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FanFiction/n°4
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THE BIG WHOOP’S PORTAL
di Gaia&Federica
Parte 2: La Resistenza
Plunder Island. La mattina del 5 maggio
1704. Guybrush Treepwood si stava recando alla palude di Mojo percorrendo
le vie di Puerto Pollo. Il villaggio non era cambiato di molto: La
costa dei barbieri era sempre lì, con Bill, Edward e Haggis, sempre
disponibili a solcare i mari con Guybrush. Quei quattro erano diventati
veri amici dall'ultima avventura.
Il teatro di Slappy ogni sera era colmo
di spettatori, non scimmie. Lui era convinto di essere diventato un
bravissimo attore drammatico, ma la gente veniva da ogni isola per
assistere allo spettacolo di Slappy il comico e non il drammatico.
Zolfo Beach era diventata la spiaggia privata più frequentata dell'isola,
non solo perché era l'unica privata di tutta Plunder, ma per un altro
semplice motivo. Anche Plunder Island, come Mêlée e Booty, era stata
scelta per ospitare un albergo della prestigiosa catena Goodsoup.
L'albergo era situato là dove una volta sorgeva la casa di Kenny. Essa
fu, infatti, distrutta quando gli affari della famiglia Falmouth erano
crollati. Per fortuna Guybrush riuscì a comprare tutti i Macellomatic T -
47 necessari alla flotta del Triangolo durante una svendita. L'albergo
Goodsoup aveva affiliato a se Zolfo Beach e il ristorante di Barba Gialla.
Guybrush giunse da Mojo. La palude era
come al solito umida e nebbiosa. Entrò nel galeone e Mojo apparve.
"Mojo, perché volevi
vedermi?".
"Volevo avvertirti che sto per
trasferirmi". Disse Mojo.
"Dove andrai ad esercitare?".
"Mi recherò a Grog Island. Tieni
Guybrush. Questa è la mappa per arrivare a Grog. Saprai dove trovarmi
e… salutami Elaine".
"Che peccato - rispose Guybrush - E
così te ne vai. Arrivederci Mojo".
Treepwood stava lasciando il galeone di
Mojo quando…
"Aspetta Guybrush! Stai attento e
soprattutto stai accanto ad Elaine. Ho un brutto presentimento".
"Spiegati meglio". E Mojo
scomparve in una nube luminosa. Chissà cosa aveva voluto dire con le sue
parole?
Guybrush mise la mappa in tasca e tornò
al fortino, dimenticandosi gli avvertimenti della sacerdotessa voodoo.
Lungo la strada incontrò Elaine al porto, pronta a salpare.
"Guybrush, finalmente ti ho
trovato, ma... mi sembri diverso. Hai cambiato pettinatura!".
"Allora l'hai notato! Ti piace il
mio treccino? Prima di tornare sono passato da Haggis. Ma… Elaine! Dove
stai andando?".
"Devo recarmi a Mêlée Island per
sbrigare delle faccende di amministrazione".
"Elaine, dovevi avvertirmi in
anticipo. Devo prepararmi".
"Oh, Guybrush! Mi dispiace, ma devi
rimanere qui. Altrimenti chi veglierà su Plunder?".
"D'accordo Elaine - rispose
Guybrush con malinconia - Ma quando tornerai?".
"Calcolando il viaggio… al
massimo una settimana".
"Ciao Elaine, torna presto. Ah, ti
saluta Mojo, se ne è andata!". E Guybrush guardò tristemente la
nave lasciare il porto.
"Treepwood, ti troverò prima o
poi! - si spolmonò Le Chuck - Assisterai al mio trionfo! Ti struggerai
mentre oltrepasserò Big Woop con la mia Elaine!".
Booty era la prima isola che aveva
dovuto subire "l'ispezione" dello zombie. Quando si rese conto
che la villa era chiusa da mesi, la sua ira aveva mandato in cenere la
residenza estiva del governatore Marley. Senza scoraggiarsi, Le Chuck
iniziò a controllare tutte le altre isole del T. C. C., cominciando da Mêlée.
Mêlée Island. Il tardo pomeriggio del
6 maggio 1704. Giunse a Old Village preceduto da una folata di vento
infuocato, dirigendosi con passo deciso verso la dimora del gov. Il
capitano Rottingham contava i suoi dobloni d'oro nel suo lussuosissimo
studio nuovo di zecca, quando gli cadde un miserabile pezzettino da due,
che cominciò a rotolare sul tappeto persiano giallo ipecacuana, fino alla
porta rimasta aperta. René si alzò col panico che qualcuna delle sue
guardie potesse portarglielo via e si accorse con raccapriccio che la
moneta stava ruzzolando giù dalle scale. Il capitano la rincorse: stava
per riappropriarsene quando, giunto di fronte al maestoso portale
d'ingresso, alzò gli occhi in direzione di uno strano odore di bruciato.
L'argento cesellato delle maniglie stava colando orrendamente sul tappeto
indiano, rosso come la cresta dei polli di Plunder. Quando la maniglia e
l'intera serratura furono totalmente liquefatte, la porta si spalancò:
era Le Chuck. René indietreggiò e lo zombie raccolse il pezzo da due,
porgendolo al capitano.
"Hai sciolto il mio pezzo da
due!". Disse Rottingham incattivito.
"Dov'è Elaine?".
"Chi, scusa?".
"Il governatore dell'isola! Dov'è?".
"Ti riferisci a Marley, - rispose
Renè annoiato - la consorte di Guybrush? È momentaneamente
assente".
"Guybrush Treepwood?!".
"Sì, odio con tutto il cuore
quell'insulso individuo".
"Anche tu - rispose Le Chuck -
Mettiamoci d'accordo".
E i due misero in comune le loro
esperienze con Guybrush.
Elaine Marley stava solcando le acque
con la sua Carrabbean Queen. Mêlée Island non era molto lontana: la
mattina seguente il governatore si sarebbe svegliato nel porto di Old
Village.
"Uomo in mare!". Si sgolò la
vedetta.
"Tiralo a Bordo". Comunicò
Elaine al mozzo.
Si trattava di un tale, avvolto da un
mantello fradicio e con un giubbotto di salvataggio sgonfio. Elaine e il
suo equipaggio lo avevano trovato in mare su di una tavola di legno. Il
governatore lo accompagnò in uno degli alloggi della nave.
"Chi sei?". Chiese lei
incuriosita.
"Sono il Gallese Volante".
"Perché eri in mare in quelle
condizioni?"
"Mesi fa - raccontò il Gallese con
tono triste - ero partito da Blood Island. Volevo andare su Scabb Island
per occupare un posto da cuoco. Avevo una bussola: un certo Treepwood,
Guybrush Treepwood me l'aveva lasciata, ma dopo pochi giorni di
navigazione… la bussola era come impazzita. L'ago si era
smagnetizzato".
"Guybrush... lui è mio marito.
Perdonalo. Domani mattina saremo a Mêlée Island. Al bar Scumm stanno
cercando un cuoco: accetta la mia offerta!".
"D'accordo". Rispose felice il
Gallese.
Mêlée Island. La mattina del 7 maggio
1704. Il sole non era ancora sorto. Il capitano Rottingham era ancora
immerso nel mondo dei sogni, avvolto da una fresca trapunta a quadri verdi
grog. Una guardia spalancò la porta della stanza da letto di René.
"Capitano!".
"Come osi turbare i miei sonni a
quest'ora!". Rispose lui con la sua candida vestaglia e il suo bianco
cappellino da notte, cercando di nascondere, dietro la schiena, il suo
affezionatissimo coniglietto da contrabbando, da cui non si separava
dall'età di due anni.
"Una nave che porta l'effigie del
Triangolo si sta avvicinando! Si tratta del governatore Marley!".
"Elaine è qui? - Disse Le Chuck
con un barlume di speranza negli occhi - Di ai tuoi uomini di catturarla e
portarla qui!".
"Ed io che cosa ne ricevo in
cambio?".
Le Chuck convinse René a stipulare un
patto: lui lo avrebbe aiutato a catturare Elaine e in cambio lo zombie gli
avrebbe portato Guybrush.
"Se mi prometti che potrò fare di
Treepwood tutto quello che vorrò… accetto". Disse René
accompagnando la fine della frase con una risatina sadica, pensando a
quale atroce vendetta poteva far subire a Guybrush.
Le Chuck non avrebbe mai lasciato il suo
odiato fratello nelle mani di Rottingham: voleva vederlo soffrire mentre
lui e la sua Elaine avanzavano verso Big Woop.
L'aria della mattina non ancora scaldata dai raggi del sole era fresca e
pungente. Una leggera brezza mattutina percorreva ogni minimo angolo di Mêlee
Island, anche il bosco che portava alla vecchia casa del maestro di spada
e che era controllato dai vecchi pirati. Il governatore Marley era appena
sbarcata e dopo aver lasciato il Gallese al bar Scumm, si accorse che due
pirati a lei sconosciuti le stavano venendo incontro.
"Lei è il gov. Marley?".
Chiese uno dei due bucanieri.
"Sì, ma cosa volete?". E quei
brutti ceffi portarono con la forza Elaine alla villa.
"Mi raccomando Rottingham - disse
Le Chuck con tono autoritario - lascia che Elaine giri sull'isola
indisturbata ma non permetterle di scappare, non farla avvicinare al
porto".
"Ma come?". Chiese Rottingham
sbalordito.
"In questo modo lei sarà libera di
avvertire Treepwood, e lui accorrerà qui cadendo tra le tue… amorevoli
braccia".
Rottingham annuì e Le Chuck riprese:
"Ora devo tornare a Big Woop per liberare il passaggio che porta ai
portali, da grossi macigni. Tornerò, e se Elaine non sarà più
qui…".
In quel momento il viscido zombie svanì
e Marley raggiunse la residenza.
"Tu devi essere Marley,
vero?". Chiese René.
"Certo. Come hai osato impadronirti
della mia villa?".
"Caro governatore, non solo mi sono
impadronito della tua villa, ma anche della tua isola e non intendo
andarmene. Sarai libera di aggirarti per l'isola ma non azzardarti a
lasciarla. Ora vattene da qui!".
Elaine fu sbattuta fuori da casa sua.
Passeggiando disperata tra le vie di Old Village pensava al modo di
scappare, ma niente le veniva in mente: la sua ragione era offuscata dalla
rabbia. Ad un tratto, nelle vicinanze del bar Scumm, le parve di sentire
un verso a lei famigliare. Sembrava proprio uno dei polli di Plunder
Island. Entrò così nella cucina del bar.
"Fermo! - Gridò Elaine - Quello è
il mio pollo viaggiatore!".
Sì, quello era proprio un pollo
viaggiatore. A Puerto Pollo, infatti, alcuni polli prescelti sin dalla
nascita, venivano addestrati al volo per portare messaggi, e il Gallese
Volante stava cercando di tirargli il collo per cucinarlo. Quella era la
soluzione che Elaine stava cercando: avrebbe mandato a Guybrush un
messaggio di aiuto. Così fece. I piani di Le Chuck si stavano
realizzando: voleva che Guybrush arrivasse sull'isola, non per lasciarlo
nelle mani di Rottingham, ma per fargli assistere a quel atroce spettacolo
che stava organizzando. Voleva prendere due piccioni con una fava, ma
quanto avrebbe impiegato a liberare il passaggio per Big Woop?
Era sera ormai, una sera afosa, come tutte le sere caraibiche, ed Elaine
si trovava nel bar Scumm. Era stata messa al corrente della resistenza che
i vecchi pirati avevano organizzato contro il capitano Rottingham;
intanto, a Carla, tornata alla sua vecchia catapecchia, era giunta voce
che il governatore Marley si trovava al vecchio villaggio. Il maestro di
spada decise così di aiutare Elaine a scappare, anche se ancora non
sapeva come.
Era notte: Elaine si trovava al bar Scumm, l'unico posto in cui lei si
sentiva veramente al sicuro. In quel locale aleggiava come sempre un odore
di grog, e le voci dei pirati assetati e ubriachi facevano sentire il
governatore Marley come a casa sua: in quel bar è come se ci fosse nata.
Nel mezzo della notte la vita che i pirati facevano al bar Scumm fu
interrotta: non capitava spesso che a quell'ora qualcuno entrasse. La
porta si spalancò e il violento spostamento d'aria spense le candele del
lampadario. Non si vedeva nulla. Si sentivano soltanto dei passi
scricchiolanti di qualcuno avanzare nell'oscurità. Quel sinistro
individuo si stava dirigendo verso quelle tende che separavano i due
ambienti del bar Scumm. Elaine era terrorizzata. L'individuo si avvicinava
sempre di più e il suo volto stava per essere illuminato dalla tenue luce
del caminetto. Le candele furono riaccese. Si trattava del maestro di
spada.
"Carla". Disse Marley.
"Mi dispiace governatore. Non sono
riuscita a difendere Mêlée. Voglio aiutarti a scappare!".
"Il capitano Rottingham non mi
lascia salpare - disse Elaine sedendosi ad un tavolo - e non c'è altro
modo di lasciare l'isoola se non per mare".
"Se solo ci fosse un passaggio…
se solo le leggende dei canali sotterranei fossero vere…". Precisò
Carla scoraggiata.
In quel momento la mente di Elaine si
illuminò. "Come hai detto? Leggende? Carla, quelle non sono
leggende! Esistono veramente dei canali sotterranei che uniscono tutte le
isole caraibiche!".
"Allora bisogna solo trovare il
passaggio d'accesso!".
Mêlée. La sera del 13 maggio 1704.
Elaine, Carla e tutti i pirati di Old Village avevano passato quei giorni
alla ricerca del passaggio per accedere ai canali. Avevano perlustrato
ogni angolo del bosco, ogni casa ed ogni minima stanza ma non avevano
trovato niente. Le speranze di quei corsari erano svanite, il loro
tentativo di aiutare il governatore era stato vano. Quella sera, più
calda del solito, erano tutti riuniti al bar Scumm: tra le facce depresse
di quei pirati assetati di sangue e di grog mancava qualcuno. Carla. Era
in compagnia di Elaine nel posto più tranquillo di tutta Mêlee Island:
la chiesa.
"Perdonami Elaine. Ho fatto di
tutto per aiutarti, ma non mi vengono in mente altri luoghi da
ispezionare". Affermò il Maestro di spada.
"Aspetta. Non abbiamo controllato
quella sinistra porta dietro all'emporio!".
"Governatore, è inutile, quella
porta è chiusa da anni".
Quella porta era l'ultima speranza che
rimaneva ad Elaine.
Lei e Carla si trovavano in quell'umido vicolo cieco con il cuore in gola.
Un freddo soffio di vento accarezzò le mani di Marley poggiate su quella
gelida maniglia di ottone: la porta si aprì. Apparve un grosso ascensore.
Avevano trovato l'accesso ai canali. Elaine era finalmente libera, Elaine
poteva finalmente raggiungere Plunder Island. Il governatore Marley
intraprese, così, quel lungo cammino. Elaine si chiedeva se a Plunder
Island fosse già arrivato il suo pollo viaggiatore.
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