L'inverno delle ferrovie (2/5/2004)

La primavera è iniziata, ma il servizio ferroviario resta allo sbando più totale. La situazione per i pendolari piacentini (e non solo per loro) è drammatica.
I ritardi ci flagellano quotidianamente, ora però non si parla più di minuti, ma di ore.
Un esempio: lo scorso 29 aprile il treno delle 7.08 per Milano aveva 1 ora di ritardo; al ritorno quello delle 18.00 da Milano oltre 40 minuti (ma non erano i soli). Il giorno seguente la storia si ripete. Il treno delle 8.03 per Milano 50 minuti di ritardo e quello delle 18.00 da Milano 30 minuti! Tre ore di ritardo accumulate da un pendolare medio in soli 2 giorni con danni economici complessivi per la popolazione pendolare piacentina di decine di milioni di vecchie lire, e tutto in soli due giorni. In un’azienda normale, a fronte dell’attuale dissesto, molti dirigenti sarebbero già stati mandati a casa, alle FS invece non si tocca nessuno, vuoi vedere che la colpa dei disservizi è dei pendolari?

Oltre ai treni in ritardo per mancanza di materiale rotabile o per guasti in linea ci sono quelli che si guastano a metà strada e non si sa quando ripartiranno, oppure quelli che debbono coprire le fermate dei treni guasti. Talvolta anche senza motivo com’è successo il 29 aprile ad un altro treno partito da Milano e arrivato a Piacenza con 30 minuti di ritardo perché si è dovuto fermare in tutte le stazioni. Eppure non ve ne era bisogno perché era seguito a ruota da un regionale che già da orario faceva tutte le fermate.

I ritardi non sono l’unica condanna, le ferrovie adottano ormai quotidianamente, anche più volte nella stessa giornata, l’espediente di sopprimere i treni, molto probabilmente per evitare di pagare alla Regione le penali sui ritardi. E la nostra Regione come si difende? Lo scorso dicembre, durante una riunione in Regione, il Presidente Errani, colpito dalle nostre segnalazioni in merito alla soppressione dei treni, aveva chiesto al sig. Sgarzi e ad un suo collega (dell’Agenzia per la Mobilità Regionale) di compiere delle simulazioni per valutare se effettivamente l’attuale contratto di servizio rendesse più economico per le ferrovie sopprimere i treni piuttosto che pagare le penali sui ritardi. Circa due mesi dopo incontrammo il sig. Sgarzi ad una riunione a Piacenza, ma non fu in grado di fornirci alcuna valutazione in proposito. Ad oggi stiamo ancora attendendo l’esito di quelle simulazioni.
Se le ferrovie continuano a sopprimere treni sembra proprio che gli convenga. Ci chiediamo allora: ma il Sig. Sgarzi e collega non sono stipendiati dalle Regione Emilia per tutelare gli interessi della Regione nei confronti delle ferrovie? Non è forse il caso, Presidente Errani, di chiedere al Sig. Sgarzi e collega i risultati della simulazione da lei richiesta con determinazione, in difesa degli interessi della Regione e di noi pendolari? Non è forse il caso di mettere in quella struttura del personale più attento e più a conoscenza dei problemi dei pendolari piacentini?

Questo periodo infernale per i servizi ferroviari viene a coincidere con la stesura del nuovo orario ferroviario. Veniamo a sapere che la Regione Lombardia ha convocato tutti i gruppi di pendolari lombardi della nostra linea (compresi quelli dei piccoli paesini), per ascoltare le loro richieste e proposte. Ovviamente i Piacentini (che rappresentano una percentuale cospicua nel tratto Bologna – Milano) non sono stati invitati.
Tra qualche giorno avremo un colloquio con l’Agenzia per la Mobilità Regionale dell’Emilia che ci ha anticipato che nell’orario 2005 verranno forse eliminati un paio degli innumerevoli peggioramenti introdotti a dicembre 2003 con l’ultimo orario ferroviario.
Dovremmo essere contenti? E’ come se ti dessero un calcio in bocca spaccandoti tre denti, un pugno nello stomaco rompendoti due costole, e alla fine ti danno un cerotto dicendoti che sono venuti incontro alle tue esigenze.
Un segno positivo in realtà c’è stato. Recentemente c’è stata una riduzione del prezzo degli abbonamenti per Milano, come “rimborso per i disservizi subiti”. Lo sconto però è solo per la seconda classe, si vede che qualcuno pensa che in prima classe si viaggi più puntuali. La tariffa attuale inoltre è quella che avremmo dovuto pagare già da anni, essendo Piacenza città emiliana e non lombarda.

Da parecchio tempo il servizio per i pendolari piacentini continua a peggiorare tanto da farci invidiare ogni volta l’orario precedente. Quello che sta succedendo in questi giorni con soppressioni di treni e pesantissimi ritardi ne è la conferma. E’ così che si intende migliorare il servizio?
Ma allora siamo davvero una Repubblica delle banane? No, molto peggio, delle menzogne, dell’incompetenza e dei privilegi.
Tra poco ci saranno le elezioni e come sempre arriveranno tante promesse; auguriamoci solo che finisca presto quest’epoca dove sembra regnare solo il letargo della ragione.

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