Storie di ordinaria assurdità ferroviaria (4/4/2004)

L'IR2124 è un treno che, carico di pendolari, parte tutte le mattine alle 8.03 da Piacenza per Milano Centrale. Con l'introduzione del nuovo orario ferroviario il tempo di percorrenza è stato inutilmente aumentato di 5 minuti (facendo partire il treno 5 minuti prima e facendolo arrivare alla stessa ora) con la scusa di migliorarne la puntualità. Ovviamente questo non è avvenuto. Vediamo i motivi di una scelta tanto inutile quanto dannosa per i pendolari che utilizzano quel treno.

Il treno pur partendo puntualmente da Piacenza è costretto a sistematiche soste di 5-10 minuti fuori dalle stazioni di Codogno e Casalpusterlengo. Ovvio, visto che a quell'ora in quel tratto transitano diversi treni e basta un piccolo ritardo (sempre presente) di uno di essi per far ritardare anche l'interregionale. La cosa curiosa è che i treni che gli sono stati messi davanti sono:
il diretto D2648 da Mantova per Milano;
il regionale R20424 da Parma per Milano;
il regionale R5098 da Codogno per Pavia.
E' da notare che si tratta di treni di categoria inferiore all'interregionale, che però in sede di pianificazione dell'orario in quel tratto vengono piazzati dalle ferrovie lombarde davanti al treno interregionale. E' un po' come se qualcuno decidesse di tenere un treno interregionale davanti ad un Pendolino o ad un Eurostar.
Già in passato la nostra associazione aveva fatto notare il problema riuscendo a spuntare almeno la precedenza dell'IR sul regionale per Pavia. Ora si vede che le ferrovie lombarde sono ritornate all'attacco e da alcuni anni quel regionale è tornato davanti, con buona pace dei controlli emiliani, che figuriamoci se si accorgono o si preoccupano di una tale modifica. E così deve essere stato anche per l'anticipo di cinque minuti alla partenza da Piacenza dell'IR2124: chi si poteva immaginare che poi il treno andasse a "cozzare" contro quella sfilza di altri convogli? Non certo le ferrovie che, nonostante i tabulati e le tracce orarie in loro possesso, non sembrano preoccuparsi minimamente di verificare se la modifica introdotta porta un reale vantaggio ai pendolari.

I disagi però non finiscono qui. Tra le stazioni di Milano Rogoredo e Milano Lambrate il treno è costretto a nuove estenuanti soste. Non per i lavori al passante ferroviario, ma semplicemente per poter passare dal terzo al primo binario, operazione che obbliga l'attraversamento del secondo binario dove guarda caso a quell'ora transita un altro treno (probabilmente l'IR2185 per Pavia). La cosa ridicola è che a quell'ora la stazione di Lambrate è praticamente deserta, con moltissimi dei suoi binari a disposizione. Per quale motivo allora non farci arrivare sul terzo binario e passare successivamente sul primo? Chissà, questi sono i misteri insondabili delle ferrovie lombarde. Certo è che a causa di tutti questi incroci e precedenze la puntualità del treno va a ramengo. Eppure sono osservazioni banali che ogni pendolare fa tutte le mattine, ma che con ogni probabilità nessuno dei cervelloni che pianifica l'orario conosce. Basterebbe poco per migliorare le cose, sarebbe sufficiente che, come in ogni azienda che si rispetti, i dirigenti, dopo aver pianificato gli orari a tavolino, venissero a verificarli direttamente sui treni, ma questo è probabilmente troppo umiliante per chi è solo abituato a comandare senza mai doversi confrontare con l'utenza.

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