Rossiglione e la Valle Stura

 

Il territorio del Comune di Rossiglione fa parte del comprensorio della Valle Stura che  è situata sul versante padano dell'Appennino Ligure.

Sotto il profilo morfologico la Valle Stura è caratterizzata dalla presenza di rilievi con forti pendenze, tranne che in corrispondenza di alcune terrazze quasi pianeggianti.

 

Sotto il profilo climatico la Valle Stura registra un clima caratterizzato da inverni freddi e da estati fresche.

 

La vegetazione, più abbondante sui rilievi, è caratterizzata da una netta prevalenza di alberi di castagno. La macchia boschiva è costituita da alberi di pino, quercia e frassino.

 

Rossiglione - Veduta delle due Borgate

ROSSIGLIONE

La posizione della Valle Stura assume particolare importanza sia per la vicinanza alla costa in corrispondenza di Voltri, sia per la sua funzione di collegamento con l'Ovadese e l'Acquese. 

L'origine dell'abitato di Rossiglione risale probabilmente all'Alto Medioevo. Nel 467 si trovò ad essere assoggetto a due diverse Signorie : quella di Aleramo e quella degli Obertenghi , separate dal confine naturale del Torrente Stura.

  

Le terre della Valle Stura furono assegnate successivamente ai Marchesi Malaspina, in seguito chiamati "Del Bosco". Nel 1186 una concessione dei Marchesi Del Bosco dava alle famiglie che abitavano a Rossiglione il territorio in piena proprietà : libero da vincoli e tributi, tranne per alcune tasse. Le condizioni di autonomia  e libero governo dei rossiglionesi si concretizzò con l'approvazione degli "Statuti di Rossiglione" (1301). Dal loro testo si evince che tra il 1341 ed il 1344 si era formato un nuovo Borgo localizzato a sud del Torrente Stura, "Villafranca", detto successivamente "Rossiglione Superiore".

Rossiglione Superiore - Veduta Panoramica

 

Rossiglione Inferiore - Veduta Panoramica

Le due comunità ( Rossiglione Superiore e Rossiglione Inferiore ), pur avendo consiglieri e funzionari diversi, prendevano molte decisioni di comune accordo.

Le due borgate avevano proprietà in comune situate sul loro confine, come ad esempio il Mulino locale; inoltre una parte del loro territorio era destinato ad uso pubblico per le famiglie meno abbienti, per la raccolta delle castagne e della legna da ardere ( queste ultime due attività erano alla base dell'economia locale dell'epoca ).

 
Con lo sviluppo delle due borgate, oltre alla Parrocchia di N.S. Assunta, costruita intorno al 1100, venne eretta, sul finire del 1300, la Chiesa Parrocchiale di S. Caterina.
   

La distinzione tra le borgate durò fino al 1805, quando le innovazioni amministrative introdotte dalla Repubblica Ligure annullarono i due consortili formando di Rossiglione una unica comunità, la cui sede municipale venne stabilita nell'edificio dell'Ex Convento dell'Annunziata.

Oltre agli interni delle due Chiese Parrocchiali, ricchi di affreschi di notevole importanza artistica, vi sono anche alcuni edifici di notevole interesse architettonico. Le abitazioni degne di nota si trovano in Via Gramsci, ove segnaliamo il palazzo detto "Mairie", che ospitava, prima del 1805, la sede del Comune di Rossiglione Superiore. In Largo Dr. Pizzorno vi è la "Casa Pizzorno" costruita nel secolo XVII, che, nonostante i vari restauri, conserva ancora alcune caratteristiche esterne originali dell'epoca.

Rossiglione Superiore - veduta Interna della Chiesa Parrocchiale di S. Caterina

  

Rossiglione Inferiore - Chiesa Parrocchiale di N.S. Assunta

Il Borgo Inferiore di Rossiglione rivela una struttura articolata. Nonostante lo sviluppo e le trasformazioni avvenute in epoche successive è ancora riconoscibile il nucleo duecentesco, direttamente collegato all'elemento polarizzante costituito dalla Chiesa Parrocchiale N.S. Assunta. Partendo da Piazza 2/3 Gennaio verso Via Mazzini sorge "Casa Viotti" edificata tra il XIII ed il XIV secolo; all'epoca era residenza canonica e vescovile, la sua facciata presenta la sua parte alta ancora affrescata. L'elemento architettonico di spicco della Borgata Inferiore è il Ponte Vecchio sul Torrente Gargassa, risalente al 1599. 

 

Nel tempo si era sviluppata una fiorente attività artigianale per la trasformazione del ferro con metodo catalano. Sorsero infatti ferriere e officine per la fabbricazione di chiodi; tale attività venne sostituita a fine settecento dalla lavorazione della seta e dal 1870 fino al 1970, dalla produzione di filati e tessitura del cotone.

 

Attualmente sono presenti piccole industrie per la lavorazione della corda, della plastica e meccaniche.

 

L'agricoltura locale si è sviluppata principalmente nel settore zootecnico, il cui patrimonio è il più consistente della Provincia di Genova.

 
 

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