San Michele, dall'ebraico "chi come Dio?", è capo supremo dell'esercito celeste, degli angeli fedeli a Dio. Nel Nuovo Testamento gli è attribuito il termine "Arcangelo". Antico patrono della Sinagoga, oggi è patrono della Chiesa Universale, che lo ha considerato sempre di aiuto nella lotta contro le forze del male. Inoltre, è patrono dei malati, dei radiologi e dei droghieri. Nella Scrittura, è citato come:

  • l'arcangelo che insorge contro Satana e i suoi seguaci (Ap. 12,7)
  • difensore degli amici di Dio (Dn. 10,13.21)
  • protettore del suo popolo (Dn. 12,1)

Il nuovo calendario ha riunito in una sola celebrazione i tre arcangeli Michele, Gabriele e Raffaele, accomunandoli al 29 settembre. In questa data, nel V secolo, venne consacrata una chiesa, posta al sesto miglio della via Salaria, appunto dedicata a S. Michele. La festività si diffuse presto sia in Occidente che in Oriente.

Dell'esistenza di questi Angeli parla esplicitamente la Sacra Scrittura, che dà loro un nome e ne determina la funzione. S. Michele in particolare ebbe un culto fin dai primi secoli di storia del cristianesimo. L'imperatore Costantino gli eresse un santuario sulle rive del Bosforo, in terra europea, mentre Giustiniano glielo eresse sulla sponda opposta. A Roma, il famoso Castel S. Angelo è dedicato a S. Michele, la cui statua si erge nel punto più alto della costruzione. A lui è dedicato, inoltre, l'antico santuario, sorto nel VI secolo, che dal monte Gargano, nelle Puglie, domina il mare Adriatico. Si dice che lì ebbero luogo delle Apparizioni dell'Arcangelo.