Borgofaxhall perde il pelo... (21/9/2004)

Da anni la nostra associazione si sta battendo per ripristinare il marciapiede di via la Primogenita sparito all'interno del colosso Borgofaxhall. Il marciapiede c'era prima della costruzione di Borgofaxhall e non capiamo in base a quale logica sia stato inglobato nella costruzione. Per legge un marciapiede è suolo pubblico, deve essere accessibile 24 ore al giorno e da qualsiasi punto della strada. Oggi non è così, perché? L'amministrazione ci ha dato pieno appoggio sulla questione, ma il Sig. Sindaco, che da oltre un anno si era impegnato ad affrontare e risolvere la questione, di fatto non è ancora riuscito a fare nulla. Significa forse che all'interno dell'amministrazione c'è un livello di potere che nemmeno il Sindaco può violare? Ci piacerebbe sapere chi può imporre decisioni che danneggiano i cittadini senza poter essere messo da parte; non dimentichiamo che ora quel passaggio è diventato anche pericoloso viste le molte zone isolate poco visibili dalla strada.
Nonostante le garanzie ricevute scopriamo in questi giorni che alla Lupa sta sorgendo un altro palazzo, anche lui a ridosso del vecchio marciapiede di via la Primogenita. Il cantiere poteva essere l'occasione per allargare quella ormai angusta strada e portarla ad avere corsie più larghe (il progetto originale ne prevedeva addirittura quattro). Per chi non lo sapesse passare di lì in bicicletta, ciclomotore o motociclo è un autentico rischio, visto l'elevato traffico.
Nessuno ci ha mostrato il nuovo progetto nel dettaglio, ma quello spigolo del palazzo così a ridosso della strada lascia intuire che non ci sarà spazio per l'allargamento della sede stradale. Insomma sembra proprio che anche questo progetto non sia stato pensato per risolvere i problemi dei cittadini.
A seguito delle nostre lamentele gli amministratori spesso ci rispondono che le ultime leggi emanate in materia hanno tolto loro molto potere di intervento sui progetti che ora vengono gestiti interamente da funzionari di più basso livello. Ci chiediamo se non sia il caso che gli amministratori comincino a controllare da vicino tutte le scelte che vengono fatte, per tutelare, come dovrebbero, i diritti dei cittadini.

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