PENSIERI 9 ottobre 2000

 

 

AUTUNNO

 

Cominciano i primi malanni, raffreddori, influenza, stati di malessere generalizzati. Ricompaiono tanti dolori che con l'estate sembravano svaniti. Tornano gli stati depressivi, le ansie, le angosce e ci si preoccupa. Il cosiddetto cambio di stagione è sì la principale causa di tutto ma non in modo soggettivo, bensì oggettivo. Tanto più è repentino il cambio del clima, tanto più queste problematiche si presentano in modo invadente. L'autunno è quel periodo in cui la natura si prepara gradualmente all'inverno, cambiano i ritmi, le ore di luce, la temperatura, l'umidità. Tutto ciò in preparazione, come si diceva, alla stagione fredda dove il seme comincia a 'lavorare' sotto terra pronto ad esplodere, con tutta la forza di cui si è caricato, il primo giorno di primavera. E l'uomo? L'uomo è parte della natura e quindi con i suoi ritmi dovrebbe vivere in armonia. Accade invece che ci si opponga, che si voglia mantenere, in questo caso, i ritmi dell'estate, che l'arrivo dell'autunno ci colga non ancora pronti al cambiamento. Spesso infatti non accettiamo i cambiamenti di qualunque tipo essi siano, e si lotti per far sì che non si verifichino o per rimanere aggrappati al 'vecchio'. Si crea così un conflitto, a volte una vera e propria lotta, una resistenza contro il cambiamento. Ma la natura, fortunatamente, continua il suo corso e chi non lo accetta si trova a remare contro corrente con tutte le conseguenze di cui sopra. Impariamo dalla natura ad accettare con serenità i cambiamenti, in quanto indispensabili, anche per l'uomo, al ritmo della vita e ci accorgeremo che tutti gli 'acciacchi' di stagione svaniranno. Accogliamo con gioia i prodotti dell'autunno, l'uva, la gita per la raccolta delle castagne, l'inizio della nuova stagione cinematografica, etc. Senza l'autunno non ci sarebbero!