Lettera del Parroco per la Benedizione delle Famiglie per l'anno 2008

 

PARROCHIA DI SANTA MARIA ASSUNTA

GRIGNANO POLESINE

Cari Parrocchiani,

è giunto il momento di iniziare la visita alle vostre famiglie e, nell’intraprendere questo cammino, lungo ed impegnativo, invoco l’aiuto dei Santi Patroni di Grignano: Maria Santissima Assunta in Cielo e San Benedetto Abate, perché mi aiutino a trovare il tempo, la determinazione e la forza fisica per arrivare fino in fondo.

So, per esperienza, che – a darci dentro – ci vogliono 25 settimane, vale a dire sette mesi, uscendo tre o quattro giorni alla settimana, mattina e pomeriggio, e mettendo in programma almeno 15 famiglie al giorno.

Vi assicuro che, nonostante la sua gravosità, mi accingo ad affrontare questo impegno con gioia, perché so di venire accolto da famiglie che desiderano e attendono la visita del sacerdote.

Il Parroco è un fratello maggiore, un amico sincero; quello che può dare lo dà: una parola di conforto, un incoraggiamento, una preghiera, la benedizione del Signore.

A Pietro che stava per salire al Tempio di Gerusalemme per la preghiera quotidiana, dopo la Risurrezione di Gesù, fu chiesta la carità da un povero "storpio fin dalla nascita". "Allora Pietro fissò lo sguardo su di lui insieme a Giovanni e disse: "Guarda verso di noi". Ed egli si volse verso di loro, aspettandosi di ricevere qualche cosa. Ma Pietro gli disse: "Non possiedo né argento né oro, ma quello che ho te lo do: in nome di Gesù Cristo, il Nazareno, cammina!" E presolo per la mano destra, lo sollevò. Di colpo i suoi piedi e le caviglie si rinvigorirono e balzato in piedi camminava; ed entrò con loro nel tempio camminando, saltando e lodando Dio" (Atti degli Apostoli 3, 4-8).

Io non sono Gesù Cristo e nemmeno Pietro, ma "ho a che fare" molto da vicino sia con l’Uno che con l’altro. Ogni giorno ripeto le parole di Gesù, da Lui pronunciate durante la sua ultima cena, e l’ostia che tengo tra le mani diventa "vero corpo", e il vino che ho messo nel calice diventa "vero sangue" di Cristo.

Un giorno lontano di 35 anni fa – il 29 settembre del 1973 – il Vescovo (che rappresenta la Chiesa, fondata su Pietro e il collegio apostolico) ha consacrato le mie mani, e da allora ho predicato il Vangelo, ho guidato le Comunità che mi sono state affidate, ho gioito con chi era nella gioia e pianto con chi era nel dolore. Ho pregato per gli ammalati e ho "imposto le mani", come ci ha comandato di fare il Signore: "Andate in tutto il mondo e predicate il vangelo ad ogni creatura. (…) E questi saranno i segni che accompagneranno quelli che credono: nel mio nome scacceranno i demoni (…), imporranno le mani ai malati e questi guariranno" (Marco 16, 15-18).

Credo dunque che "la benedizione" sia veramente tale: per voi che la ricevete e per me che la do in nome di Gesù Cristo, Figlio di Dio, perché mi conferma nella vocazione che ho ricevuto e mi dà la gioia di continuare a vedere le "meraviglie" che Lui continuamente opera per noi.

Pregheremo anche per la buona riuscita del Sinodo Diocesano (vedi numero unico di Pasqua), voluto dal Vescovo Lucio Soravito; pregheremo perché la Comunità Parrocchiale di Grignano risplenda per "fede viva e carità operosa", e sia terreno fertile per la crescita cristiana delle nuove generazioni.

Un cordiale saluto dal Parroco

                                                                                                          Don Carlo Marcello