Anno bisesto anno funesto (2/3/2008)

A conferma del motto “Anno bisesto anno funesto”, quella del 29 febbraio è stata per il servizio ferroviario una terribile settimana di cui vale la pena raccontare qualche episodio eclatante.

Lunedì
Si parte lunedì 25 con la soppressione del treno regionale R20400 delle 8.45 per Milano. Con irritante diligenza l'altoparlante informa i viaggiatori che potranno utilizzare il successivo regionale R2276 delle 9.45, che effettuerà le stesse fermate. Chi deve andare al lavoro però non può permettersi il lusso di sprecare un'ora nell’attesa. Molti viaggiatori diretti a Milano Lambrate si dirigono all'ufficio assistenza alla clientela per chiedere di fermare in quella stazione il successivo Intercity 578 delle 9.08. Con la solita indifferenza l'addetto all'assistenza alla clientela risponde che non è possibile, senza nemmeno fare un tentativo. Sollecitato dai presenti alza poi la cornetta, scambia due parole, riattacca e conferma seccato che non c’è nulla da fare.
Viste le passate esperienze alcuni viaggiatori diretti a Lambrate decidono di salire ugualmente sul treno Intercity delle 9.08 sperando nelle capacità persuasive dei cugini pendolari lombardi. Ed infatti di lì a poco l’Intercity viene fermato nella successiva stazione di Codogno dove salgono i viaggiatori rimasti a piedi per la soppressione del regionale R20400. Alla successiva stazione di Lodi viene infine annunciato che l’Intercity avrebbe effettuato anche la fermata di Milano Lambrate, con buona pace di quei viaggiatori che fidandosi dell’assistente alla clientela erano rimasti a Piacenza ad aspettare il treno delle 9.45.

Martedì
Martedì 26 febbraio. Si dice che una bomba non cada mai due volte nello stesso punto, ma in questo caso, a dispetto della statistica, la storia si ripete identica. Il treno R20400 è di nuovo soppresso, con enorme gaudio di quei temerari che ogni giorno tentano la sorte del viaggio a Milano su un "treno" diventato ormai un "terno" al lotto.

Giovedì mattina
Passiamo alla mattina di giovedì 28 febbraio, quando per colpa di un furto di cavi di rame alla stazione di Milano Rogoredo i treni tra Parma e Milano subiscono pesantissimi ritardi. Alle 7.55 però l'altoparlante di Piacenza annuncia che il problema a Rogoredo è stato risolto e che la circolazione si avvia alla normalità. Alcuni viaggiatori diretti a Rogoredo decidono allora di non prendere il regionale lumaca R2274 delle 7.59, ma di aspettare il successivo Intercity IC552 delle 8.08, che pur partendo più tardi dovrebbe arrivare a Milano prima del regionale. L'ennesima beffa del destino targato FS è però in agguato, e poco dopo la partenza del treno delle 7.59, a dispetto di quanto annunciato poco prima, le FS informano che causa il problema a Rogoredo tutti i treni per Milano tra le 8.00 e le 9.00 sarebbero stati soppressi.
Carnevale è alle spalle e il 1° d’Aprile è ancora lontano, che scherzi sono questi? I viaggiatori imbufaliti si dirigono al solito ufficio per l'assistenza alla clientela, ma non c'è nulla da fare, chi deve andare a Milano e non vuole aspettare un treno che arriverà chissà quando è costretto a partire con la propria auto. Molti lo fanno, consapevoli della coda in tangenziale che li potrebbe attendere all’ingresso di Milano. In stazione a Piacenza però verso le 8.45 viene allestito con mezzi di fortuna un treno per Milano. Si tratta di materiale fatiscente con carrozze sporchissime che arriverà a destinazione con molto ritardo. Inutile dire che il treno delle 7.59, sebbene partito in orario, viaggiando su una linea deserta per le soppressioni e con i suoi tempi di percorrenza da tartaruga, è riuscito comunque ad arrivare in ritardo a Milano. Come spesso avviene ha impiegato un'ora e 15 minuti per fare 72Km e tre sole fermate intermedie.

Giovedì sera
La stessa sera al rientro da Milano il treno R20431 (18.13 da Lambrate) viene fatto partire senza avvertire i viaggiatori che, causa soppressione del precedente regionale R20429 delle 18.07, avrebbe effettuato tutte le fermate del percorso. Informazione fornita solo molto tempo dopo, troppo tardi per consentire ai viaggiatori diretti Piacenza di restare a terra e aspettare il più veloce treno R2285 che li sorpasserà poco dopo. I viaggiatori del treno delle 18.13 arriveranno a Piacenza con 40 minuti di ritardo.

Questa sventagliata di disservizi e soppressioni mostra il solito penoso volto delle nostre ferrovie e la pessima gestione a cui una classe dirigente non all'altezza sottopone quotidianamente migliaia di viaggiatori e pendolari.
Speriamo che chi arriverà a governare questo paese, al di là delle solite belle promesse usate in campagna elettorale, abbia il coraggio di fare una reale ed immediata pulizia dei lottizzati che indebitamente infestano tante poltrone di comando.

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