USO PRATICO DEI
RICETRASMETTITORI
Una radio ricetrasmittente genericamente è
composta da un corpo centrale che contiene i circuiti di ricezione e
trasmissione, di un microfono, un’antenna e un alimentatore. Vi sono anche
i portatili, o palmari, che raggruppano in un unico pezzo tutti componenti
appena descritti.
Prima di
iniziare un collegamento radio bisogna sincerarsi che tutti i "pezzi"
siano opportunamente collegati, in caso contrario oltre a
rendere impossibile il collegamento radio, si può provocare un grave danno
all'apparecchiatura stessa.
-La lettura
dei manuali o istruzioni d’uso delle apparecchiature è assolutamente
indispensabile.
Il massimo rendimento si ottiene
seguendo alcune norme fondamentali: tenersi sempre lontani da muri e da
manufatti in metallo, posizionare le antenne in spazi aperti, più
in alto possibile e nella posizione più verticale possibile
in caso di apparati portatili e mobili. Quando si usano i
portatili, non trasmettere con l'apparecchiatura agganciata alla
cintura (il rendimento della radio scende dell'80%) e cercare di
aumentare l’autonomia delle batterie di alimentazione diminuendo il più
possibile la potenza emessa (molti apparati hanno la posizione
LOW che permette di effettuare
collegamenti a breve distanza).
Vi sono alcuni comandi che compaiono su tutte
le apparecchiature radio in commercio, essi sono:
- Manopola
(o tasti) del volume e di on/Off,
- Manopola
(o tasti) di sintonia o di canale,
- Manopola
(o tasti) di silenziamento o "squelch",
- Pulsante
di trasmissione PTT ( Push To Talk , schiaccia per parlare).
Una volta
accesa l'apparecchiatura (manopola o tasti On/Off) e regolato il
volume di ascolto necessario, si regolerà il silenziamento (squelch)
fino alla scomparsa del rumore di fondo avendo sempre cura di controllare
nuovamente il livello ad ogni variazione di posizione dell’operatore in
caso di apparato portatile o mobile.
Può succedere
che il segnale che si dovrebbe ricevere è al di sotto di tale limite, in
questo caso è meglio eliminare del tutto il silenziamento (squelch)
e, fino al miglioramento delle condizioni , continuare il collegamento con
il rumore di fondo presente; si sarà così sicuri di essere al massimo
della sensibilità possibile da parte dell’apparato (sui portatili con “squelch”
automatico, questa operazione viene svolta dal pulsante “Monitor”
posto quasi sempre vicino al tasto “PTT”).
Per poter
effettuare la comunicazione radio è necessario essere sintonizzati sullo
stesso canale in uso, pertanto la manopola di sintonia andrà ruotata
fino a far comparire il canale desiderato.
A questo punto
si potrà trasmettere la propria voce premendo il pulsate PTT che
normalmente è posto su di un lato del microfono, parlando a breve distanza
dallo stesso e rilasciando il PTT immediatamente alla fine della
comunicazione.
Questa
operazione è necessaria in quanto le radiotrasmittenti (a differenza del
telefono), sono monodirezionali, cioè durante la ricezione non possono
trasmettere e viceversa. Pertanto quando si preme il pulsante PTT
si attiva la radio nel modo trasmissione e si inibisce la ricezione.
Molto
importante è il “Volume” della nostra voce, che non dovrà essere
troppo “alto” rispetto al rumore dell’ambiente in cui ci troviamo, e la “Distanza”
della nostra bocca dal microfono, che dovrà essere sui 3-5 centimetri.
Questo per non
mandare in “crisi” il microfono soprattutto se è preamplificato, il
risultato sarebbe una nostra voce distorta ed incomprensibile da chi ci
riceve.
PROCEDURE E TERMINOLOGIE DI TRASMISSIONE
Per
effettuare una chiamata radio si segue la seguente procedura:
-Sincerarsi che nessuno stia impegnando la
frequenza per evitare di “sovramodulare” ovvero disturbare altre
comunicazioni.
-Rivolgersi al corrispondente
chiamandolo con il suo nominativo (e indicando il luogo dove si trova)
facendo seguire il proprio nominativo (e il luogo dove ci si trova)
es. “ATTENZIONE SALA OPERATIVA DEL COMUNE DI …….
DA SQUADRA COMUNALE
DI …… IN BORGO …………”.
-Per far capire al corrispondente che si
sta finendo di trasmettere e che si passerà all'ascolto, al termine della
comunicazione si pronuncia la parola “passo”
o “cambio”.
-Quando la sala operativa (come
da esempio) darà il permesso di comunicare si potrà trasmettere il
messaggio o la richiesta. -Questa procedura è necessaria in quanto la
sala operativa (o altro operatore) potrebbe essere impegnata a
ricevere un'altra trasmissione.
-Appena effettuato il primo collegamento,
per verificare la "bontà dello stesso", si richiede il controllo.
Esso consiste nello scambiarsi rispettivamente le condizioni di ricezione
ed è un dato importantissimo in fase di monitoraggio radio del territorio
perché permette di identificare le zone d’ombra delle
trasmissioni radio. Si compone di due dati: “RADIO” e “SEGNALE”.
-Il primo è relativo alla comprensibilità della voce ricevuta, il secondo
alla forza del segnale misurato da un apposito strumento montato
normalmente su apparecchiature radio di qualità("S"meter).
-Tralasciando
la lettura dello strumento (al limite basta riferire quanto indicato
dalla lancetta o dai led), si può in ogni caso dare un controllo radio
secondo questa scala:
RADIO 5 :
comprensibilità 100% - forte e chiaro
RADIO 4 :
comprensibilità 80% - abbastanza comprensibile
RADIO 3 : comprensibilità 60% - appena
comprensibile
RADIO 2 :
comprensibilità 40% - comprensibilità a tratti
RADIO 1 :
comprensibilità 20% - non comprensibile
RADIO 0 :
assenza di modulazione - non si sente niente
Generalmente le
comunicazioni radio vengono effettuate "in chiaro", cioè parlando
normalmente, è opportuno comunque sapere che i “CB” ed i
“Radioamatori”, insieme ad altri numerosi enti, usano alcuni codici o
linguaggi particolari definiti “codice Q” e “codice di sillabazione Nato”.
Un operatore
occasionale che comunichi via radio con un corrispondente che utilizza
questo codice, è opportuno che richieda subito la trasmissione in chiaro
per evitare inutili richieste successive di spiegazioni.
COMPORTAMENTO DELL'OPERATORE RADIO
Finora sono
stati descritti gli aspetti "tecnici" dei collegamenti radio
d'emergenza. Occorre aggiungere che colui che invia un messaggio radio non
sempre è un semplice esecutore di una richiesta ma, frequentemente, è
anche colui che genera il messaggio. I messaggi possono riguardare
innumerevoli casistiche, ed è pertanto indispensabile seguire il
cosiddetto "Triage delle informazioni", per
essere esaurienti, concisi e precisi. Le informazioni inutili, o
logorroiche, occupano la frequenza, creano confusione e sono dannose per
chi le riceve.
Un compito che
spesso è affidato a un volontario munito di ricetrasmittente, è quello di
"verificare la situazione" ovvero recarsi sul luogo dove è
avvenuta l'emergenza per descrivere la reale situazione.
La
descrizione del sinistro è di estrema importanza per poter avere
informazioni precise al fine di inviare i mezzi di soccorso più idonei
senza perdite di tempo. Occorre quindi riordinare le idee e
trasmettere un messaggio chiaro e conciso, in modo da occupare la
frequenza il meno possibile.
Tutto ciò si
può fare applicando la seguente regola:
DOVE –
QUANDO – COSA – CHI - COME
Giunti sul
luogo del sinistro:
-
Memorizzare l'indirizzo (Comune, frazione, via, numero civico, strada
statale, provinciale, comunale ecc.), prestare attenzione anche ai
particolari salienti della zona e della sede stradale (ponticelli, fossi,
chiesette ecc.)
- Capire il
tipo di sinistro (terremoto, alluvione, crollo, incidente stradale) ed
individuare le conseguenze (dispersi, annegati, feriti).
-
Controllare se vi sono pericoli collaterali (spandimenti di liquido
infiammabile, tossico, cavi di corrente elettrica scoperti, materiale con
il simbolo della radioattività.
-
Pianificare il percorso più semplice per gli eventuali aiuti, tenendo
presente le dimensioni dei mezzi di soccorso quali autopompe, autoscale,
autogrù.
Con il quadro
della situazione perfettamente nella mente, si può iniziare a trasmettere
il primo messaggio di soccorso che contenga solo le informazioni secondo
la regola descritta precedentemente.
Ogni altra
informazione DEVE essere ritenuta inutile per la trasmissione del
primo messaggio e pertanto non deve essere riferita. Nei successivi
collegamenti si definiranno i particolari.
Ultimo
consiglio è il RISPETTO ed il CONTEGNO che deve
caratterizzare ogni collegamento Radio: la trasmissione in “etere” è
ricevibile da tutti coloro che utilizzano gli apparati di uguali gamme
operative ed è quindi logico pensare di essere spesso “ascoltati”
da persone che possono giudicare più o meno bene la professionalità che si
esprime nei discorsi o nei messaggi oggetto dei collegamenti, senza
contare il “fastidio” che si può dare agli altri operatori
impegnati in una eventuale emergenza.
Il linguaggio
espresso dovrà quindi essere all’altezza della situazione verificatasi e
naturalmente comprensibile da tutti gli operatori (Lingua Italiana).
Tratto ed adattato da:
"PROTEZIONE
CIVILE Educational"
(V.R.)
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