"Sui nuovi orari di Trenitalia non ci siamo" (9/12/2003)
da "Libertà" del 5 dicembre 2003

L'Assessore Regionale ai trasporti Alfredo Peri commenta così i nuovi orari di Trenitalia che entreranno in vigore dal prossimo 14 Dicembre. "E' inaccettabile che venga data priorità agli orari degli Eurostar a scapito del traffico Regionale. Sui nuovi tempi di partenza e arrivo dei treni, abbiamo avanzato delle proposte precise e dettagliate che oltre a prevedere nuovi servizi, organizzano i treni dei pendolari negli orari sensibili. Negli orari che ho visto le nostre proposte non vengono accolte. Peri (che ha fatto anche l'esempio di "un Eurostar in uscita da Milano che provoca disagi agli utenti pendolari di Piacenza" fa sapere che "come Regione riteniamo tutto questo inaccettabile e non più sopportabile", e avverte che "non solo applicheremo in modo ancora più rigoroso l'attuale contratto di servizio, inasprendo le sanzioni, ma cercheremo di tutelarci ancora di più in quello 2004 e con ogni altra azione anche al di fuori del contratto stesso".
Una presa di posizione forte, che conferma gli impegni presi dalla Regione nell'incontro tenutasi con Ass. Pendolari, il Sindaco Reggi e l'Assessore Tagliaferri

Le ferrovie prendono in giro la Regione Emilia ed i pendolari piacentini. Ora basta: la guerra è iniziata! (8/12/2003 aggiornato il 16/12/2003)

La goccia che ha fatto traboccare il vaso è l'ennesimo aumento dei tempi di percorrenza, sottaciuto dalle ferrovie, di uno dei treni più utilizzati dai pendolari piacentini. Si tratta dell'IR2139 in partenza da Milano centrale alle 18.50. L'attuale tempo di percorrenza di 60 minuti è già eccessivo ed è il frutto di progressivi aumenti avvenuti nel corso degli ultimi anni. Le nostre richieste erano di ridurlo a 50 minuti come dovuto in base a un accordo firmato dalle stesse ferrovie. In barba a tutto ciò, scopriamo su Internet che dal prossimo 14 dicembre quel treno impiegherà ben 68 minuti per arrivare a Piacenza! Con un tempo di percorrenza perfino superiore a quello di alcuni treni locali. Guarda caso questo aumento va a coprire i ritardi che quel treno ha sistematicamente. Un bel regalo alle ferrovie che grazie a questo espediente vedranno ridursi le penali sui ritardi che dovranno pagare alla Regione Emilia.

Eppure in un fax inviato al Comune di Piacenza, l'ing. Ginocchini, responsabile dell'Agenzia Trasporti Pubblici Regione Emilia (ovvero colui che dovrebbe verificare e approvare le modifiche d'orario per i treni pagati dalla Regione), affermava che le uniche variazioni d'orario sarebbero state gli aumenti dei tempi di percorrenza dei treni IR2135 e IR2039 (aumenti da noi osteggiati con fermezza).
Come se non bastasse, durante l'incontro con la Regione Emilia tenutosi lo scorso 1° dicembre, i rappresentanti dell'Agenzia Trasporti Pubblici non ci hanno segnalato altri aumenti dei tempi di percorrenza oltre ai due in questione, sebbene in base al contratto di servizio avrebbero dovuto conoscere tutte le variazioni imposte dalle ferrovie ai loro treni. Come mai non ne erano a conoscenza? O se lo erano perché non ci hanno segnalato nulla? E pensare che ci hanno detto che le nostre ipotesi, secondo cui gli aumenti dei tempi di percorrenza dei treni servono solo a ridurre le penali pagate dalle ferrovie, sono "ipotesi fantasiose". Come spiegano allora l'ulteriore aumento del tempo di percorrenza di un interregionale perennemente in ritardo pagato dalla Regione Emilia?

Le cose però non possono più andare avanti così. Il tempo di percorrenza di quel treno è diventato intollerabile. La Regione non può pagare come interregionale un servizio peggiore di quello di un locale.
Se la Regione Emilia vuole dimostrare di non essere asservita alle ferrovie, se davvero, come ci è stato detto espressamente da Errani, la Regione vuole collaborare con i pendolari, questo è il momento di dimostrarlo imponendo alle ferrovie quantomeno il ripristino del vecchio tempo di percorrenza al treno IR 2139.

I pendolari non tollereranno questa ulteriore presa in giro. Le azioni di protesta partono immediatamente. Protestate con vigore ai seguenti indirizzi FS:

direzione.emilia@trenitalia.it;
rapporticlienti.pax@trenitalia.it;

e per conoscenza a:

tpl@regione.emilia-romagna.it;
ass_mobilita@regione.emilia-romagna.it;
segpres@regione.emilia-romagna.it;
sindaco@comune.piacenza.it;

o sul sito: http://www.ferroviaer.it/contatti.html

o telefonando al numero verde del Servizio Ferroviario Regionale:

800-388988 (attivo dal lunedì al venerdì dalle 8.00 alle 19.00)

Risposta alla vergognosa lettera dell'Agenzia Trasporti pubblici dell'Emilia Romagna (30/11/2003)

Torniamo sul tema dei cambiamenti all'orario ferroviario che dovrebbero entrare in vigore il 14 Dicembre 2003.
La storia inizia con una richiesta fatta dal Comune di Piacenza all'Agenzia Trasporti Pubblici dell'Emilia Romagna per conoscere le eventuali modifiche che Trenitalia intende apportare sulle tratte Piacenza - Milano e Piacenza - Parma.
In data 5 Novembre 2002 arriva un fax di risposta, che dal Comune viene prontamente girato all'Associazione Pendolari. Nel fax è riportato, fra l'altro, lo scambio di orario tra i due treni interregionali IR2135 (Milano-Ravenna delle 17.15) e IR2039, (Milano-Livorno delle 17.25) con relativi orari di partenza e di arrivo.
Poiché quel cambiamento comporta un sensibile allungamento dei tempi di percorrenza per entrambi i treni, l'Ass. Pendolari pubblica sul suo sito la notizia con i relativi commenti, invitando i pendolari a protestare contro questo peggioramento del servizio.

Alcuni pendolari ci hanno inviato la lettera "fotocopia" con cui l'Agenzia Trasporti Pubblici (rappresentata dall'ing. Ginocchini) ha risposto a coloro che avevano protestato. Nella lettera si dice che "La Regione non ha fornito nessun avvallo alla "nota" decisione di Trenitalia. Si è invece opposta allo spostamento d'orario degli IR. La Regione è stata informata di questa intenzione da Trenitalia in maniera informale a metà ottobre… ma le bozze intanto elaborate da Trenitalia contengono tale modifica…." L'ultimo capoverso recita poi: "… resta il fatto che alle 17,25 è stato ricollocato il treno IR più capiente, come da tempo chiesto da Associazione Pendolari".
L'ing. Ginocchini però si dimentica di dire che la fermata a Rogoredo dell'IR2135 era stata chiesta in sostituzione di un'altra fermata intermedia, per non aumentare il tempo di percorrenza. Inoltre era chiesta la riduzione e non l'aumento del tempo di percorrenza dell'IR2039, che pur non essendo di diretta pertinenza emiliana, è utilizzato da molti pendolari piacentini.
Per quanto riguarda la capienza l'ing. Ginocchini forse non sa che quel treno viaggia già ora sistematicamente con persone in piedi a causa di due carrozze perennemente chiuse (volute da FS) per risparmiare sul personale.
L'ing. Ginocchini si arrampica poi sugli specchi per dimostrare che tutta l'operazione porta ad una riduzione di 2 minuti del tempo di percorrenza, ma si tratta di un'autentica bufala smascherabile con una semplice conto di aritmetica elementare. L'Ing. Ginocchini cerca di comparare la futura percorrenza dell'IR 2135 con l'attuale percorrenza dell'IR 2039, ma guarda caso si dimentica di considerare il disastroso effetto per i pendolari che ora usufruiscono dell'IR 2135 e che dovendo prendere l'IR2039 impiegheranno ben 14 minuti in più di adesso! Per riassumere i due treni ora impiegano uno 50 e l'altro 57 minuti, con il nuovo orario impiegheranno rispettivamente 55 e 64 minuti: vi sembra che ci abbiamo guadagnato qualcosa? Eppure Ginocchini incrociando i dati sostiene che 55 minuti rappresentano un guadagno di 2 minuti rispetto ai 57! Ed il passaggio da 50 a 64 minuti (14 minuti in più) dove lo mettiamo? Comunque si voglia girare la frittata il risultato non cambia: abbiamo perso 5+7=12 (oppure 14-2=12) minuti.
Insomma la matematica non è un'opinione ing. Ginocchini e ci stupiamo di come un ingegnere possa arrivare a tanta capziosità. Va invece detto che questo allungamento dei tempi di percorrenza farebbe molto piacere, guarda caso, alle ferrovie che si vedrebbero regalare minuti preziosi a copertura dei loro ritardi sistematici.

Rimane un ultimo punto della lettera dell'ing. Ginocchini da commentare, quello in cui chiede di "fare fronte comune tra la Regione e gli utenti piuttosto che contrapposizioni, allo scopo di fare argine alle azioni unilaterali del Gruppo FS e delle sue Aziende".
Qui veramente si cade nel ridicolo. Dopo che la Regione ha stipulato autonomamente un contratto con Trenitalia da 124 miliardi di vecchie lire all'anno, si viene a chiedere aiuto agli utenti per far rispettare il contratto. Non ci sono parole per commentare questa affermazione.

L'ing. Ginocchini dovrebbe aver l'onestà di dire quante volte l'Associazione Pendolari di Piacenza si è offerta di fornire gratuitamente alla Regione consulenze su qualsiasi argomento legato al pendolarismo, non ultimo il contratto di servizio. Ovviamente non ci hanno voluto, probabilmente avremmo rotto troppe uova nel paniere FS. L'ing. Ginocchini conosce benissimo le richieste che da anni gli presentiamo senza alcun successo. E' questa la sua idea di far fronte comune? Sappia comunque che se vuole la nostra opinione sul contratto di servizio che si appresta a firmare, noi siamo sempre disponibili. Ci piacerebbe, come sempre, avere anche le bozze complete del nuovo orario ferroviario. Bozze che le ferrovie da contratto sono tenute a fornire agli enti locali, ma che la Regione si guarda bene dall'esigere e dal farci avere con sufficiente anticipo. E' invece capitato di essere stati convocati i giorni successivi all'entrata in vigore del nuovo orario (quando ormai non si poteva far nulla) o magari quando c'era sentore che potessimo arrivare ad esporre i problemi direttamente al Presidente della Regione.
Perché ing. Ginocchini non ha mai accettato che i pendolari potessero controllare ufficialmente gli orari e i disservizi relativi alle tratte in cui l'Associazione è presente?

A proposito di far fronte comune, ing. Ginocchini, ci sa dire perché non si è presentato in stazione a Piacenza in supporto alla manifestazione che l'Associazione Pendolari ha organizzato contro l'introduzione degli abbonamenti solari? Lo sa che sul contratto di servizio da lei firmato c'è scritto che il sistema di tariffazione non può essere modificato dalle ferrovie per tutto il periodo 2002-2003 senza l'approvazione della Regione, ed invece le ferrovie lo hanno modificato aumentando di fatto i costi e i disagi per i viaggiatori? Perché la Regione non ha bloccato quella subdola forma di aumento?

Vuole spiegarci ing. Ginocchini per quale motivo a pochi giorni dalla firma del precedente contratto di servizio (2002-2003), come risposta alle nostre richieste venne a dirci che non era minimamente a conoscenza delle fermate dei treni IR nel tratto Piacenza - Milano, sebbene la regione Emilia paghi anche per quel tratto? Perché lascia scegliere alle ferrovie lombarde le fermate dei treni pagati dall'Emilia? Da quando in qua si sborsano oltre 120 miliardi di soldi pubblici per acquistare un servizio che non si conosce nei dettagli?

Lo sa ing. Ginocchini che negli ultimi anni le ferrovie lombarde anni hanno massacrato buona parte del servizio di treni regionali sulla Milano - Piacenza trasformando quei pochi ancora decenti in treni lumaca, imbottendoli di fermate e di assurde precedenze? Come sempre dirà che ciò non è affar suo perché quelli sono treni della Lombardia. Allora ci spiega perché ha concesso che treni IR pagati dalla regione Emilia diventassero treni lumaca per le tante fermate intermedie volute ed imposte dalle ferrovie lombarde?
Sempre con quel contratto di servizio firmato lo scorso anno i pendolari piacentini hanno scoperto che alcuni treni di 13 carrozze erano stati portati ad 11 carrozze. Le ferrovie ringraziano, questo favore gli ha permesso di risparmiare i soldi del personale, ovviamente sulla pelle delle centinaia di pendolari che viaggiano stipati tutti i giorni. E lo sa che anche quei treni come l'IR2124 (8.08 da PC) e l'IR2135 (17.15 da Milano), che da contratto dovrebbero avere 13 carrozze aperte, viaggiano sistematicamente con due carrozze chiuse e con i passeggeri stipati in piedi, sempre per far risparmiare soldi alle FS? E' possibile che non si riesca ad imporre alle ferrovie il rispetto di un contratto che noi cittadini abbiamo pagato oltre 120miliardi?
Ci garantisce che il nuovo contratto di servizio non ridurrà l'attuale numero di carrozze e non allungherà, anche di poco, qualche tempo di percorrenza per occultare i ritardi dei treni?

Non le viene mai voglia ing. Ginocchini di verificare di persona le condizioni in cui ci fa viaggiare? Forse qualche viaggetto su alcuni "carri bestiame", magari al freddo e con i finestrini che non stanno chiusi le rinfrescherebbero le idee. Dall'ufficio si fa fatica a capire cosa vuol dire.
Un dirigente che spende 120 miliardi per acquistare un servizio dovrebbe avere il desiderio di verificare personalmente e sistematicamente la qualità di ciò che ha acquistato. Lei non solo non si è mai fatto vedere sui nostri treni, ma, come lei stesso ha ammesso, soggiace alla volontà delle ferrovie, che decidono orari e fermate senza informarla preventivamente.
Secondo lei ing. Ginocchini i cittadini emiliani sarebbero contenti di sapere che ogni anno vengono spesi 120 miliardi di soldi pubblici per un contratto che non viene fatto rispettare? Ci dice che penali pagheranno le ferrovie per i treni che viaggiano con le carrozze chiuse?

Le ferrovie sono addirittura riuscite a mettere Piacenza in Lombardia pur di intascare più soldi dai pendolari piacentini. Questo sembra tanto il risultato di spartizione avvenuta tra ferrovie le lombarde e quelle emiliane, ovviamente a danno degli ignari viaggiatori piacentini. Ci spiega per quale motivo non pretende che Piacenza venga, come è giusto, considerata in Emilia a tutti gli effetti? In questo modo i pendolari piacentini risparmierebbero moltissimi soldi su biglietti e abbonamenti, certo che le ferrovie lombarde potrebbero offendersi visto che in quel caso non intascherebbero più tutti quei soldi.

Le cose però dovranno cambiare. Un treno stipato rappresenta un ottimo momento di aggregazione dove si fa presto a scambiare idee, commenti e definire iniziative. I pendolari si organizzano sempre meglio per difendere i propri diritti e per informare l'opinione pubblica di quale sia la realtà.

Auspichiamo un celere cambiamento nei rapporti con le ferrovie che, come fornitori di un servizio da noi pagato, non devono e non possono continuare a dettare legge o permettersi di non rispettare i contratti.
Per ribadire ed approfondire le questioni sin qui esposte siamo fin d'ora disponibili ad incontrarla pubblicamente, anche di fronte alle telecamere.

Pendolari attenzione! Ancora peggioramenti previsti con il prossimo orario ferroviario! (5/11/2003)

Abbiamo da poco ricevuto un fax, inviato dall'Agenzia Trasporti Pubblici della Regione EMILIA ROMAGNA al Comune di Piacenza, dove si informa che a partire dal 14 dicembre 2003 i treni IR 2135 (17.15 da Milano Centrale per Piacenza) e IR2039 (ore 17.25 da Milano Centrale per Piacenza) verranno nuovamente scambiati di orario, ma con un ulteriore aumento dei tempi di percorrenza che si vanno a sommare a quelli introdotti gli anni scorsi, ecco come:

 

Tempo di percorrenza attuale

Nuova ora di partenza prevista

Nuova ora di arrivo prevista

Nuovo tempo di percorrenza

Peggioramento netto del tempo di percorrenza

IR2135
( 17.15 da MI - 18.05 a PC)

50minuti

17.25

18.20

55 minuti

+ 5 minuti
(+10%)

IR2039
(17.25 da MI - 18.22 a PC)

57 minuti

17.05

18.09

1h 4minuti!!!

+ 7 minuti
(+12%)

Questa modifica serve solo ad aumentare i tempi di percorrenza per mettere al riparo Trenitalia dalle penali che deve pagare sui ritardi. Il tutto avviene con il benestare della Regione Emilia! Ricordiamo che invece l'accordo firmato tra le ferrovie ed il Comune di Piacenza impone un tempo di percorrenza non superiore a 50minuti per i treni Interregionali sulla tratta Milano Centrale - Piacenza.
I viaggiatori che salgono a Milano Centrale e Lambrate vedono così aumentare sensibilmente i tempi di percorrenza: +5minuti per l'IR2135 e +7minuti per l'IR2039. Quelli di Rogoredo in teoria dovrebbero vedere una riduzione del tempo di percorrenza di appena 2 minuti, non certo sufficiente a giustificare tutta la manovra. Tale riduzione però è del tutto fittizia in quanto dai nostri monitoraggi il treno che attualmente occupa quella traccia oraria viaggia sistematicamente con 10-15minuti di ritardo. Quindi mettere l'IR2135 su quella traccia oraria significa comprometterne anche la sua puntualità. Non solo, ma i pendolari di Rogoredo dovendo utilizzare il treno IR2135 non troveranno posto perché quel treno parte già da Milano Lambrate con le persone stipate in piedi!

Con questa modifica continua l'operazione di distruzione del servizio pendolari sulla tratta Milano - Piacenza a tutto vantaggio di Trenitalia che potrà contare su tempi di percorrenza molto maggiori e quindi con meno rischi di dover pagare delle penali per i ritardi. Quello che è sbalorditivo  è l'avvallo dato a questa operazione dalla Regione Emilia che sborsa oltre 120 miliardi di vecchie lire ogni anno per avere un servizio sempre peggiore! Ci chiediamo come ciò possa continuamente avvenire!
Una prova dell'incompetenza e della superficialità (sperando che non sia malafede) con cui questo problema è stato gestito sta nel fax che ci è arrivato che segnalava delle minime variazioni per i tempi dei due treni. Ciò probabilmente è stato ottenuto "addomesticando" i dati, forse considerando solo i tempi di arrivo dei treni a Piacenza senza tener conto delle variazioni dell'ora di partenza.

Per i suddetti motivi

NON POSSIAMO TOLLERARE ULTERIORI PEGGIORAMENTI DEL TRASPORTO PENDOLARE. LE FERROVIE DEVONO RIPRISTINARE IMMEDIATAMENTE TEMPI DI PERCORRENZA TRA MILANO E PIACENZA NON SUPERIORI AI 50 MINUTI PREVISTI DALL'ACCORDO CHE HANNO SOTTOSCRITTO.

Se volete protestare contro questi signori che prendono decisioni sopra le nostre teste senza minimamente conoscere e considerare i problemi reali di noi pendolari, inviate le vostre proteste a :

tpl@regione.emilia-romagna.it;
ass_mobilita@regione.emilia-romagna.it;

e per conoscenza a:

segpres@regione.emilia-romagna.it;
sindaco@comune.piacenza.it;

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