Articoli/n°14

LA POLITICA IN MONKEY ISLAND
Di Danilo Puce(Iena)


Seppure Monkey Island venga considerato da molti un gioco puramente comico, io ho sempre difeso aspramente la mia convinzione che il gioco di Gilbert tratti in realtà temi molto profondi, e che il buon Ron abbia fatto ricerche o studi, prima di trattare questi temi ( vedi i miei articoli sulla magia Voodoo e sui Pirati dei Caraibi, ad esempio).

Uno dei temi trattati in Monkey è, sicuramente, la politica.

Potremmo cominciare con l'analizzare il governo dei Marley.
I Marley rappresentano indubbiamente uno strapotere nei caraibi, essendosi impadroniti, scavalcando anche altri governatori, di ben tre isole.
Quella del governo Marley è un apparente democrazia, ciò ci viene dimostrato dall'ironia del manifesto elettorale in Monkey 1, dove appare la scritta: " Dove c'è un solo candidato c'è una sola scelta".
Il manifesto sta ad indicare che la votazione è praticamente inutile, dato che i Marley, non avendo avversari, avrebbero continuato a governare; i cittadini hanno perciò poca voce in capitolo, e trattandosi di pirati, molti dei quali attratti dalla bella Elaine, pochi si cimenterebbero in una campagna politica con il tentativo di scavalcare la famiglia di governatori, assumendosi le responsabilità della carica acquisita.
E notiamo come i Marley abbiano dormito sugli allori di una sicura ed eterna dominazione in MI4, quando Elaine si trova ad affrontare per la prima volta un avversario alla carica di governante!
Seppure la dolce metà di Guybrush sia molto abile, infatti, non lo è abbastanza da poter vincere su Charles L. Charles, e alla fine l'unico modo che ha di parlare ai cittadini di Melèè è quello di offenderli.
Una finta democrazia quella dei Marley, si è detto.
E ciò è dimostrato non solo dal fatto che i governatori FINGONO delle elezioni, magari solo per far credere ai cittadini di avere libertà di scelta, ma appare chiaro anche in MI1!
I Marley cioè, non sono vicini alla gente come vogliono far credere, tant'è che la Villa del Governatore la si può raggiungere solo dopo aver percorso un chilometrico ed impervio sentiero.
Ed anche giunti alla Villa, si deve superare l'ostacolo di un gruppo di barboncini piranha, ovvero cani guardiani affamati che farebbero desistere qualsiasi persona.
Come se i governatori discendenti di tale famiglia, detestassero quasi il contatto con la gente, con la plebe, e, fattore abbastanza preoccupante, poco si curassero dei problemi dei cittadini.
Questo lo si nota dal fatto che lo sceriffo, Fester Shinetop, è un pazzo criminale ( è infatti LeChuck travestito) capace di arrestare per leggi insulse, come quelle del FURTO DEI FIORI.
E il governatore non si è nemmeno preoccupato di indagare sulla morte dello sceriffo precedente, ed ha lasciato a Shinetop il pieno controllo della città, tant'è che LeChuck si è preso la libertà di assumere una sentinella orba!
Non dimentichiamoci che il padre di Elaine ha lasciato la città in mano alla giovane ed insesperta figlia, solo per andare alla ricerca di un tesoro.
Ed Elaine stessa, infine, ha mentito ai pirati che le facevano la corte, dicendo loro che era impossibilitata a sposare un vagabondo del mare, a causa della decisione del padre.

In Monkey 2 facciamo la conoscenza di Scabb Island, un'isola che pare quasi un paradiso.
I pirati dell'isola hanno infatti guadagnato da soli la propria libertà, sull'isola regna la totale anarchia. Niente sbirri o poliziotti, niente celle con i galeotti, recita una canzone locale. Niente leggi, niente di niente, un pirata su Scabb è LIBERO!
Ma è poi veramente così, o Gilbert ci mostra che il sogno ANARCHICO dei pirati sognatori di Scabb è poco più che un'UTOPIA?
Non considerando il fatto che nell'isola regna il totale caos, e vi è una pessima organizzazione ( un barista che pulisce con lo sputo, che può e riesce a licenziare due impiegati in poco meno di un minuto, alberghi con una stanza sola, il traghettatore dell'Isola è un RASTA che riesce a malapena a navigare…), rimane comunque il fattore più importante, seppur di bassa statura: LARGO LAGRANDE!
Ovvero, seppur su Scabb manchi una forza di polizia o un regime che detta leggi, i cittadini non sono liberi, poiché Largo, approfittando della sua posizione (braccio destro di LeChuck) e di una considerevole forza fisica ( nonché di una grande faccia tosta) ha preso il pieno possesso dell'isola!
Egli sostituisce in pratica il ruolo di governatore al quale i pirati si sono ribellati; ciò è dimostrato dal fatto che viene paragonato ad un tanto odiato sbirro, quando Guybrush chiede: " Allora chi mangia le ciambelle e picchia i barboni?" e Largo risponde: " IO picchio chi deve essere picchiato su quest'isola". Come dire "IO DETTO LA LEGGE QUI".
I cittadini di Scabb non sono cioè liberi come sperano o vogliono far credere.
E la mancanza di una forza di polizia non li aiuta affatto! Anzi forse è proprio di un giusto sceriffo che i cittadini hanno bisogno! Guybrush, attaccato da Largo, chiama la polizia, e LaGrande lo deride, dicendo che NON C'E' POLIZIA SULL'ISOLA DI SCABB! Peccato!!!
Dove non c'è legge, non vuol dire che ci sia libertà, poiché il potere è comunque preso con la FORZA da qualcuno, come Largo, che diventa il tirannello locale.
La favola di Scabb ricorda " LA FATTORIA DEGLI ANIMALI" di Orwell, dove un gruppo di animali si ribella al contadino, e riesce ad impadronirsi della fattoria. Ma ciò non assicura loro la libertà, poiché fra gli animali stessi, i maiali diventano a loro volta tiranni per mezzo della forza ( in questo caso CULTURALE, cosa che Largo invece non ha) ed instaurano un regime di PAURA!
Scabb è sicuramente qualcosa del genere!

E il nostro viaggio nella politica Monkey Islandiana non può non portarci ora a Phatt Island.
Phatt Island è l'isola governata da un regime FASCISTA, di questo ne siamo sicuri poiché ci viene detto da Dread.
Tutto il concetto di regime dittatoriale Fascista viene espresso nella significativa figura metaforica del governatore Phatt.
Egli è immensamente grasso, come a significare che è pieno, gonfio di ricchezza e di potere.
La sua immagine è quella della più cinica ingordigia, egli vive da re, perennemente disteso nel suo letto, e la sua voracità deve essere continuamente appagata, tant'è che a fianco del suo letto vi è un condotto dal quale sgorga cibo, che finisce direttamente nella sua bocca, dopo che egli si è svegliato dal suo poltrire per mezzo di un campanello.
Phatt è quindi l'immagine di un uomo disgustoso, vorace, attaccato ai beni materiali, e questo che Gilbert descrive, portandolo a rappresentare un DITTATORE.
Egli fa rispettare la legge che va a proprio vantaggio, ed arriva a far arrestare un innocente (insomma) solo perché PAGATO per farlo!
Ed inoltre i manifesti di Phatt, per invogliare la gente a svolgere attività quali la lettura.
E' tipico di una dittatura vedere il capo di stato rappresentato in un manifesto, magari vestito da contadino mentre zappa, per invogliare all'autarchia.
Anche se in realtà tale dittatore, poi, non sa nemmeno cosa sia un aratro.

Altra tappa del viaggio, riferendoci a MI2, è Booty Island.
Non credete che nella festosa isola di Booty non appaiano riferimenti politici.
Per spiegarvi meglio la mia riflessione su tale isola, vi voglio spiegare da dove nasce tale ragionamento.
Nell'Impero Romano, ai tempi di Nerone ad esempio, molti imperatori, come Nerone stesso, o Caligola, si preoccupavano, più che della vita politica, anche di organizzare feste o spettacoli circensi, ai quali affluiva tutta la popolazione.
Tale maggiore preoccupazione nella baldoria che nella politica era non solo dovuta alla negligenza di alcuni imperatori, ma era spesso un mezzo per distrarre la popolazione dai problemi dell'Impero, un modo per far divertire gli abitanti e farli pensare di meno ai gravi errori commessi dall'imperatore, anche un modo per essere benvoluti dalla gente, anche se in realtà si tramano loschi piani in segreto.
La politica di Marley aggiunge quindi un, INASPETTATO anche per me, lato negativo alla politica di tale famiglia.
A giudicare infatti da come i Marley, che, ricordiamo, si sono impossessati dell'Isola dopo la guerra con i DeWatt, ora costretti ad avvisare dell'arrivo del battello postale, svolgono la politica in Booty, pare siano maggiormente interessati a mantenere il clima di festa dell'Isola.
E così i cittadini sono più preoccupati a festeggiare che della vita politica!

Ed ora passiamo a parlare di EFMI.
Saltando i riferimenti al cinismo degli avvocati o all'attaccamento al denaro di Lucre Island, l'isola del LUCRO, l'unica con una banca, in MONKEY 4 il riferimento politico è chiaro, e si può dire che gli Americani abbiano dato un grande segno di AUTOIRONIA!
Il piano del malvagio della storia, Ozzie Mandrill, infatti, riguarda il creare una società economica e sociale basta sul modello CAPITALISTICO AMERICANO!
La creazione di ristoranti, locali a tema, locali per famiglie, un modello di ricchezza, sfarzo, splendore, e ciò sarebbe stato possibile dopo aver abolito i PIRATI, che erano il contrario del modello di pulizia, ordine e politica ideato da Ozzie.

Monkey Island, insomma, non solo quello Gilbertiano, presenta modelli politici interessanti da analizzare, e la maggior parte delle volte questi modelli vengono criticati, denigrati attraverso una pungente ironia, ne vengono mostrati solo i lati negativi.
Questo articolo è per tutti coloro che considerano Monkey un gioco comico-demenziale…
Forse ora vi renderete conto che la comicità c'è, ma non è solo nelle scenette in cui Guy si mette un CANE in tasca o fa una GARA DI SPUTI.
Analizzando meglio il gioco si troverà anche una INTELLIGENTISSIMA SATIRA POLITICA!