PENSIERI 10 luglio 2000

 

 

MEDITAZIONE

 

Mi capita spesso che qualcuno mi chieda cosa è la meditazione. Lo sguardo di chi mi pone la domanda è in genere di preoccupazione per l'aver formulato una domanda che richieda una risposta troppo complicata da capire. Spesso con aria sempre più smarrita e timorosa mi si anticipa la risposta: "meditare significa non pensare a nulla" e di conseguaneza: "a me non riesce di meditare"!

La meditazione è al centro delle pratiche spirituali in ogni religione. In Oriente, nell'induismo è praticata con lo yoga, nel buddismo con lo Zazen e lo Dhyana, nel taoismo lo Tso-wang ed il Nei-tan, e così via. Ogni pratica ha le sue caratteristiche inconfondibili, che si tramandano da secoli se non da millenni.

Come possiamo iniziare in modo semplice a meditare?
E' sufficiente porre l'attenzione a quello che stiamo facendo, qualunque azione si stia compiendo. Leggere queste righe prestando tutta la nostra attenzione, senza farci distrarre da alcunché, è meditazione. Lavare i piatti ed essere concentrati sui movimenti che compiamo cogliendo ogni particolare della nostra azione (il profumo del detersivo, il suono delle nostre mani sulle stoviglie, le sensazioni che ci trasmette il tatto e tutti i nostri sensi, etc.) è meditazione. A prima vista può sembrare un po' sciocco e banale, ma è proprio nella semplicità che troviamo tutto il nostro essere. L'essere qui a lavare i piatti è una meravigliosa realtà.
Possiamo facilmente intuire che come possiamo vivere appieno, con tutto noi stessi un momento come questo, altrettanto possiamo "meditare" vivendo ogni momento della vita, cogliendo in ogni istante della giornata la consapevolezza di ciò che stiamo facendo.
Meditare in questo modo oltre che essere alla portata di tutti, rappresenta ciò che per il buddismo si definisce "qui ed ora", vivere cioè appieno il momento, più che come cita un film "cogliere l'attimo" è "vivere l'attimo".