L'opinione del nostro Presidente (5/11/2007)

“Dal 1° novembre per i viaggi tra più regioni si applicano, in proporzione per le tratte di competenza, le tariffe previste dalle regioni interessate. A partire da questa data, biglietti e abbonamenti dei treni Espressi non saranno più validi per i viaggi da una Regione all’altra sui treni regionali.”

Si decreta la sparizione della tariffa nazionale 21/A non solo per gli abbonamenti ma anche per i biglietti normali, ovvero per esempio un viaggiatore che prende un treno regionale come il 2285 che da Bologna va a Milano e che attualmente paga la 21/A, con tale biglietto non potrà più salire, ma verrà emesso un biglietto a costo tariffa Emilia-Romagna da Bologna a Piacenza e a costo tariffa Lombardia da Piacenza a Milano.
Lascio immaginare un viaggiatore che chiederà un titolo di viaggio per un espresso da Milano a Lecce e che dovrà avere un biglietto che cumula le tariffe di Lombardia, Emilia-Romagna, Marche, Abruzzo, Molise e Puglia!
6 tariffe al km diverse per viaggiare sullo stesso treno lurido ed in ritardo!
Un’aberrazione che solo le menti dei dirigenti delle FS potevano concepire, volta ad eliminare il servizio universale per concentrarsi su Eurostar ed Intercity, infischiandosene dei pendolari.

Da novembre quindi ci troviamo a subire un esborso con un aumento inaccettabile.  FS dichiara che tali aumentati costi costituiscono una tariffazione più coerente e serviranno a migliorare il servizio: è da anni che lo sentiamo ripetere ma tutto rimane come prima, ovvero da schifo !!!
Per noi 10.000 pendolari piacentini, incazzati neri contro questo ennesimo colpo di mano, dopo gli aumenti di febbraio e di agosto 2007, cui è corrisposto un ulteriore peggioramento del servizio in termini di puntualità, tempi di percorrenza e pulizia, tutto ciò è inaccettabile anche dal punto di vista legale, in quanto si va a toccare un sistema di treni Interregionali (perché tale è un Piacenza-Milano od un Milano-Bologna) che sono stati prima parzialmente eliminati a favore degli Intercity e poi a giugno 2007 tutti declassati a Regionali.
Oltre a ciò la tariffa 21/A è di competenza statale, in quanto sovvenzionata, e non può essere toccata unilateralmente.
Con tali prezzi il costo al km viene quasi equiparato (vedasi articolo de "La Stampa" del 23 ottobre) a quello di un Eurostar od Intercity!!!
In aggiunta stiamo parlando di servizio pubblico, non di impresa privata.
Da ultimo, in palese stato di monopolio, per cui ravvisiamo un enorme abuso di posizione dominante che sicuramente potrà interessare l’Authority.
Mentre facciamo appello a tutte le forze politiche (ai pendolari quando fanno gli abbonamenti non viene richiesta la tessera di partito ed i ritardi si subiscono sia a destra che a sinistra) ai Sindacati ed alle Associazioni dei Consumatori perché intervengano per fare cancellare questa aberrazione che colpisce in maniera pesantissima la mobilità sostenibile di tutti i cittadini italiani, non possiamo che ringraziare e nominare uno per uno i corresponsabili di questo sfascio, ovvero:

1) Alessando Bianchi, Ministro dei Trasporti, che quando venne nel maggio 2007 a Piacenza non sapeva nemmeno di avere firmato a febbraio gli aumenti dei treni pendolari, quando il mese prima aveva negato tale eventualità;
2) La triade dei suoi sottoposti Moretti, Cipolletta (Cristo si è fermato ad Eboli e la TAV si fermerà a Sarno) e Soprano, che in treno non viaggiano, se non in Eurostar a marcia privilegiata, ed a suon di milioni di euro di stipendi ne stanno combinando di cotte e di crude a nostro danno;
3) Vasco Errani , Presidente della Regione Emilia-Romagna, che ha rifiutato l’incontro ai pendolari piacentini, salvo poi venire a Piacenza a maggio a pontificare di trasporti su rotaia solo perché era in corso la campagna elettorale per l’elezione del Sindaco, ed attualmente tace;
4) Alessandro Peri, suo sottoposto, Assessore Regionale ai Trasporti dell’Emilia-Romagna, parimenti silenzioso, che ha accusato i pendolari piacentini di remare contro, e ha dichiarato che in regione tutto funziona bene (14.000 minuti di ritardo accumulati negli ultimi mesi sulla nostra tratta dicono il contrario), mentre Trenitalia gliela fa sotto il naso tutti i giorni (e lui paga e firma contratti di servizio milionari).
Verrà ricordato come il parmigiano che è riuscito a fare di Parma stazione di partenza di regionali per Milano. Nonostante questo, alle elezioni comunali per la carica di Sindaco è stato trombato;
5) Gianluigi Boiardi, Presidente della Provincia, muto da 2 anni, che si è fatto vedere solo in occasione della visita del Ministro Bianchi, a guidare un carrozzone inesistente che nulla ha fatto, né a parole né
tantomeno con i fatti (la Provincia non ha aderito ad adiuvandum al ricorso al TAR, a differenza del Comune);
6) Il CRUFER, nella persona del suo presidente, minuscolo nel carattere di stampa e nei fatti, che è stato espulso dalla nostra Associazione, per decisione unanime dell’assemblea, al pari della ns. ex presidentessa, causa gravissime violazioni del nostro statuto. Trattasi di organo, il CRUFER, che nulla sta facendo, se non a danno dei pendolari, composto da tesserati/sodali di partito che asserviti alla Regione altro non fanno che enfatizzare presunte benemerenze che nei fatti si traducono nello sfascio del servizio che è sotto gli occhi di tutti. Organo dal quale ci siamo da tempo tolti, visto l’andazzo, seguiti a ruota da Lega Ambiente.
7) Ultimi, ma non meno colpevoli, due piacentini doc, ovvero il Ministro Bersani e l‘onorevole Migliavacca, che trincerandosi dietro alla carica non hanno mai speso una parola per i loro concittadini pendolari elettori, salvo chiedere i loro voti in campagna elettorale.

Nel contempo, poiché non abbiamo la memoria corta ma la schiena ben diritta, vorremmo invece ringraziare tutti quelli che (piacentini e non) che attenti alle nostre problematiche (alcuni pendolari essi stessi), ed in maniera trasversale, ci stanno sostenendo con la loro azione, ovvero l’onorevole Foti, i consiglieri regionali Francesconi, Bortolazzi, Masella, Parma e Varani, i consiglieri comunali Paparo, Trespidi e Tassi, il Sindaco Reggi ed il Consiglio Comunale. Ci scusiamo per eventuali omissioni ma, come si potrà notare, la lista è lunga e la constatazione di uno stato di calamità è indipendente dai coinvolgimenti ideologici e politici.
Chiediamo a loro un rinnovato sforzo per fare sì che tali ferali decisioni vengano al più presto ritirate: se non basterà, di venire con noi ai binari. La misura è colma.

Ritorna all'indice