Lettere dai pendolari 2001/2002

Lettere dai pendolari: Videosorveglianza nel capannone biciclette (18/12/2002)

Desidero segnalare l'inutile modo con cui viene gestito il servizio di video sorveglianza nel capannone del parcheggio per cicli e motocicli della stazione ferroviaria. Il servizio dovrebbe registrare per tutte le 24 ore ciò che avviene nel parcheggio. I filmati dovrebbero restare in possesso della polizia ferroviaria per almeno tre giorni per consentire indagini in caso di successive segnalazioni di reati.
Negli ultimi mesi ho subito due manomissioni al mezzo che lascio nel capannone, ma nonostante le mie immediate e ripetute richieste non è mai stato possibile utilizzare quei filmati per avere informazioni sugli episodi da me segnalati.
Per segnalare la prima manomissione mi sono dovuto recare alla sede della polizia ferroviaria per ben quattro volte prima di trovare l'unica persona in possesso delle chiavi del sistema di video sorveglianza. A questo punto ho appreso che avrei dovuto sporgere una denuncia e così ho fatto rimanendo un'altra ora nell'ufficio. Mentre sporgevo denuncia ho appreso che, per la legge sulla privacy, non avrei comunque potuto visionare il filmato. Questo nonostante mi fosse stato detto poco prima che il sistema di sorveglianza era obsoleto e che le immagini memorizzate non avrebbero permesso di riconoscere l'eventuale malfattore. Alla fine ho dovuto lasciare l'ufficio della polizia ferroviaria senza aver ottenuto nulla. Ho chiesto di essere almeno informato sull'esito della ricerca, ma non ho più ricevuto informazioni.   
Lo scorso 9 dicembre subisco la seconda manomissione e come la volta precedente mi reco immediatamente dalla polizia ferroviaria. Il sistema sembra essere in funzione, tant'è che quando chiedo di poter vedere il filmato mi viene detto di ripassare quando c'è la persona in possesso delle chiavi. Per non perdere altre ore di lavoro il giorno successivo mando un amico ad informarsi. Il risultato è lo stesso della volta precedente: il filmato non può essere utilizzato, stavolta "perché il sistema era in manutenzione".
A questo punto mi sorgono alcune domande: come è possibile che un servizio pagato a suo tempo dal Comune con i soldi di noi cittadini non possa essere efficacemente utilizzato quando vengono segnalati dei reati nel parcheggio? Come mai per avviare il procedimento non è sufficiente una segnalazione/denuncia al personale di polizia ferroviaria, ma si deve per forza incontrare l'unica persona con le chiavi del sistema (che non è mai presente negli orari di partenza o di ritorno dei pendolari e che poi dice di non poter mostrare le immagini)? Perché non è possibile passare quelle chiavi ad altri agenti (con opportuna consegna), in modo che il sistema di sorveglianza sia sempre accessibile? Se è vero che le immagini fornite dalle telecamere non permettono di riconoscere le persone, perché si invoca la legge sulla privacy per non farle visionare? Come si fa a indicare la posizione del proprio mezzo, parcheggiato tra decine di altri simili, senza poter visionare il filmato?
Spero che quanto mi è accaduto abbia dimostrato la totale inefficacia di questo modo di gestire il sistema di video sorveglianza e mi auguro che presto chi di dovere possa renderlo realmente utile per i cittadini.

Lettere dai pendolari (28/12/2002): Strano utilizzo dei treni in deposito

...Ho saputo da personale delle ferrovie che i treni che vanno in deposito non vengono chiusi perché barboni e vandali rompono i vetri per andarci a dormire e fare i propri comodi per cui Trenitalia ha deciso di lasciarli entrare. Al mattino questi treni non vengono disinfettati né puliti. E' veramente una vergogna e fra poco aumenteranno ancora le tariffe ferroviarie per avere questi servizi!

da un'altra lettera:

...Mi è stato detto che, nel deposito di Trieste (come in quasi tutti i depositi), Trenitalia ha deciso di non chiudere i treni, per evitare che barboni e drogati rompano i vetri: con questa sacrosanta decisione, Trenitalia ha democraticamente statuito che detti barboni e drogati possano bivaccare in vettura, e farci i loro "sporchi" comodi in tutta tranquillità....

Ci chiediamo se la stessa regola sia applicata anche nella nostra regione! Saremo grati a chiunque vorrà fornirci altre informazioni in merito.

Lettere dai pendolari (2/10/2002): La stazione di Piacenza non più in serie "A"

Vorrei segnalare alcune cose che non funzionano bene o mancano del tutto nella nostra stazione e che secondo pregiudicano anche l'immagine della nostra città.

1) Da qualche tempo purtroppo è stato chiuso, tra l'indifferenza generale, lo sportello "Assistenza Clienti" a beneficio "ovviamente" di Parma. Perché?

2) Da parecchio tempo negli annunci sonori sia computerizzati che normali della sola stazione di Piacenza vengono omesse le fermate intermedie dei treni in partenza e quanto altro previsto dall'orario ferroviario. Perché solo a Piacenza? Se avete occasione di passare per Lodi (tanto per citare una delle stazioni a noi più vicine) sentirete fare annunci completi e precisi. Non parliamo poi delle altre stazioni dalla più piccola alla più grande dove fanno a gara a dare informazioni più complete possibili. A Piacenza no.

3) Non trovate che la sala d'aspetto sia troppo piccola? Inoltre mancano panchine sui marciapiedi e, nei due box sul secondo e terzo marciapiede, sono stati pure tolti i pochi posti a sedere. Sempre con riferimento a Lodi, dove in pochi mesi è stata fatta l'ennesima ristrutturazione (ma là dipendono dalla Lombardia), provate a vedere quante panchine nuove sono state montate sui marciapiedi! Inoltre date un'occhiata a quella sala d'aspetto, al Bar ed all'edicola che rimane aperta anche nei pomeriggi dei giorni festivi.

4) Il nuovo sistema informativo installato da qualche tempo non funziona bene. Se guardate i cartelli teleindicatori nel nuovo sottopassaggio noterete che sono spenti da parecchio tempo.Inoltre i monitor, sempre nei sottopassaggi, hanno i dati concentrati solo in metà video indice che qualche cosa non funziona a dovere.

5) Da un anno non funziona più il servizio "Deposito bagagli self-service". In questi giorni sono stati coperti con del nastro i cartelli che sponsorizzavano questo servizio il che fa pensare che non si ha nessuna intenzione di ripristinarlo.

Qualche mese fa in un'intervista a Telelibertà un funzionario FS di Piacenza aveva classificato trionfalisticamente la nostra stazione di serie "A". Io la considero una presa in giro: è possibile che una stazione di serie A possa perdere pezzi e servizi in continuazione come succede da noi?

Lettere dai pendolari (28/9/2002): Siamo stanchi di pagare per stare in piedi!

Salve sono una pendolare che ogni giorno, da circa 4 anni, prende il treno delle 8.04 per Rimini, perché lavoro a Parma. Oltre ai ritardi che si verificano nell'arco di tutto dell'anno, che sono ormai scontati, per cui è praticamente inutile continuare a segnalarli, penso invece di essere concorde con la maggior parte delle persone che per ragioni di studio o di lavoro devono usufruire di questo mezzo di trasporto, dicendo che nel corso dello scorso mese di agosto la situazione è stata praticamente insostenibile. Al mattino il treno è pieno di persone, non c'è posto a sedere, e mi chiedo: è cosi impossibile in questo periodo pensare di aggiungere qualche vagone? Ed è così ogni anno... purtroppo io non utilizzo il treno per andare in vacanza ma per andare al lavoro, in ogni caso non ritengo sia corretto, per nessuno, pagare un biglietto per viaggiare stipati nell'antivagone, in piedi! Anche i reclami scritti fatti all'ufficio non hanno avuto MAI avuto risposta, non pensate sia ora che la finiscano?

Lettere dai pendolari (16/7/2002):

TAF (Treno ad Alta Frequentazione) : chi lo conosce lo evita!

Come molti altri "affezionati" del trasporto regionale, ho avuto modo di sperimentare da poco l´utilizzo di questo fantomatico, tanto pubblicizzato e di conseguenza tanto atteso TAF.
A parte l´innegabile pulizia che regna (ovvio, è un treno completamente nuovo) e la silenziosità del convoglio (sicuramente merito dell´impiego di ottimo ed abbondante materiale insonorizzante) a me personalmente non ha fatto una gran bella impressione.

Vorrei sintetizzare in alcuni punti le mie note di demerito :

1) Senso di oppressione. Personalmente non soffro di claustrofobia, tuttavia questo nuovo convoglio, per la sua conformazione interna, mi da davvero un senso di stretto e di chiuso, a causa probabilmente della scarsa visibilità interna a lungo raggio e della disposizione dei sedili. Sulle vecchie carrozze (anche quelle a doppio piano) bastava un colpo d´occhio all´inizio dello scompartimento per cercare un posto libero o un amico, mentre ora la visibilità è molto più ridotta.

2) Poca superficie vetrata. Potrei anche sbagliarmi, ma ho la sensazione che la superficie vetrata, se non ridotta, è stata sicuramente mal distribuita. Inoltre l'impossibilità di aprire i finestrini (per l´aria condizionata) oltre a creare difficoltà per rintracciare le persone nelle diverse stazioni, accresce la sensazione di claustrofobia.

3) Aria condizionata. Probabilmente chi ha progettato questi convogli non conosce la differenza tra i treni a lunga percorrenza e quelli a breve, oppure non sa che il microclima ideale in caso di elevate temperature esterne, si ottiene abbassando l'umidità, ma con una temperatura al più di 4/5 gradi inferiore a quella esterna e non con salti di 10 gradi o più! Posso garantirvi che entrando l´impatto è davvero forte, e a patire questo trauma sono soprattutto coloro che fanno tragitti brevi. Ho visto personalmente signore e signorine (probabilmente la categoria più sensibile a questi sbalzi termici) che cercavano di ripararsi con giacche e magliette dai gelidi spifferi che arrivano direttamente dall´alto sul malcapitato passeggero.

4) Porte interne e porte esterne. Quelle interne, in teoria, dovrebbero aprirsi premendo un pulsante; in realtà raramente funzionano (e pensate che sono nuove!) quindi bisogna aprirsele a mano. La maniglia (se così la si può chiamare) con la quale si deve eseguire l´operazione è molto scomoda, difficile da afferrare, e tale da richiedere uno sforzo maggiore rispetto alle vecchie scorrevoli di un tempo. Le porte esterne invece (anche a detta di un solerte controllore che ho intervistato mentre appiccicava su una di esse il noto foglietto "non funziona") funzionano un po´ meglio di quelle interne, con la differenza che, in caso di guasto, non è possibile aprirsi a mano un varco (autorizzato), correndo quindi il rischio di restare chiusi dentro. Pare, tra l´altro che il solertissimo personale viaggiante, a scopo diciamo...... preventivo, affigga i bigliettini "KO" anche sulle porte funzionanti.

Sarà un caso, ma da quando ho avuto modo di viaggiare su questi nuovi convogli, il personale viaggiante è diventato difficilmente reperibile. Che sia stufo di ricevere delle lamentele? E pensare che c´è pieno di cartelli che dicono di rivolgersi al personale viaggiante anche per le operazioni più banali, come se questo fosse sempre lì a disposizione!

Vorrei concludere dicendo che per noi pendolari ciò che conta più di tutto è la puntualità ed un minimo di pulizia e di vivibilità all´interno delle carrozze. Prima di avere materiale rotabile con finiture di gran classe quindi bisognerebbe preoccuparsi di questo.

Per altre osservazioni vedi il nostro resoconto sui treni TAF.

Lettere dai pendolari (gennaio 2002): Disservizi alla stazione di Piacenza

Premertto che sono un ex pendolare (ho viaggiato per anni sulla tratta PC-Mi) e capisco molto bene i Vs. problemi. Ora sono in pensione ma viaggio ancora molto spesso sulla stessa tratta, certamente con meno "affanno" e volevo portare alla Vs. attenzione il problema "informazione" nella nostra stazione.

Da più di un anno è stato installato il nuovo sistema informatico che però non ha ancora raggiunto il livello ottimale di funzionamento anzi sembra che vada sempre in peggio.
I cartelli teleindicatori sul marciapiede del 6° e 7° binario sia lato nord che lato sud non funzionano da mesi. Alcuni monitor nei sottopassaggi vanno spesso in tilt così come pure alcuni teleindicatori nei due sottopassaggi. Oltretutto, sempre sui binari sei, sette e otto, i cervelloni che hanno montato l'impianto non si sono curati di spostare i cartelli indicanti il binario oppure (caso dell'ottavo binario) il cartello indicante "sottopassaggio", per cui per chi arriva sui marciapiedi dal sottopassaggio ha la visuale del teleindicatore completamente impedita.

Se a tutti questi inconvenienti ci si aggiunge il fatto che troppo spesso, sia di giorno che di sera, sui monitor e sui tabelloni nell'atrio non viene inserito il binario di partenza o di arrivo, la disinformazione è completa. A che cosa servono i monitor montati nei sottopassaggi quando di fianco a ciascun treno evidenziato non compare il relativo binario? I viaggiatori in arrivo che devono proseguire su altra linea, una volta arrivati nel sottopassaggio, consultano il monitor vedono che c'è un treno per la destinazione voluta ma non sanno su che binario posizionarsi. Devono così trascinarsi con i loro bagagli fino nell'atrio, consultare l'orario cartaceo in bacheca e quindi ritornare su binario desiderato.
Chissà perchè non fanno uscire nel nastro magnetico, che aggiorna automaticamente tabelloni e monitor, anche il binario di partenza, come avviene ad esempio a Codogno, a Rogoredo, a Lodi o Lambrate.

Altra cosa importante è la mancanza, negli annunci a diffusione sonora, delle indicazioni delle fermate intermedie dei treni in partenza. Credo che Piacenza sia unica in Italia ad avere questa omissione.
Ho scritto su questo argomento diverse e-mail ai vari indirizzi di posta elettronica delle ferrovie, Trenitalia, dir. Regionale, ma, a differenza di quanto avveniva in passato, ora le Ferrovie non si degnano di rispondere.
So che voi avete periodici contatti con le Ferrovie o comunque sapete a chi rivolgerVi per cui se potete fate presente anche questi disservizi e farete una cosa gradita ed utile a quei viaggiatori poco pratici che hanno diritto di essere informati sufficientemente e tempestivamente.

Lettere dai pendolari (dicembre 2001): Disservizi sulla linea Piacenza - Milano

Ieri mattina 12/12/01 il treno 24420 per Milano Porta Garibaldi è stato soppresso (ovviamente senza fornire spiegazioni); per "ovviare" all'inconveniente, il 2122 da Bologna è stato fermato in tutte le stazioni, arrivando a destinazione con quasi 40 minuti di ritardo con grande gioia dei suoi affezionati frequentatori.

Stamattina, come dono di S. Lucia, è stato invece soppresso il 20416 per Milano Greco, il che non ha fortunatamente avuto ripercussioni sul 2122 dato che il 24420 per Porta Garibaldi stavolta era presente all'appello. In compenso, il 2122 è partito, dopo SETTE minuti di tentativi di chiudere le porte, solo dopo che un volenteroso pendolare ha deciso di chiudere a mano la porta che non si chiudeva, sotto il naso del conduttore che se ne stava lì a guardare sventolando la lampadina verso il macchinista. Per completare il quadro, alcune carrozze erano senza riscaldamento, cosa molto appropriata visti i diversi gradi sotto zero di queste mattinate pre-invernali.

Per non tralasciare il viaggio di ritorno, segnalo infine che il 2135 per Ravenna, che notoriamente non ferma più a Lambrate per motivi incomprensibili, viaggia regolarmente con le ultime due carrozze inagibili perché chiuse a chiave; in compenso il 2039 per Livorno, che raccatta i passeggeri che a Lambrate non possono salire sul Ravenna, è di norma talmente affollato che risulta difficile perfino salirci a Codogno, dove ne scendono diverse decine di persone.

Tutto questo, ovviamente, conferma il trend migliorativo dello standard di qualità delle FS.

Buone feste a tutti.

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