|
|
La fase di passaggio all'euro introduce l'impresa in
un nuovo e più stabile mercato, nel quale può competere lealmente in
quanto sono state eliminate le perturbazioni dovute al disallineamento
delle valute. Per contro, le crea problemi di ordine strategico in ogni
area gestionale (marketing, finanza, amministrazione, personale, ecc.) e
di ordine tecnico-operativo nelle relazioni con i terzi (clienti, fisco,
fornitori, banche, consumatori, azionisti, ecc.). A partire dal 1°
gennaio 1999, per risolvere i molteplici problemi che si presenteranno,
l'impresa può scegliere tra più opzioni in quanto il principio base che
regola questa fase è
"nessun obbligo, nessun
divieto"
Di fatto si possono presentare i casi
seguenti:
- l'impresa sceglie di continuare a utilizzare come
moneta di conto la lira
- l'impresa sceglie di abbandonare la lira e di
utilizzare come moneta di conto l'euro
- l'impresa sceglie di utilizzare entrambe le valute,
con annotazioni a doppio binario
Numerosi sondaggi hanno rilevato che le imprese di
dimensioni internazionali operano in euro mentre le piccole e medie
imprese orientate verso l'esportazione utilizzano entrambe le valute, al
contrario le piccole e medie imprese orientate al mercato nazionale hanno
rinviato il problema e continuano a operare in lire.
|
|