Dalla balistica alla ballistica
...un difficile percorso a ostacoli
Indice
A chi giova ciò
Quali variabili e perché
Come abbiamo fatto fino ad oggi
Configurazioni: prenderne nota
L'importanza di misurare la distanza
Un sistema per misurare il tempo di percorrenza
Quali variabili ricaviamo dal tempo di percorrenza
Come misurare la rettilineità del tiro
Un esempio di scheda di rilevazione
A chi giova ciò
A chi giova ciò, sembra una domanda quasi inutile ma forse è la più importante.
Perché ricavare dei dati relativi alla balistica di un nostro fucile, oppure quale vantaggio abbiamo abbiamo nel leggere dei dati ricavati da altri?
Pur sapendo che:
non è il fucile che fa il pescatore, ma il pescatore che gestisce la pescata con il fucile che ha a disposizione
i dati che rileverò sul mio fucile non saranno validi per tutti i fucili come il mio, perché così come l'ho settato questo fucile ce l'ho solo io, e i dati che ricaverò dipenderanno (in piccola parte) anche da me
anche i dati che leggerò saranno dati di fucili diversi dal mio, anche qualora riguardassero il mio stesso modello avranno molto probabilmente una configurazione diversa
è probabile che sul mio fucile la casa ha già pubblicato dei dati
Tutto ciò è assolutamente e inequivocabilmente vero, cercare di smentirlo sarebbe assurdo, ma allora il vantaggio qual'è?
Innanzitutto per bravo o scarso pescatore che sono, poiché la mia pescata non può prescindere dal fucile che impugno, modificare la configurazione del mio fucile o addirittura sostituirlo sulla base di caratteristiche che al meglio rispettino le mie preferenze e le mie tecniche di pesca potrà apportarmi dei vantaggi.
Essere in grado di ricavarmi in maniera autonoma i dati relativi alle caratteristiche balistiche del mio fucile mi permetterà di confrontare varie scelte di configurazione affinché la mia scelta possa affinarsi non basandomi su impressioni non misurabili e quindi probabilmente fallaci.
Potrò quindi accorciare o cambiare le gomme, scegliere un'altra asta, invertirne l'aletta, piombare diversamente, ecc... e valutare su basi oggettive queste modifiche.
Oppure potrò visionare le caratteristiche rilevate da altri relative al mio fucile per valutare un cambio di allestimento più proficuo.
Non solo, potrò scegliere anche di ampliare il mio parco fucili integrando le mie scelte di gusto e le impressioni che ho su brandeggio, semplicità e flessibilità d'utilizzo, con la conoscenza delle prestazioni balistiche relativamente al tipo di pesca che faccio.
Una domanda ancora:
Perché non potrei semplicemente accontentarmi di leggere le variabili ricavate dagli altri?
Leggere le variabili ricavate dagli altri è certamente la scelta più comoda, ovviamente tutti ragionassero così nessuno avrebbe nulla da leggere.
Diversamente si potrebbe creare una vasta banca dati avantaggiata dall'utilizzo di uno stesso protocollo di rilevazione che rende i dati più confrontabili.
Finiremo con il leggere solo poche variabili relativamente a pochi fucili e relativamente a pochi allestimenti, tutte variabili spesso ricavate dai produttori o da terzi con la supervisione dei produttori, variabili quindi che hanno una probabilità di essere corretta, ma certamente il conflitto di interessi può far sorgere maggiori dubbi piuttosto che se fossero ricavate da privati senza alcun interesse commerciale.
Essere noi stessi in grado di poter testare queste variabili ci trasforma anche in verificatori, in quanto qualunque dato che venisse reso pubblico in questo modo sarebbe verificabile, e quindi l'attenzione ad essere più dettagliati possibile prima di pubblicare diventa un elemento essenziale.
Chi potrebbero essere i principali osteggiatori di queste scelte: i produttori.
Molti produttori non hanno neppure mai fatto determinati test (non dobbiamo credere che i prodotti nuovi escano sempre testati in ogni variabile), ma anche i produttori che li hanno fatti se li sono tenuti ben cari, hanno scelto di non pubblicarli e, in questo modo, hanno evitato i confronti su queste variabili.
Tra i pochi che hanno pubblicato non sempre hanno fornito sufficienti informazioni per poter replicare il test con l'esatta configurazione testata e riferendo in maniera precisa sul sistema di rilevazione utilizzato, in modo da permettere una verifica.
Tra i più attenti, forse proprio il più attento è stato proprio Giorgio Dapiran, che ha fornito testi interessantissimi esponendosi in questo modo anche all'eventuale critica.
Riassumendo: chi non pubblica non si espone alle critiche!!!
...ci si aspetta quindi che eviti di criticare chi alle critiche decide di esporsi.
Quali variabili e perché
Se mi trovo a dover scegliere un fucile, o tra più configurazioni di fucili, sono varie le variabili che mi piacerebbe conoscere, e non possono prescindere dal tipo di pesca che pratico.
Faccio un esempio sul mio personale criterio di scelta.
Supponiamo che pesco all'aspetto/agguato in acqua mediamente limpida e normalmente sparo a pesce bianco a circa 2,5/3 mt dalla punta del fucile.
Sceglierò di confrontare i fucili e le configurazioni (che d'ora in avanti chiamerò per semplicità sistemi) tra quelli che avrò deciso avere le caratteristiche di brandeggio e semplicità necessarie al mio tipo di pesca.
A questo punto confronterò i sistemi scelti analizzando il tempo impiegato dall'asta per percorrere i 3 mt necessari per raggiungere il pesce (sceglierò l'asta più veloce).
Al contempo sarà necessario che alla distanza di 2,5/3 mt l'asta abbia energia sufficiente per passare il pesce, e che a quella distanza non abbia un'energia esagerata che mi impedirà di tirare se trovo delle rocce dietro.
Questa analisi, esclusivamente per gli arbalete, la ripeterò lasciando le gomme tensionate per un'ora: è difficile per me buttarmi in acqua e trovare subito del pesce da sparare, siccome sono scarso potrei anche passare due ore senza sparare ma la noi di un test con attese così lunghe mi ucciderebbe prima.
Fatta quest'analisi mi interesserà la cosa più importante, che il sistema sia preciso.
Per questa analisi verificherò quindi se la rosata sui 3 mt è sufficientemente ristretta da permettermi tiri su bersagli così piccoli come il pesce bianco.
Ulteriore analisi, che certamente dividerà, io sceglierò analizzando anche la rettilineità del tiro, il sistema che permette una maggior distanza di tiro rettilineo mi permetterà di limitare i miei calcoli relativamente alla parabola da impostare: in mare è difficile calcolare le distanze e la necessità di un tiro fulmineo potrebbe non permettermi la corretta angolazione.
La rettilineità del tiro (ci sono volute un po' di discussioni per arrivare a questo punto) non è indice di maggiore o minor gittata, non per questo ha una minor valenza, ed è molto condizionata dallo spine: non ho ancora dati ma non mi stupirei se fucili meno potenti avesserò una maggior rettilineità di tiro di fucili ben più esuberanti.
Non certo come ultimo elemento analizzerei la stabilità del sistema, intendendo per stabilità la necessità di uno sforzo più o meno consistente per contrastare gli effetti del rinculo e permettermi tiri che non mi costringano ad allineare il braccio e serrare con notevole forza la mano: quando pesco all'agguato pesco spesso con il braccio piegato e la maggior velocità di rotazione del fucile avviene intorno al baricentro dello stesso, ma così facendo non potrò avere una presa fortissima.
Avere variabili al riguardo dell'alzo del fucile non è semplice. Sarebbe commodo escludere la variabile uomo in questo caso proprio per avere un confronto diretto, sapendo poi che l'uomo correggerà questo difetto. Più questo difetto senza variabile uomo sarà pronunciato più forte l'uomo dovrà impegnarsi nello stringere e controllare il fucile.
Un modo per fare questo confronto tra i sistemi che abbiamo a disposizione (qui per sistemi intendo quindi tra i fucili che abbiamo in casa, o variando configurazione ad un unico fucile), è questo:
Ci posizioniamo in acqua e posizioniamo il fucile sul fianco dinnanzi a noi, la nostra mano destra avrà il dito indice sotto la sella del fucile e il dito pollice sul grilletto. La nostra mano sinistra avrà il dito indice sotto la testata.
In questo momento il fucile è in asse, ora premiamo il grilletto e verifichiamo il comportamento del rinculo: meglio sarebbe un amico dalla parte opposta a noi per riprenderci.
Prima di analizzare il rinculo analizzerò la forza necessaria per la pressione del grilletto, infatti in questa posizione il pollice farà più sforzo rispetto alla posizione classica per esercitare la pressione e riuscirò meglio a rendermi conto di quale meccanismo di sgancio necessita di maggior sforzo.
Lo sforzo sul meccanismo spesso comporta anche problemi di precisione perché riduce la forza che riesco ad impiegare sull'impugnatura.
A questo punto mi soffermo sull'analisi del rinculo.
Il rinculo avrà due spostamenti, il principale lo porterà ad arretrare, l'altro porterà ad un alzo della testata e un corrispondente abbassamento dell'impugnatura.
Il primo dipende essenzialmente dalla potenza installata e dalle masse (oltreché dalle forme) dei due componenti in movimento (asta e fucile) ed è più facilmente contrastabile.
Il secondo è invece quello dannoso, quello il cui mancato contrasto comporterà un'imprecisione del tiro.
La mia scelta ricadrà ovviamente su quello in cui il secondo spostamento (testa ta/impugnatura) sarà minore.
Un po' lunghetto, scusate, ma questo è un esempio sulle verifiche che farei io, quindi un esempio personale su un tipo di pesca che esercito, ovviamente ognuno di noi avrà tecniche ed esigenze diverse e su queste dovrà costruire la propria analisi.
Perché questo esempio personale, per introdurre tutte le variabili che ho analizzato, ma non di tutte queste intendo trattare, mi sembra però giusto citarle.
Ho parlato di tempi di percorrenza dell'asta ad una certa distanza
Ho parlato di velocità media ad una certa distanza (nient'altro che un semplice calcolo utilizzando il tempo e la distanza)
Ho parlato di energia sufficiente ad una certa distanza per le prede che intendo cacciare (per ricavare questo dato mi occorrerà ricavare il tempo di percorrenza ad una distanza e al mezzo metro precedente, utilizzando il delta per calcolare la velocità media e, conoscendo il peso dell'asta utilizzata, riesco a calcolare l'energia cinetica residua).
Ho parlato di isteresi (per gli arbalete) quindi dovrò ripetere il precedente test con gomme tenute in carica per un'ora (o almeno mezz'ora, per non massacrarmi nell'attesa).
Ho parlato di rettilineità del tiro, e per questa nei capitoli successivi ho ipotizzato un sistema di verifica.
Ho parlato di rosa dei tiri per misurare la precisione, a questo argomento non ho dedicato nessun capitolo dando per scontato che non rappresenta un problema ricavarla, il problema eventualmente è l'attendibilità in quanto la componente personale riveste un'importanza preponderante.
Ho parlato di stabilità del sistema ma ho già accennato ad un piccolo sistema empirico per confrontarlo, così come, allo stesso modo, ho accennato alla verifica della durezza del meccanismo.
Per quest'ultima si potrebbero fare anche test molto precisi per ricavare un grafico che rappresenti il carico necessario sul grilletto all'aumentare dei kg di trazione delle gomme, o qualcosa di analogo per i pneumatici ...ho trascurato quest'analisi per concentrare l'attenzione su rilevazioni più semplici alla portata di tutti.
Come abbiamo fatto fino ad oggi
Riguardo alle variabili balistiche oggi qualcosa è stato fatto, purtroppo davvero poco e saltuario, coinvolgendo solo pochi sistemi (mi ripeto, per sistema intendo fucile configurato, con asta, sagola, gomme, ogive o precarica a seconda del tipo di propulsione).
Abbiamo dati relativi a velocità medie e puntuali ricavati da Dapiran con telecamera ad alta velocità (non si tratta di una semplice cam ma di un sistema con più fotocamere gestite da un computer ...inutile entrare nel merito) che hanno permesso di rilevare sui suoi fucili velocità e comportamenti dell'asta.
Abbiamo altri dati relativi a velocità medie ricavati su vari fucili commerciali (arba e oleo) sfruttando filmati con cam a 25fps. I risultati non sono quindi relativi a velocità medie dal momento di partenza dell'asta, ma restano comunque indicativi del fernomeno.
Abbiamo dati relativi a velocità ricavati dall'impronta dell'asta, partendo quindi dalla penetrazione, purtroppo qui l'approssimazione nel ricavare la velocità è notevole, ben più precisi i dati relativi alla capacità di penetrazione (non sono a conoscenza se per ogni tiro è stata sostituita l'asta in modo da avere sempre punte parimenti affilate), come non so se la sagola era montata e fissata allo sganciasagola, né so se le aste avessero l'aletta, ma poco importa, tanto parliamo di dati parziali relativi giusto ad un paio di marche.
Abbiamo i dati pubblicati dalla Beuchat (l'azienda più grande e con maggior esperienza nel campo della subacquea, sorta negli anni 30) relativi alla rettilineità del tiro (che loro chiamano gittata utile).
Per concludere, abbiamo pochi dati, rilevati ognuno con sistemi propri, qualcuno più preciso qualcuno meno, ma a prescindere da questo, abbiamo valori disomogenei fra loro, non confrontabili.
Non solo, la maggior parte di questi dati sono dati dichiarati dai produttori o ricavati con la supervisione degli stessi: probabilmente corretti, ma è ovvio che l'innegabile conflitto di interessi può farci ritenere più attendibili dati ricavati direttamente dagli utilizzatori.
Questo in sintesi è quanto abbiamo, meglio quanto non abbiamo: non abbiamo dati confrontabili, almeno sui sistemi (fucili configurati).
Ci manca un protocollo di rilevazione e delle persone non influenzabili da logiche commerciali che alimentino questi dati.
Configurazioni: prenderne nota
Prima di dare per scontato il fatto di prendere nota delle configurazioni di cui prendere nota occorre fare un passo indietro, vedere se vale la pena di utilizzare configurazioni simili su ogni sistema al fine di ottenerne un più semplice confronto.
Otterremo il vantaggio di confrontare le prestazioni di fucili che partono dal presupposto di avere lo stesso sforzo di caricamento, un modo per partire dalla griglia di partenza tutti allineati, di fronte a questo non posso che concordare.
Non sono contrario a questa strada, o meglio non sono contrario in linea teorica a questa strada, è stata ventilata più volte in qualche discussione e la ritengo ottima se il nostro scopo si limitasse a confrontare due fucili per stabilire qual'è il migliore (ma anche qui migliore poi con quella configurazione che potrebbe essere quella ottimale per uno solo dei due e quindi ci ritroveremo punto a capo).
Le mie perplessità sul percorre questo sistema sono:
si dovrebbe decidere arbitrariamente qual'è lo sforzo per caricare un monogomma, qual'è lo sforzo per caricare un doppia gomma, qual'è lo sforzo per caricare un sottovuoto, qual'è lo sforzo per caricare un pneumatico standard
stabilito lo sforzo, riguardo agli arbalete ogni gomma in base al diametro e alla mescola ha proprietà diverse, anche i fattori di allungamento richiesti per ottenere quello sforzo varierebbero e sarebbe difficili da calcolare
a questo punto dovremmo comprare gomme nuove, tararle, imboccolarle e montarle sui fucili, scegliere per tutti le stesse ogive e le stesse aste, ma alcuni fucili possono essere utilizzati solo con le tacche, altri solo con i pernetti, altri ancora montano aste particolari
stabilito lo sforzo, riguardo ai pneumatici altre tipologie di calcolo li coinvolgerebbero
anche qui dovremo scaricare completamente il fucile e ricaricarlo con un efficente misuratore di pressione
Riguardo alle aste, per avere un'uniformità di aste occorrerebbe utilizzare le stesse per ogni categoria, altro acquisto extra, ma ci sono progetti che necessitano di asta lunga, altri di asta corta, altri nati per montare l'aletta sotto, altri che non potrebbero neppure caricare l'asta con l'aletta rovesciata, ...
Non mi dilungo oltre, se già il progetto di poter vedere affluire dati da parte degli utenti ha insita una buona dose di ottimismo che sfiora l'utopia, ricercare configurazioni identiche porta ogni utente, anche quello più propositivo, ad abbandonare prima di iniziare.
Per questo mi limiterei a ragionare per sistemi lasciando libertà piena di configurare come si preferisce tale sistema.
Non è un sistema per un test, è il sistema per la pesca, è il fucile che utilizziamo normalmente per pescare, al quale abbiamo deciso di montare quell'asta particolare e quel tipo di gomme così tagliate perché è così che riteniamo sia più performante per la nostra pescata.
Ed è questa la configurazione che voglo verificare, voglio vedere se ho scelto bene, se l'ho configurato bene e voglio vedere come altri hanno configurato i loro fucili, che siano uguali o diversi dal mio.
E' dal confronto che possiamo migliorare le nostre scelte, sia quelle di allestimento che di acquisto, non deve essere un sistema per le aziende per decretare in termini assoluti il migliore o peggiore fucile, deve essere un sistema per l'utente, per scegliere al di fuori di ogni pubblicità e sulla base delle proprie abitudini di pesca qual'è il fucile migliore.
E i dati che potranno affluire potranno riguardare sia i fucili commerciali che i lavori fai da te, perché anche su quelli gli utenti si confrontano, fai da te che riguardano tutte le tipologie di fucili, dagli arbalete ai pneumatici.
In buona sostanza, quali sono i dati che dovremo annotare? Io direi tutti quelli che possiamo.
Anche qui faccio un esempio di una possibile scheda:
Tipologia: Arbalete monogomma
Marca: Viper
Lunghezza nominale: 90 cm
Gomme: circolare 30 cm (da legatura a legatura)
Distanza (foro – ultima tacca): 90 cm
Ogive (da legatura a termine ogiva): 4 cm – dynema
Sagola: doppio passato di monofilo 140, legatura con nodo su foro ante-tacche
Asta: 6,3x130 270gr – Monoaletta incassata superiore – Seatec
Variazione assetto: nessuna piombatura né galleggianti
Meccanismo: di serie
Per ogni tipologia di fucile ovviamente dovremo adottare un diverso schema di rilevamento che tenga conto di ogni caratteristica.
L'importanza di misurare la distanza
Nei test un elemento essenziale è la distanza, e questo a prescindere dal sistema che viene utilizzato, che riguardi uno start e uno stop comandato da un interruttore, che riguardi un sistema di fasci laser, che riguardi l'osservazione con una cam, che riguardi l'analisi di una traccia audio.
Il classico filo appoggiato per terra porta spesso approssimazioni che, in un'analisi in cui anche il cm fa la differenza, rende di fatto molto difficile riuscire a misurare con precisione.
Ognuno faccia ovviamente come crede, io propongo il sistema che utilizzo.
Mi avvalgo di listelli galleggianti, oppurtunamente incernierati, che hanno alcuni vantaggi:
sopra questi listelli è già riprodotta una scala metrica
permettono misurazioni precise al cm con sicurezza
sono facilmente trasportabili (misurano 1,5mt l'uno)
sono incernierati e possono permettere misurazioni sino ai 6 mt
galleggiando mi permettono di posizionare, ancorandoli sopra gli stessi, sia il bersaglio che il pannello di start (sul quale posiziono l'asta al momento del tiro per non avere neppure un mm di scostamento)
galleggiando ottengo la possibilità di avere in linea (in bolla) ogni elemento anche se il fondo non fosse perfettamente parallelo)
galleggiando posso fare le prove a prescindere dal fondale, io tirerò sempre a 50 cm dalla superficie
grazie al fatto che galleggiano, il momento che collegherò ai pannelli i quadri per la verifica di rettilineità, questi saranno automaticamente in bolla
Per concludere: è un sistema che consiglio a prescindere dal sistema di rilevamento dati che si intenda utilizzare.
Un sistema per misurare il tempo di percorrenza
Quello che voglio proporre è un sistema alla portata di tutti, non occorrono capacità specifiche.
E'
un sistema per poter misurare il tempo di percorrenza di un'asta dal
momento in cui inizia a muoversi (che chiamerò per semplicità
START) al momento in cui colpisce un bersaglio (che chiamerò
per semplicità STOP).
Questo qui sotto è lo schema di come avviene questa misurazione.
E' necessario disporre di un pc portatile sul quale installare un programma di simulazione di un cronometro millesimale.
In questo programma l'avvio (start) e l'arresto (stop) del cronometro sono demandati alla pressione del tasto sinistro del mouse.
In alternativa si potrà optare per l'acquisto di un cronometro millesimale digitale, ma credo che il gioco non valga la candela in quanto non si otterrebbe alcun beneficio da questa scelta.
Il funzionamento è semplicissimo, come l'asta si inizia a muove aziona un cancelletto di partenza (interruttore switch che consente lo start) e appena colpisce il bersaglio un ulteriore interruttore switch determina l'arresto del conteggio (lo stop)
Nella figura si vede, in centro allo schermo del pc, il programma di simulazione del cronometro digitale millesimale.
Nella figura qui sopra è riprodotto lo schema elettrico del collegamento tra il mouse e gli interruttori switch.
Nonostante appaia di una semplicità incredibile ho dovuto cambiare diverse configurazioni prima di trovare un sistema che azzeri le differenze imputabili all'elettronica nelle rilevazioni dello start e dello stop, infatti il segnale in entrambe le rilevazioni percorre in sequenza tutto il circuito passando da entrambi gli interruttori.
Altra attenzione è stata posta per non avere dei ritardi dovuti alla meccanica degli interruttori: la posizione iniziale vede lo start con la levetta (grigia) aperta (sarà l'asta spostando il cancelletto di partenza a permetterne la pressione e il successivo rilascio) mentre nell'interruttore stop la levetta (grigia) è tenuta chiusa dal bersaglio e quando l'asta lo colpirà basterà un mm di movimento affinché il computer percepisca lo stop.
Come
fare il collegamento tra mouse e interruttori switch?
Direi che è molto semplice. Nella figura a destra c'è il circuito del mouse, visto di pancia.
E' stata sufficiente una saldatura a stagno così come evidenziato nella figura a destra e il mouse è sistemato.
Potremo poi scegliere se forare la scatola del mouse per ritrovarci come nella figura a sinistra, oppure lasciare tutto a vista, come nella figura a destra.
Sarà comunque importante, al momento delle prove, coprire con un nastro scuro la zona illuminata affinché il computer non percepisca uno spostamento e il click non avvenga sul bottone start/stop.
I due interruttori swich che ho utilizzato sono quelli nella figura in alto a sinistra.
Il collegamento degli interruttori è quello che ho riprodotto nello schema elettrico nella pagina precedente:
in pratica l'interruttore START è quello in evidenza e sono chiari I collegamenti, evidenziati dalle frecce,
mentre l'interruttore STOP riprodotto in alto a sinistra ha i collegamenti in posizione diversa evedenziati dalle frecce.
Come si può notare ho utilizzato del nastro autoagglomerante per evitare che eventuali spigoli rovinino il sistema di impermeabilizzazione.
Il sistema di impermeabilizzazione è realizzato utilizzando dei palloncini e un nastro autoagglomerante.
Teniamo presente che l'interruttore STOP si trova in pratica sopra il livello dell'acqua, mentre lo START si trova immerso ad una profondità di circa 30 cm, quindi sottoposto a pochissima pressione.
Ecco il cancelletto di partenza.
Possiamo notare quanto sia spartana e facile questa costruzione. Un listello in verticale con due monconi di travetto in testata e un piombo avvitato sull'estremità inferiore: in questo modo avremo un assetto che gil permette di galleggiare fuoriuscendo dall'acqua di pochissimo e restando in posizione verticale nella parte immersa.
Un quadretto di legno avvitato permette il posizionamento dell'interruttore con la giusta inclinazione affinché la leva muovendosi lo sfiori e permetta il contatto e l'immediato rilascio.
La leva è una piattina di acciaio di circa 3cm di larghezza piegata allo scopo e ruota tra 2 rondelle intorno ad un bullone inserito nel legno.
Con dei ritagli di una camera d'aria da bici ho fatto in modo di poter bloccare il posizionamento dell'interruttore e di limitare l'escursione della piattina basculante.
Al momento del tiro l'asta si posiziona a contatto con la piattina basculante, appena si spara l'asta per passare sposterà il cancelletto di partenza che determinerà il contatto dell''interruttore e quindi lo start del cronometro.
La resistenza passiva della piattina nel movimento è praticamente nulla, certamente ininfluente, questo per significare che non è certamente ipotizzabile alcun rallentamento dell'asta nell'istante del passaggio sulla piattina basculante.
Questo costruzione, nel caso intendessimo effettuare la misurazione della distanza con un cavo sul fondo, si può ancorare al fondale con un peso (scelta che non condivido per i motivi espressi nel capitolo sulla misurazione della distanza).
Io preferisco collegarla al listello metrico che ho descritto in quel capitolo.
Nella prima foto che ho postato si può notare come ho pensato di vincolare questo attrezzo al listello: mediante fascette elastiche ricavate da una camera d'aria.
Variando il posizionamento sul listello metrico ci avvicinaremo o allontaneremo dal bersaglio con precisione al cm.
Ecco
qui sopra una rappresentazione del bersaglio
Nell'immagine in alto ho cercato di rappresentare in maniera schematica la costruzione del bersaglio.
La prima immagine rappresenta il bersaglio come viene visto dall'alto: sarà proprio sulla superficie superiore che verrà posizionato l'interruttore.
Tale superficie è sopra la linea di galleggiamento, quindi l'interruttore non rimane immerso.
La vista frontale ci permette di notare come è stata posizionata una barretta d'acciao passante che permette al bersaglio, una volta colpito, di basculare anziché arretrare.
Il basculamento lo si può meglio notare dall'immagine sulla destra che mostra il profilo e la freccia indica la direzione del bersaglio nel basculare.
Dall'immagine evidenziata nella vista dall'alto si può notare come un elastico tiene verso di se il bersaglio per evitare che la corrente (nel caso di test in mare) possa muovere lo stesso e allontanarlo dall'interruttore (in queste immagini non mostrato).
A differenza dell'interruttore di start il rilevamento dello stop avviene non mediante il contatto ma mediante l'allontamento dal contatto dell'interruttore.
Questo al fine di evitare tempi morti.
La descrizione del funzionamento basata sui disegni spero risulti più chiara osservando le immagini.
L'immagine di sinistra mostra il bersaglio di profilo, la successiva è la vista frontale che si presenta al tiratore, la prossa immagine è il retro del bersaglio.
L'immagine a destra è la più interessante e mostra una vista frontale/alta del bersaglio, prima del posizionamento dell'interruttore, mentre nell'immagine sotto l'interruttore è posizionato e si nota l'elastico vincolato su una vite che trattiene il bersaglio e tiene premuto il contatto dell'interruttore
Il sagolino nero che si vede fissa invece un limite al basculamento del bersaglio.
Quali variabili ricaviamo dal tempo di percorrenza
Abbiamo precedentemente visto come misurare con esattezza il tempo di percorrenza dell'asta ad una determinata distanza.
Non è importante in questo momento come l'abbiamo ricavato questo tempo, se tramite il sistema che ho appena descritto, oppure con altri sistemi, che siano tramite l'analisi di uno spettro audio, tramite l'osservazione mediante uno o più obiettivi che permettono registrazioni video ad alta velocità, oppure tramite sistemi che funzionano grazie al laser o agli infrarossi.
Quello che è importante è che in questo momento abbiamo ricavato un dato, il tempo: si tratterà del tempo T (secondi) compiuto da un asta che pesa X (kg) rilevato ad una distanza Y (mt)
Con questi dati noi potremo rilevare la velocità media VM (mt/sec) in questo modo.
VM = Y / T
Un esempio pratico: T=0,100 (tempo) X=0,300 (peso) Y=3 (distanza)
VM = 3 / 0,100 = 30 mt/sec
Ora supponiamo di aver preso almeno 2 misurazioni di tempo, e facciamo immediatamente degli esempi pratici:
Utilizzando un'asta di 0,300 kg abbiamo rilevato i seguenti tempi:
a 3 mt: 0,100 secondi
a 3,5 mt: 0,140 secondi
Con queste due rilevazioni ricaveremo:
VM a 3 mt = 3 / 0,100 = 30 mt/sec
VM a 3,5 mt = 3,5 / 0,140 = 25 mt/sec
tempo percorso nell'ultimo mezzo metro= 0,140 – 0,100 = 0,040
VM marginale (nell'ultimo mezzo metro) = 0,5 / 0,040 = 12,5 mt/sec
Energia cinetica marginale (rilevata nell'ultimo mezzo metro) =
0,3 / 2 x 12,5^2 = 23,44 Joule
dove 0,3 è la massa dell'asta e 12,5 la velocità
Qui faremo le nostre riflessioni riguardanti il nostro tipo di pesca, nel caso di pesca al pesce bianco nell'esempio rileviamo che disponiamo di un fucile molto veloce, addirittura velocissimo nei primi 3 mt, sicuramente ancora efficace nei 3,5 mt analizzati.
Come misurare la rettilineità del tiro
Dopo
varie discussioni su gittata utile o gittata potenzialmente utile
sono arrivato alla conclusione che parlare di gittata è
difficile, analizzando il termine in se la gittata non è altro
che la possibile distanza di un tiro e può essere realizzata
effettuando qualunque tipo di parabola.
Stabilire dei limiti di parabola non riuscirebbe a restare una scelta senza critiche quindi ho deciso di abbandonare ogni definizione di gittata.
Ho ritenuto comunque utile misurare la rettilineità del tiro, senza la velleità di voler attribuire altri significati che non siano quelli del termine stesso.
Il modo migliorare per misurarla non so quale potrebbe essere, quindi propongo un sistema che ha dei limiti, questi limiti nell'esempio proposto sono che:
se risultasse inferiore ai 2,5 mt non sarei in grado di misurarla
se risulta superiore ai 5 mt non proseguo la misurazione ma concludo semplicemente affermando che è superiore a tale distanza
Per misurare quando il moto dell'asta cessa di essere rettilineo, non essendo in grado senza alcun controllo di sparare un'asta perfettamente parallela, abbiamo la necessità di un aiuto.
Ecco come fare:
siamo in grado di verificare che, nei primi 2,5 mt, l'asta, dal punto 0 (start) abbia percorso il tragitto all'interno di un certo corridoio di circa 2,5 mt) <corridoio rosso centrale nel disegno>
dovremo quindi scartare ogni tiro che risulti esterno a tale corridoio rosso, ripetendo quindi il tiro sino a quando otterremo il risultato di un'asta interna a tale corridoio.
sono quindi validi i tiri che risultino paralleli nei primi 2,5 mt (corridoio rosso)
riguardo a questi ultimi tiri analizzeremo sino a quando l'asta resta interna al corridoio blu, corridoio che è più ampio del corridoio rosso.
analizzando il passaggio della sagola (come vedremo dalle spiegazioni successive) saremo in grado di verificare a quale distanza il tiro esce dal corridoio.
poiché siamo in grado di verificare a quale distanza il tiro esce dal corridoio blu possiamo avere un dato certo, ovvero conoscere DA QUALE DISTANZA IL TIRO E' SICURAMENTE NON RETTILINEO.
Occorre realizzare 2 cornici in legno come nello schema qui sopra, e verranno ancora al listello graduato già trattato in un capitolo precedente.
Occorre realizzare 5 cornici in legno come nello schema qui sopra, e verranno ancora al listello graduato già trattato in un capitolo precedente.
-
Disponiamo 7 quadri (contrassegnati R0..R6) con misurazione a linee
orizzontali (di cui le 2 centrali colorate di rosso), il primo quadro
è posizionato alla posizione di partenza, cosicché
l'asta parta già tra le 2 bande rosse orizzontali, i
successivi quadri saranno posizionati rispettivamente a 2,5 3 3,5 4
4,5 5 mt.
- Dovremo mirare affinché il tiro resti rettilineo sino a fine corsa
- Il test è da considerarsi valido solo quando l'asta passa all'interno delle bande rosse R0-R1 (in modo da essere certi che la traiettoria iniziale sia tesa e orizzontale)
Dopo il tiro resterà semplice analizzare il passaggio dell'asta semplicemente osservando il passaggio del sagolino che la trattiene.
Controlliamo sino a quale quadro il sagolino resta tra le bande orizzontali e scropriremo così dopo quale distanza il tiro perde di rettilineità.
Alcuni esempi di tiro, verificando il passaggio del sagolino:
tiro 1: il sagolino non è passato attraverso le bande rosse del quadro R1
tiro nullo, occorre ripetere
tiro 2: il sagolino non è passato attraverso le bande rosse del quadro R1
tiro nullo, occorre ripetere
tiro 3: il sagolino ha attraversato le bande rosse del quadro R1 e ha attraversato anche le bande (più larghe) dei riquadri R2 R3
il tiro è valido (perché ha oltrepassatto le bande rosse R1)
e il risultato è il seguente:
Il tiro è rettilineo ad una distanza inferiore ai 4 mt
e superiore ai 3,5 mt
La prova ha il vantaggio di non risentire della mira del tiratore (perché i tiri che non partono rettilinei non vengono presi in considerazione) ma resta il fatto che risente della forza con cui il tiratore impugna l'arma.
Siccome eliminare il tiratore porterebbe come conseguenza una minor validità della prova perché rendere nulle tutte le caratteristiche balistiche di stabilità del fucile e controllo del rilevamento e dello “spine” dell'asta, occorre far buon viso a questa piccola variabile (la forza nell'impugnare il fucile), tenendo presente che è un limite dichiarato.
Un esempio di scheda di rilevazione
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work in progress
Dalla
Balistica Alla Ballistica – sconsigliato
a chi ...avrebbe fatto meglio a non iniziare a leggere ...e probabilmente ben poco avrà letto ;-) -
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