FAMIGLIA DECIO (Decii, Deci)

Famiglia originaria di Orte, il cui più illustre esponente è il poeta Antonio. Claudio, letterato, ci è noto attraverso un'opera del 1618 di Pietro della Valle, viaggiatore in Oriente e poeta del Seicento, dove è definito suo amico e gli dedica un capitolo in versi e prosa dove lo definisce <<degno erede e nipote di quel famoso Antonio Decio>>. Di qui veniamo a conoscenza della sua attività alle dipendenze del Cardinale Odoardo Farnese - nella sua biblioteca - e delle frequentazioni culturali romane. Di Claudio si conosce una breve pubblicazione in versi, il pianto della Beatissima Vergine nella morte del Figliolo (Roma, appresso Andrea Fei, 1618), dedicata alla principessa Maura Lucenia Farnese. Appartenne alla stessa famiglia Filippo (presente a Orte come testeel 1599), che curò la pubblicazione postuma dell'opera di un illustre concittadino, l'Elogia militaria (Roma, presso Giovanni Angelo Ruffinelli, 1596) di Giulio Roscio. Dalla cronaca di un coevo erudito ortano, Lando Leoncini, si ha inoltre notizia di Fabrizio, chierico beneficiato di S. Pietro in Roma, nel 1582 al servizio del Cardinale Cristoforo Madruzzo a Roma e in Baviera e di Paolo, cantante <<che ha un basso grandioso>> (Leoncini, II, c. 323v) presso la corte romana e chierico della cattedrale di Orte, nella quale ci è noto un contrasto con il maestro di cappella Girolam Boschetto nel 1587. Paolo fu in seguito al servizio del cardinale Caetani 8probabilmente Enrico, 1585-1599) legato in Francia, dove poi rimase come coppiere del cardinale Alfonso Gesualdo.

(Dizionario storico biografico del Lazio)

(Vladimiro Marcoccio 2014)