona visibilità.
"Basta così! Io me ne torno a
casa. Tanto, durante le notti di tempesta, persino i criminali se ne
stanno alla larga. Avvisami tu se dovesse succedere qualcosa".
"D’accordo Carla, – rispose Luis, la vedetta – anche se con
questa pioggia non riesco a vedere nemmeno la villa".
Da quando il gov. Marley le aveva
affidato il controllo dell’isola in sua assenza, Il maestro di spada di
Mêlée, aveva preso molto sul serio il suo incarico ed ogni sera si
recava personalmente all’osservatorio, per accertarsi che tutto fosse
sotto controllo. Infatti, da quando il Triangolo Commerciale era stato
istituito, la zona aveva attirato molti pirati di dubbia provenienza.
Questi pirati formarono un nuovo villaggio, Puerto Nuevo, mentre i corsari
ancora legati alle tradizioni di Mêlée Island e fedeli al governatore
Marley, vivevano ad Old Village, il vecchio e cadente paesino situato ai
piedi dell'osservatorio e non molto lontano dalla villa del governatore.
Carla, tutte le notti, percorreva le vie di Old Village per tornare alla
villa. Passava davanti al bar Scumm: dalla porta aperta uscivano calore ed
odore di grog, accompagnati dal vociare dei pirati ubriachi. Old Village
era rimasto quello di una volta: l'orologio segnava sempre le dieci, il
vecchio dell'emporio diventava ogni giorno più intrattabile, la chiesa
era deserta e la prigione infestata dai topi.
Carla era finalmente giunta alla villa del governatore e accarezzando i
cani piraña, che ormai la conoscevano, entrò nella casa grondante dalla
pioggia.
Il maestro di spada era seduto sulle scale dell'entrata e pensava a Mêlée
e ai cambiamenti che aveva subito. Ad un tratto le sue riflessioni furono
interrotte da una ventata che spalancò violentemente la porta. Un tuono
squarciò il silenzio di quella notte. Carla intravide la sagoma di una
persona sulla soglia di casa. Si trattava di un uomo molto robusto, dalla
lunga chioma acconciata in maniera ridicola. L'individuo varcò la soglia
e, sguainando la spada, domandò con fare gentile, ma sguardo minaccioso:
"Sei tu il governatore dell'isola?".
Carla si alzò e rispose: "Sono il
maestro di spada di Mêlée Island, ho l'incarico di sorvegliare l'isola
in assenza del governatore Marley!".
"Io sono il capitano René
Rottingham - disse l'uomo - e sono qui per appropriarmi dell'isola. Fatti
da parte".
Sì, era proprio lui. Quel René che
Guybrush umiliò rapandolo a zero e sconfiggendolo in duello. Proprio per
queste ragioni, Rottingham era giunto sull'isola. Vittima del suo
orgoglio, cercava vendetta: aveva intenzione di appropriasi di una delle
isole governate da Marley, la dolce metà del suo nemico, e castigarlo al
momento più opportuno.
"Non osare sfidarmi!". Disse
Carla impugnando la spada con cui aveva combattuto per anni gli aspiranti
pirati.
"È un duello che vuoi,
allora...".
Rottingham iniziò, così, a insultare
il maestro di spada. Carla non aveva mai sentito insulti del genere: non
era mai stata per mare abbastanza per rispondere per le rime.
"Ti chiamano maestro di spada, -
disse orgoglioso René - ma non mi sembra che tu sia molto brava. Ti ho
battuta. Ora l'isola è in mio potere e… vattene da casa mia!".
Carla fu costretta a lasciare la villa e
a rifugiarsi a Old Village. René, infatti, aveva comprato, con qualche
misero pezzo da otto, la fedeltà dei corsari di Puerto Nuevo, ma non
riuscì a fare lo stesso con i vecchi pirati.
Il maestro di spada e la popolazione di Old Village formarono una
resistenza segreta: studiavano il modo di spodestare il capitano Rottingam.
Un'altra isola, che però non faceva
parte del Triangolo, aveva raggiunto il successo. Si trattava di Blood
Island. Da quando il monte Acidofilo eruttò, l'albergo di Griswold
riconquistò la fama di un tempo e l'isola diventò meta di turisti e
vulcanologi. L'eruzione del monte Acidofilo non fu favorevole ai
cannibali. La loro tribù si trovava vicinissima al cono del vulcano, così
furono costretti a lasciare Blood Island. Sull'isola girava voce che la
misteriosa Monkey Island era tornata al suo stato selvaggio di una volta,
da quando la Fiera dei Dannati era andata distrutta, così i cannibali
decisero di ritornare in patria.
Arrivati su Monkey, decisero di fare un grande falò con i resti della
demoniaca fiera e festeggiare così il loro ritorno, ringraziando la
grande testa di scimmia, che furono costretti a lasciare.
Il pirata fantasma, anzi lo zombie pirata Le Chuck era rimasto
intrappolato e congelato sotto un lastrone di ghiaccio, quando migliaia di
tonnellate di attrazioni erano crollate a causa di una grande esplosione.
Le Chuck stava aspettando il momento giusto (il colpo di fortuna) per
liberarsi e realizzare il suo sogno nel cassetto: quello di oltrepassare i
cancelli di Big Woop con la sua dolce Elaine.
Quel momento era arrivato: il calore che i cannibali provocarono con il
grande falò, fece sciogliere il ghiaccio e così il terribile zombie si
liberò.
Altra isola del Triangolo era Plunder. Lì
si trova un villaggio, Puerto Pollo, un vecchio covo di pirati all'ancora
chiamato Danjer Cove, e una foresta vergine e incontaminata meta di
turisti e ambientalisti, alla ricerca del leggendario Pollo Diablo. Non
erano da dimenticare il prestigioso Cabana Club e il favoloso fortino,
restaurato dalle cannonate di mesi prima, residenza della famiglia
Treepwood.
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