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Parrocchia

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S. Maria della Misericordia

Oliveto Citra (SA)

   
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Il saluto del Parroco  

         Il Decreto conciliare Inter mirifica [“Tra le cose straordinarie, meravigliose”], dedicato agli strumenti di comunicazione sociale, ricorda che “la Chiesa cattolica, essendo stata fondata da Cristo Signore per portare la salvezza a tutti gli uomini, ed essendo perciò spinta dall’obbligo di diffondere il messaggio evangelico, ritiene suo dovere servirsi anche degli strumenti di comunicazione sociale per predicare l’annuncio di questa salvezza ed insegnare agli uomini il retto uso di questi strumenti”; inoltre, il documento ricorda che pastori e laici sono chiamati a collaborare, i primi istruendo e guidando i fedeli “perché essi, anche con l’aiuto di questi strumenti, perseguano la salvezza e perfezione propria e di tutta la famiglia umana”, mentre è compito “anzitutto dei laici animare di valori umani e cristiani tali strumenti, affinché rispondano pienamente alla grande attesa dell’umanità e ai disegni di Dio”.

         Mi ha colpito molto l’avverbio utilizzato dai Padri conciliari in riferimento ai laici: “anzitutto”, quasi a riconoscere ufficialmente - a benedire, direi – un primato difficilmente contestabile: come una scintilla gioiosa e piena di costruttiva vivacità, la presenza dei laici nella comunità cristiana si segnala per la continua innovazione, per la particolare sensibilità verso il nuovo; stimolo per le guide della comunità.

         Mi chiedo: non è forse il ‘nuovo’ la dimensione più profonda del Vangelo di Cristo? Un cuore nuovo, otri nuovi per contenere vino nuovo, un nuovo insegnamento, l’esigenza di ‘nascere di nuovo’ per vedere il regno di Dio…

         Eppure, tendere l’orecchio alla ricerca della novità non significa né deporre, né alterare, né tradire il deposito della fede che ci è stato affidato perché lo facessimo fruttificare; significa dare veste nuova ad un messaggio antico, un messaggio che non ha bisogno di essere rinnovato nei suoi contenuti perché già gode dell’eterna giovinezza della Parola di Dio, ma che pure chiede di essere trasmesso attraverso i mezzi più efficaci ed opportuni, per poter raggiungere tutti gli uomini della terra.

         In quest’opera di costante, rinnovata evangelizzazione, i laici sono chiamati ad avere la consapevolezza non soltanto di appartenere alla Chiesa, ma di essere la Chiesa; dinanzi alle sfide della contemporaneità, essi sono chiamati ad impegnarsi attivamente; scrive Giovanni Paolo II: “situazioni nuove sia ecclesiali sia sociali, economiche, politiche e culturali, reclamano oggi, con una forza del tutto particolare, l’azione dei fedeli laici. Se il disimpegno è sempre stato inaccettabile, il tempo presente lo rende ancora più colpevole. Non è lecito a nessuno rimanere in ozio(…) Si abituino i laici a lavorare nella parrocchia intimamente uniti ai loro sacerdoti (…) a dare, secondo le proprie possibilità, il loro contributo ad ogni iniziativa apostolica e missionaria della propria famiglia ecclesiastica [Christifideles Laici].

         Sono lieto, pertanto, di presentare quest’iniziativa degli animatori della Parrocchia “Santa Maria della Misericordia”; lieto perché essa testimonia l’impegno dei laici nella edificazione della parrocchia come casa aperta a tutti, al servizio di tutti, fontana del villaggio alla quale tutti ricorrono per la loro sete, secondo una bella espressione di Giovanni XXIII; ne sono lieto, perché come cristiano e sacerdote ho ricevuto la missione di gridare sui tetti quello che ho ascoltato nel segreto del cuore, ed internet – pur con tutte le sue contraddizioni, i suoi eccessi, le sue trappole – è uno straordinario, immenso tetto dal quale gridare, sulla piazza sempre più globale del mondo, che solo in Cristo c’è salvezza!

                                                                                                 Don Virginio Cuozzo
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