"Solo i giovani hanno di questi momenti. Non penso ai giovanissimi. No, i giovanissimi, propriamente parlando, non hanno momenti. E’ il privilegio della prima giovinezza vivere in anticipo sui propri giorni, in tutta la bella continuità di speranze che non conosce pause o introspezioni.

Si chiude dietro di noi il cancelletto della pura fanciullezza – e ci si addentra in un giardino incantato. Persino le ombre vi risplendono promettenti. Ogni svolta del sentiero è piena di seduzioni. E questo non perché sia una terra inesplorata. Si sa bene che tutta l’umanità ha già percorso questa strada. E’ il fascino dell’esperienza universale dalla quale ognuno di aspetta una sensazione particolare e personale – un po’ di noi stessi.

Si procede eccitati, divertiti, riconoscendo le orme di coloro che ci hanno preceduto, intrecciando la buona e la cattiva sorte – le rose e le spine, come dice il proverbio – quel pittoresco, comunque destino che tiene in serbo tante possibilità di successo per chi le merita, o, forse, per chi è fortunato. Sì, si procede. Ed anche il tempo procede finché non si scorge dinanzi a noi una linea d’ombra che ci avverte che anche la regione della prima giovinezza deve essere lasciata alle spalle.

Questo è il periodo della vita che può portare i momenti ai quali ho accennato. Quali momenti? Momenti di tedio, di stanchezza, di scontento. Momenti d'irriflessione. Parlo di quei momenti nei quali i giovani son propensi a commettere atti inconsulti, come sposarsi all'improvviso o rinunziare a un'occupazione senza motivo."

("La linea d’ombra" Joseph Conrad)