Nuovo orario 14 dic 2008: Massacrata la linea Piacenza-Milano (17/11/2008)

Lo scorso 14 novembre l’associazione pendolari di Piacenza ha partecipato all’incontro in regione Lombardia sulle nuove proposte FS per l’orario ferroviario che entrerà in vigore il 14 dicembre. L’assessore ai trasporti Cattaneo, oltre alle ferrovie, ha invitato all’incontro tutte le rappresentanze pendolari regionali, affiancate dalle relative amministrazioni comunali e provinciali. Solo noi piacentini eravamo da soli. A differenza di quanto avviene da noi, è stata ammessa la stampa e a tutti i presenti sono state fornite le bozze dei nuovi orari. Abbiamo espresso tutta la contrarietà per le modifiche sulla PC-MI, ricevendo il sostegno dei pendolari e amministratori lodigiani che come noi subiranno le stesse nefaste ripercussioni. L’assessore Cattaneo, che era stato critico sulla prima bozza, stavolta era decisamente favorevole alle proposte FS, risultato di pesanti compromessi che fanno della Piacenza-Milano una delle tante tratte destinate al martirio. L’assessore, a cui va riconosciuta la capacità di entrare nel merito delle singole problematiche, ha avuto il suo da fare per cercare di convincere, con motivazioni e modi assai discutibili, i tanti pendolari che implacabilmente gli snocciolavano le cifre del futuro disastro.

Per quanto ci riguarda i rallentamenti imposti ai nostri treni sfiorano in certi casi i 20’, con tempi di percorrenza anche di molto superiori all’ora e mezza. La palma d’oro del treno lumaca spetta all’R20420 (7.01 da PC) con 1h e 54’ per arrivare a Porta Garibaldi. Quasi 2 ore per percorrere poco più di 70 km, con velocità da ciclomotore. Il regionale 20424 (7.39 da PC) arriverà a Garibaldi dopo 1h e 41’. L’R2274 (7.59 da PC) verrà probabilmente istradato sulla linea lenta tra Rogoredo e Lambrate, solo così si spiegano i 12’ previsti per coprire i 6 km tra le due stazioni, a una media di 30 km/h. Il successivo R20400 delle 8.45 subirà un allungamento netto di 7’ e l’eliminazione della firmata di Milano centrale. Sembra sparito l’R2036 delle 9.32 e di 2’ viene rallentato anche il successivo R2276.

Al ritorno, il regionale 20419 partirà da Garibaldi alle 13.51 per arrivare a Piacenza alle 15.28, +8’. Idem per l’R20423 che passerà dalla già assurda ora e 29’ alla deprimente ora e 39’; procediamo con l’R20425, 1h 36’ con 11’ di allungamento. 3’ in più anche per l’R2283 delle 17.20 e 4’ all’R20427. Palma d’oro per il ritorno all’R20429, oggi in partenza alle 17.56, sarà anticipato di 16’ per arrivare 1’ dopo, con un tempo di percorrenza totale di 1h e 47’. Anche l’R20431 in partenza alle 18.07 dal Greco Pirelli perde 4’ di percorrenza, altri 2’ aggiunti al successivo R2285 delle 18.20 per Bologna. Sparisce da Centrale il comodo R20433 delle 18.27, era l’ancora di salvezza quando il superaffollato Bologna si guastava. L’R20433 ora partirà da Lambrate un minuto prima del Bologna e arriverà più tardi a Piacenza, con un rallentamento netto di 10’. Non sfugge nemmeno l’R20409 (18.50 da Lambrate) che arriverà a Piacenza 6’ dopo. 2’ vengono aggiunti anche all’R2287 (19.15 da Centrale) e stessa sorte tocca all’R20437 che verrà anticipato di 11’ (da Garibaldi alle 19.51) per giungere a Piacenza alle 21.30!
In controtendenza i treni della Milano-Mantova che su Codogno diventano mediamente più veloci.

Con questi rallentamenti le FS cercano di mostrare, come già fecero nel 2005, che il servizio sarà puntuale ed affidabile. Sappiamo bene che non è così e che l’allungamento dei tempi di percorrenza non migliora affatto i collegamenti.
L’assessore Cattaneo ha cercato di confortarci annunciando che col nostro assessore Peri sta pianificando l’aggiunta di un paio di treni per noi pendolari di confine. Niente illusioni, non si tratta dei treni sulla TAV che chiediamo da anni, ma dei soliti treni lumaca, giusto per dare qualche soldo in più alle ferrovie che ci ricambiano con l’immondizia di queste tracce orarie da servi della gleba. Non abbiamo bisogno di nuovi treni, ce ne sono già abbastanza, vogliamo che tornino ad essere veloci: massimo 50’ minuti sulla linea storica tra PC e MI Centrale. Pretendiamo anche quanto ci è dovuto per contratto, con i treni pendolari sulla TAV già da dicembre prossimo, che ci portino a Milano in 20 minuti, altrimenti andremo per vie legali. Per anni ferrovie e amministratori regionali ci hanno garantito che con l’alta velocità la nostra linea sarebbe migliorata. Dove sono i miglioramenti?
I signori delle ferrovie intendono inserire sulla TAV un mare di Eurostar che dovendo raggiungere Milano centrale si devono prima o poi innestare sulle tratte pendolari. Il collo di bottiglia resta Milano che obbligherà i nostri treni a lunghe soste e all’istradamento sulle linee lente.

Per l’ennesima volta le FS si prendono gioco di migliaia di pendolari e di tante amministrazioni. Ancora una volta la classe politica, a prescindere dal colore, accetta le scelte imposte dalle ferrovie. Ancora una volta non ci sentiamo tutelati di fronte alla tracotanza di una classe dirigente che sta smantellando il servizio ferroviario pendolare. Dobbiamo rimboccarci le maniche, spetta solo a noi cambiare questo stato di cose.

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