Dovrà pur esserci una ragione
nel fuoco che si consuma
nel fumo che diventa polvere
nelle tracce che ci lasciamo dietro
nell'ombra che non ci segue
nel pianto che ci assale al tramonto
e che somiglia all'alba dei nostri
giorni.
Dovrà pur esserci una ragione
nell'uccello ferito
che vorremmo
ritornasse a volare
nel prima e dopo
nella radice dei giorni
e poi ancora in quel fuoco
che inesorabilmente si consuma
felice di distruggersi
come se l'unico scopo
fosse annientarsi.
Ma poi mi accorgo
anche senza capire
che non c'è altra speranza
se non nel
divenire
fino a quella quiete
dove la mente ora
si rifiuta di
andare.
29.3.02
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