Anche questo e' un concetto della cultura tolteca. Don Miguel, uno degli ultimi custodi di quei principi, dice di non usare le critiche per far cambiare le cose.
Da parte mia non devo andare a criticare il comportamento di un'altra persona perchè il problema in quel momento è mio non suo.
Ad esempio se una persona parla a voce alta e a me dà fastidio non posso inveire, urlare piu' di lui o criticandolo per il suo eccessivo tono per ottenere che abassi la voce ma devo semplicemente allontanarmi.
Se la persona in questione si accorge che qualcosa in lui mi fa allontanare probabilmente avrà anche la capacità di modificare il suo comportamento per me.
Se invece proprio non se ne accorge vuol dire che proprio non ci sarà mai la possibilità di fargli correggere questo comportamento.
Un'altra situazione di critica sbagliata è il pettegolezzo. La gente a volte e` capace di far veramente male con le mezze verita`.
Se nessuno tenesse in considerazione queste sottospecie di critiche ne eviterebbe il propagarsi e tutto finirebbe sul nascere.
Altra situazione. Quando agiamo dovremmo tenere conto della direzione che ci indica il nostro cuore. Non bisogna aver paura della critica di quelli che ci circondano.La critica non dovrebbe colpirci personalmente ma semplicemente metterci in discussione.
E' il caso degli idealisti, persone che accettano un confronto continuo per trovare nuove idee, nuovi modi di condividere ....
Naturalmente vivendo in un mondo imperfetto e avendo alcuni limiti anche noi bisogna avere delle accortezze, che non devono mai andare oltre al buon senso.
Un buon consiglio da parte di un amico non deve mai essere confuso per una critica.Ma se la cosa diventa patologica allora...
Bisogna inoltre tenere conto che a volte si puo` cadere in errore o essere indotti all`errore da persone molto piu` furbe di noi.
Non e` detto che la nostra capacita` decisionale sia sempre lucida e precisa.