FURTI NELLE CHIESE

Era una sera di qualche mese fa. Io a quel tempo leggevo bukosky. Mi trovavo in ancona. Avevo voglio di poesia. E cosi' arrivo' la sera e mi ritrovai a bere del buon vino, con un amico un libro di poesie, in uno dei posti piu' carini e caratteristici della citta'. Per magia incontrai altri amici vecchi compagni di liceo, e cosi' a tarda sera mi ritrovai enfatuatuato dalle posie (e pure dal vino va) con l'amic o andato a casa a dormire, e in compagnia di un altro amico trovato nel locale, a parlare, girare in macchina per la citta' in cerca di un posto dove ci dessero da mangiare, Mangiammo, e uscimmo. Il mio amico era, anche lui molto giovane e sognatore. C'erano delle bancarelle chiuse con dei teloni lungo tutti i viale, fuori dal forno dove avevamo preso le paste. Lui mi porto' verso le bancarelle, era in forma, e mi coinvolse in un suo progetto. Rubare, rubare dalle bancarelle. Non avrei accetato, se non per amore. Lui doveva rubare per amore. Era innomorato di una ragazza che era stata con noi la serata al pub. Da tempo, e cosi' io collaborai. Avevo paura, mi divertivo. Lui prese un po' di oggetini carini, mi dieceva di contrallare che non ci fosse nessuno. Era molto romantico e criminale,non potevo dir di no. Lui aveva ragioni alle quali io non mi sarei opposto. Poi pero' dissi "ok basta cosi' andiamocene." Lui era totalmente preso dalla sua missione,mi prego' di rimanere, lo guardai negli occhi: "ti concedo un altro oggetto." dissi. Saerebbe stato un reato maggiore non permetterglielo. ... Ora stavamo fumando una sigaretta prima dell'alba,qualche kilometro piu' lontano, appogiati alla mia macchina,e lui decise che parte del bottino era mio, io mi facevo qualche scrupolo,mai poi accettai un acquasantiera perche' era bella, e qualche dipinto su legno che non era male. Da quel giorno ero un criminale,per l'amore. Ma ce l'aveva negli occhi,e non ho avuto mai particolari rimorsi per quella notte. Qualche tempo dopo mi trovavo con quegli oggetti,molto caratteristici, riposti da in qualche angolo, sospesi dall'esistere perche' erano stati presi per una ragione, e per nessun altra ragione sarebbero stati utilizzati,non mi era prorpio possibile. ... Per fortuna non molto tempo dopo, mi ritrovai a fare un pacco da spedire, un pacco che avanzava di spazio e gli oggetti mi chiamarono dal loro anoglino dicendomi che li' era il loro nuovo posto, che avrebbero avuto finalmente senso,colmando quello spazio casualmente rimasto vuoto per loro, che calzavano a pennello,come cerentola la scarpa del ballo Io non dovevo rifletterci: ero ovvio, acconsetii li sistemai gli augurai buona fortuna, e li spedii.
(furti nelle chiese non e' un racconto. E' un lettera che e' stata inviata subito dopo il pacco, in risposta alla domanda: "ma dov'e' hai trovato questi oggetti, li hai rubati nelle chiese?")