Se si accorcia la linea ferroviaria non scendono i prezzi: tutti gli "arrotondamenti" delle FS (15/10/2007)

La nuova tratta ad alta velocità tra Piacenza e Milano, seguendo il tracciato dell'autostrada, sarà più corta dell'attuale tratta che passa a Codogno-Lodi. Per questo motivo ci aspetteremmo che le tariffe pagate per viaggiare su quella tratta siano inferiori. Le FS però non sembrano della stessa idea tanto che, come ci hanno segnalato segnalato i colleghi pendolari sardi che hanno già vissuto un'esperienza analoga, il regolamento di Trenitalia "Condizioni e Tariffe per il Trasporto delle Persone sulle linee delle Ferrovie dello Stato" all'art. 19 paragrafo 2 ultimo comma recita testualmente: "nel calcolo della distanza tassabile non si deve tener conto degli abbreviamenti di percorso determinati dalla realizzazione di nuove linee direttissime e da opere di rettificazione, di raddoppio o quadruplicamento eseguite sulla rete ferroviaria".

Ci pare che la legittimità di questo articolo sia alquanto dubbia. Oltretutto le opere di quadruplicamento come la TAV sono pagate dai contribuenti e non dalle ferrovie. In questo modo la casta FS si tutela dal rischio di vedere ridotti i propri profitti, mentre per noi comuni mortali oltre al danno resta la beffa. Pensiamo ce ne sia abbastanza per far intervenire qualche volonteroso parlamentare che su questa storia voglia vederci chiaro.
Ricordiamo che già tante sono le assurde imposizioni delle ferrovie: la decorrenza obbligatoria a inizio mese degli abbonamenti mensili ed annuali, il raggruppamento delle tariffe su tratti di percorrenza di 10Km (per 71Km si paga come per 80Km), il raggruppamento dei ritardi a multipli di 5 minuti (ovviamente arrotondati per difetto, quando addirittura non indicati del tutto), l'obbligo di stipulare abbonamenti e biglietti con stazioni di destinazione più lontane di quelle effettivamente utilizzate (es. Milano Centrale invece di Milano Rogoredo o Milano Lambrate) e la mancata possibilità di stipulare abbonamenti con un numero a piacere di mesi (solo mensile o annuale). A queste si aggiunge l'effetto del suddetto articolo 19 con il possibile utilizzo di tariffe più alte rispetto a quelle legate alla reale percorrenza.

C'era invece un tempo in cui i costi degli abbonamenti erano legati agli esatti chilometri percorsi e l'abbonamento poteva durare un numero a scelta di mesi. Oggi l'informatizzazione renderebbe tutto questo possibile senza dover consultare complicate tabelle come avveniva una volta, ma le FS preferiscono "arrotondare", ovviamente al rialzo le tariffe e al ribasso i ritardi.

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