La gestione personale e disinvolta del servizio ferroviario  (15/1/2007)

E’ da parecchio tempo che i viaggiatori ci segnalano anomalie nella gestione del traffico ferroviario causate da frequenti e immotivate fermate straordinarie imposte ai treni dei pendolari piacentini.
Ora finalmente ne abbiamo le prove.
La sera dell’11 gennaio 2007 il treno interregionale IR2285 per Bologna partiva, incredibilmente puntuale, alle 18.20 da Milano Centrale. A Milano Rogoredo un gruppetto di viaggiatori in attesa di un regionale che, in ritardo di 20 minuti, seguiva a ruota l’IR, ha pensato bene di salire sull’Interregionale confidando in un amico ferroviere che avrebbe provveduto a concedere la fermata straordinaria nella loro stazione.
Con una telefonata uno di quei viaggiatori chiedeva la fermata al ferroviere. Appena prima dell’arrivo alla stazione di Lodi, dove l’interregionale ferma regolarmente, il ferroviere confermava la fermata richiesta, in barba ad ogni valutazione razionale sull’effettiva necessità di concederla.
A dimostrazione dell’ottimo rapporto tra i due, il viaggiatore concludeva la telefonata con un “Ciao e grazie, ci sentiamo domani”. Alcuni viaggiatori del suo gruppo si sono addirittura stupiti che le ferrovie avessero concesso la fermata straordinaria dato che il treno regionale era annunciato in arrivo a Lodi, quindi sarebbe bastato scendere dall’interregionale e immediatamente salire sul regionale per arrivare subito a destinazione. Invece l’Interregionale è stato tenuto fermo a Lodi in attesa della “prescrizione” ovvero del foglietto che autorizzava la successiva fermata straordinaria. Poi altro tempo veniva perso, sempre a Lodi, per attendere che gli altoparlanti annunciassero la nuova fermata e per aspettare che anche i viaggiatori di Lodi, in attesa del regionale, potessero salire sull’Interregionale. Un’altra decina di minuti sono stati spesi, tra rallentamento, sosta e ripartenza, nella fermata aggiuntiva. Infine l’interregionale, come si dice in gergo, era “uscito di traccia” ed è stato accodato ad un altro treno, per arrivare a Piacenza con 25 minuti di ritardo, ovviamente seguito a ruota dal treno Regionale.

La cosa interessante però doveva ancora avvenire.
Il capotreno dell’Interregionale per Bologna, richiesto di dare spiegazione sull’accaduto, diceva che era stato un “tutor di linea” a decidere la fermata straordinaria; quest’ultimo chiamato al telefono dal capotreno affermava che la fermata aggiuntiva era stata causata dalla soppressione del Regionale R20431. Proprio quello che invece seguiva a ruota! E questo il tutor doveva senz’altro saperlo.
La stessa inveritiera versione è stata ripetuta dal tutor ai membri della nostra associazione quando lo hanno chiamato. Non appena al ferroviere è stato contestato che il treno R20431 non era stato soppresso perché era arrivato a destinazione con i passeggeri a bordo, la sua versione è cambiata. Ha detto di aver agito per aiutare dei “poveri viaggiatori” che rischiavano di tornare a casa tardi e che lui opera in questo modo con tutti i viaggiatori che gli telefonano per avere aiuto. Peccato che in più occasioni i pendolari piacentini quando si sono rivolti al tutor, si sono sentiti dire, anche per lo stesso IR2285, che quel treno è in carico alla regione Emilia Romagna, e che gli stessi dovevano rivolgersi al collega emiliano (ammesso che esista).
In questo caso però è stato il tutor lombardo a fermare un treno interregionale in carico alla regione Emilia Romagna. Vuol forse dire che i limiti di competenza esistono solo quando chiamano i piacentini?
Resta poi da capire come mai, se si volevano aiutare i viaggiatori di un treno soppresso, la fermata straordinaria sia stata concessa solo per la stazione dell’amico e non anche nelle altre coperte dal regionale.

Morale della storia è che per l’ennesima volta un treno, con centinaia di viaggiatori e pendolari piacentini, fiorenzuolani e parmigiani, ha dovuto immotivatamente subire un consistente ritardo per la concessione di un favoritismo. Senza contare che i ritardi provocati da questa scelta hanno avuto ripercussioni sulla circolazione ferroviaria dell’intera linea Milano-Bologna.
Questo è solo un esempio di come gli sforzi per migliorare il servizio ferroviario e la fatica di tanti ferrovieri che cercano di farlo funzionare decentemente, vengano vanificati dall’operato di qualche persona che antepone ingiustificati favoritismi al buon funzionamento del servizio. E’ quindi difficile credere che la causa dell’attuale disastro ferroviario sia solo determinata dal materiale obsoleto o della mancanza di finanziamenti. Purtroppo dobbiamo constatare che per colpa di alcuni individui che all’interesse generale antepongono le logiche del privilegio del favoritismo e delle clientele, l’immagine delle ferrovie ne rimane irrimediabilmente compromessa.

Proprio per questo motivo e grazie alla dettagliata documentazione che abbiamo raccolto la nostra associazione intende andare fino in fondo e trovare tutti i responsabili di questo vergognoso episodio.

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