LEGGI FONDAMENTALI DEL PUTTANESIMO

 

Liberamente ispirate dalle leggi fondamentali della stupidità, da Cipolla C. M.

"Allegro ma non troppo", ed. Il Mulino, Bologna 1988.

 

 Esperienze da ogni ragazzo vissute insegnano che molto spesso anche ragazze che stimiamo serie e giudiziose, da un momento all’altro manifestano in maniera esplosiva caratteri da vere troie. Le innumerevoli delusioni, gli schiaffi incassati da donne che poi si vanno a mettere con individui indegni del nome d’uomini, le lettere di spiegazioni causa di blasfemie inducono a concludere che:

  1. Sempre ed inevitabilmente ognuno di noi sottovaluta il numero di puttane in circolazione;
  2. La probabilità che una certa ragazza sia puttana prescinde da qualsiasi altra caratteristica della stessa persona.


A questo punto, dobbiamo discutere di un altro problema: puttana è chi cambia con frequenza, costanza e determinazione partner, ma non tutte quelle che esercitano questa professione portano a termine la relazione espletando l’atto copulativo, in altre parole non tutte quelle con cui esci te la danno. Giustissimo, ma per quale motivo farci torcere di seghe? Esaminiamo scientificamente la situazione:

Il grafico si riferisce ad una popolazione media di ragazze e donne. L’asse X (*) misura la frequenza con cui le ragazze la danno, l’asse Y (**) il numero dei partners, il tutto in un determinato lasso di tempo. Ovviamente nessuno dei due valori può essere negativo ma può essere pari a zero come minimo. Nell’asse della X i valori sono LD e NLD ossia rispettivamente "la dà" e "non la dà".

Nell’asse delle Y i valori sono MP e S ossia rispettivamente "molto puttana", e "suora" con sfumature dall’alto al basso come "puttana" e "un po’ meno puttana". Più si scende in basso, più sono sante.

Arriviamo alle possibili combinazioni: una ragazza molto puttana o puttana che la dà è una "vera troia", una categoria che merita rispetto poiché svolge un importante ruolo d’iniziazione di giovani maschi e soddisfazione d’uomini d’ogni età, sia che lo faccia per denaro o che per passione. È il 1° quadrante.

Le ragazze un po’ meno puttane o le rare suore che la danno sono le "fidanzate". Si mettono con uno, ci stanno per un periodo e la danno, è giusto che ci siano. Ci troviamo nel 4° quadrante.

Nel 3° quadrante troviamo le "sante", ragazze che non la danno avendo pochi o nessun partner, è una categoria esigua ma sempre esistente, che ha pochi demeriti tra cui quello di togliere quantità di topa dalla circolazione e far torcere di seghe gli eventuali partners.

Infine il 2° quadrante è la peggior razza: "troie". A chi non è capitato di conoscere un esemplare di queste criminali? Ragazze che illudono tre o quattro miserabili nel giro di una settimana, limonano come sanguisughe e al momento fatale quando estrai dalla taschina segreta il CONTROL di fiducia ti dicono "no, scusami, ancora non sono pronta" e scendono dalla macchina (o da qualcos’altro)? Attive in ogni momento, d’estate come un’epidemia cominciano a diffondere le loro oscure trame, e il loro guadagno è l’assoluto potere che detengono sugli sventurati che si fanno comandare come automi guidati dalla vana speranza di poter essere un giorno i primi a violare quella topa sotto sale da anni, nella gara in corso tra tutta la legione che telefona ogni giorno all’illibata troia.

 

Seguono alcune leggi che regolano il puttanesimo, da considerare come assiomi:

 

 

AFORISMI, MASSIME E PENSIERI.