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FanFiction/n°4
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THE BIG WHOOP’S PORTAL
di Gaia&Federica
Parte
3: La Mêlée Liberata
Plunder
Island. La mattina del 14 maggio 1704. Su di un palo davanti alla locanda
di Barba Gialla, Felipe, la vedetta, scrutava l'orizzonte accertandosi
della calma di quella mattina. Quella era proprio una mattinata
splendida: il sole irradiava gli angoli più nascosti di Plunder Island,
qualche raggio raggiungeva quasi Danjer Cove. Tutti erano gioiosi,
specialmente i turisti, ma Guybrush era triste e solo in quel fortino
così grande e così vuoto. I suoi occhi erano persi nel mare in direzione
di Mêlée. Sperava di vedere una nave arrivare, la nave di Elaine. Era già
passata una settimana, nove giorni esattamente, e Guybrush si decise a
scendere a Puerto Pollo per distrarsi un po'.
Felipe era sempre lì: non si vedeva nemmeno un gabbiano in cielo. Anzi, a
dire il vero, un gabbiano c'era. Si stava proprio avvicinando all'isola: "È
proprio grosso quel gabbiano", pensò la sentinella. L'animale si
stava avvicinando sempre più. La vedetta sgranò gli occhi e riconobbe in
quell'uccello un pollo viaggiatore. Intanto Guybrush, alla Costa dei
Barbieri, si stava facendo spuntare le doppie punte. Ad un tratto entrò
nel locale Felipe: "Sta arrivando un pollo viaggiatore!!". E
Treepwood uscì di corsa a vedere. Il pollo era planato assetato sulla fontana
del paese. Guybrush corse incuriosito a vedere e prese il messaggio, ma
prima di leggerlo notò con terrore che sotto la zampa portava lo stemma
del Triangolo. Questo significava una cosa soltanto: era un pollo di
Elaine. Il messaggio diceva: "Il capitano Rottingham mi ha fatta
prigioniera sull'isola di Mêlée. Chiedo aiuto. Il governatore Elaine
Marley". Guybrush non poteva credere ai suoi occhi. Di corsa
avvertì Haggis, Bill ed Edward. Dopo un'ora stavano già solcando le acque
sulla Plunder Vessel.
I canali
sotterranei. Il pomeriggio del 15 maggio 1704. Elaine stava vagando nei
canali senza meta. Una meta l'aveva, ma non sapeva se l'avrebbe mai
raggiunta. Era riuscita a scappare da Rottingham, ma sarebbe mai arrivata
a Plunder Island? I canali si estendevano sotto i Caraibi per chilometri
congiungendo tutte le isole. Elaine non conosceva i canali e non sapeva
dove stesse andando. In quale isola sarebbe sbucata?
Mêlée Island. L'alba del 16 maggio 1704. La Plunder Vessel fece ingresso
al molo di Old Village. Guybrush scese dalla nave ed entrò nel bar Scumm
per chiedere informazioni. In quell'istante passò accanto a lui il
Gallese Volante che stava portando del grog ad un tavolo.
"Gallese!
- disse Treepwood - cosa fai qui?".
"Il
governatore Marley mi ha offerto questo posto da cuoco dopo aver
ascoltato la mia storia".
Il
Gallese gli raccontò, così, come Elaine l'aveva trovato. Disse anche che
lì non si trovava bene: "Qui tutti bevono soltanto e non consumano
altro che grog. Qui non mi posso realizzare. Io sono nato per fare il
cuoco, Treepwood, e non il cameriere per una massa di pirati
grog-dipendenti. Raccolgo le mie cose e me ne vado oggi stesso, cercherò
di raggiungere Scabb".
"Senti
Gallese - disse Guybrush - tieni. Mi sento un po' in colpa per quello che
ti è successo. Accetta questa bussola. È vera".
Ed il
Gallese se la mise in tasca felice.
"Guybrush,
ma cosa fai qui?". Chiese Carla sgranando gli occhi.
"Ho
ricevuto un messaggio di aiuto dal pollo viaggiatore di Elaine".
"Abbiamo
fatto scappare Elaine grazie ai canali sotterranei. Sta arrivando a
Plunder".
"Per
fortuna è salva".
Carla
spiegò a Guybrush le novità di Mêlée, ovvero l'arrivo improvviso del
capitano Rottingham.
"Carla,
per riconquistare l'isola devi solo sfidare Renè con gli insulti dei pirati
di terra! Qui non siamo per mare". Affermò Guybrush.
"Hai
ragione - rispose Carla entusiasta - vado, lo batto e torno".
"Aspetta
- intervenne Mc Mutton sguainando delle lucenti e affilatissime forbici -
potresti dargli una lezione anche tu, Guybrush".
Il
maestro di spada e Guybrush andarono di corsa alla villa di Elaine.
Rottingham si era alzato da poco e, davanti allo specchio, si stava
pettinando dolcemente la sua adorata chioma. Fissava il suo riflesso
passando la spazzola tra i capelli e constatando con i polpastrelli delle
dita la loro morbidezza. Stava pensando che dall'ultima volta erano
cresciuti più soffici, resistenti e luminosi. In quel mentre la sua
adorazione fu interrotta da un brusco rumore. Carla e Guybrush erano
entrati nella residenza spalancando il portone d'ingresso. Renè si
sistemò in fretta la chioma, un fiocchetto dietro e due davanti, e scese
nell'atrio della casa.
"Treepwood,
finalmente sei qui. Ti aspettavo per sconfiggerti!".
"Aspetta
- esclamò il maestro di spada - prima devi riuscire a battermi e questa
volta useremo gli insulti di terra".
Rottingham
si vide costretto ad accettare la sfida ma sapeva perfettamente di non
conoscere neanche un insulto di quel genere. Carla stava attaccando Renè
senza pietà. Quello era il momento che Guybrush stava attendendo. Si mise
furtivamente alle spalle del capitano e, sguainando l'attrezzo di Haggis,
iniziò a sforbiciare. Rottingham non poteva distrarsi altrimenti avrebbe
potuto vedere il viso sella morte, ma sapeva cosa stava succedendo dietro
di lui. Conosceva benissimo quel rumore e vedeva svolazzare attorno a lui
ciocche di capelli. Il capitano perse il duello e con le lacrime agli
occhi abbassò lo sguardo verso il tappeto arabo blu come le onde che si
infrangono sul porto di Puerto Pollo e assistette ad uno spettacolo che
avrebbe voluto evitare: i suoi capelli che giacevano inermi sul freddo
pavimento. Renè si avvicinò ad una finestra per vedere com'era ridotto e
pensando che pochi minuti prima stava accarezzando la sua chioma ancora
lunga, soffice e lucente. Guybrush, non essendo molto bravo a tagliare i
capelli, non aveva completamente rapato il capitano, ma aveva tagliato un
po' qua ed un po' là senza un ordine preciso. Rottingham si asciugò le
lacrime e, passandosi una mano tra quello che rimaneva della sua chioma
adorata, scappò verso Old Village. Stava correndo disperatamente e si
avvicinò al molo del paesino. In quel momento il Gallese Volante spalancò
la porta del bar Scumm e uscendo fu travolto da Renè. Entrambi caddero.
Al Gallese scivolò dalla tasca la bussola di Guybrush, ma lui non se ne
accorse.
"Scusa,
ma io me ne stavo andando". Disse infastidito il Gallese.
"Mi
perdoni, signor…".
"Gallese
Volante".
"… signor Volante,
mi porti con lei, non sarò d'impiccio!".
Il
Gallese accettò senza sapere che quella era la spregevole persona che si
era impadronita dell'isola, e senza sapere che aveva perso la sua
bussola. Renè e il Gallese salirono su una delle scialuppe abbandonate e
presero il mare. Non si seppe più niente di loro, erano forse rimasti
intrappolati nelle nebbie che si formavano tra un'isola e l'altra?
Mêlée era salva e Carla aveva ripristinato la sua posizione. Guybrush
prese immediatamente il mare: voleva arrivare a Plunder il più presto
possibile per andare incontro ad Elaine nei canali.
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