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IL CARICETOQuesta associazione rappresenta il "climax"
per il piano alpino nel Parco, cioè la situazione di equilibrio cui tende un
determinato ecosistema. Si sviluppa ad una quota superiore a quella del
lariceto, quindi oltre i 2.000 metri. Possiamo osservane la massima evoluzione
nel Parco ad Alagna, Rima e Carcoforo. Costituisce il pascolo preferito dai
grandi ungulati che popolano il Parco come camosci e stambecchi e per le
marmotte. In questa ambiente si trovano alcuni tra i fiori che
con i loro colori vivaci caratterizzano la flora tipica del Parco. Tra di essi
ricordiamo: alcune specie di
Campanule e Genziane, l’ Anemone alpino (giallo), l’Astro alpino, il
Trifoglio alpino (Valeriana celtica), il "Phytheuma", l’ “Achillea
nana” e altri. Vicino alla carice curva troviamo altre graminacee
quali “Poa alpina”, “Carice cespitosa”, e la Festuca di Haller. Quest’ultima crea un’associazione con altre
graminacee e leguminose simile al curvuleto costituendo però un discreto
pascolo. Essa ha comunque esigenze termiche ed idriche differenti dalla Carice
curva prediligendo terreni con grado di evoluzione minore. Pianta provvista di numerosi getti aerei arcuati,
lucidi, avvolti alla base da guaine fogliari, alti 5 - 20 cm.. Le foglie sono di
colore giallo - verde presentano una scanalatura mediana e sono arcuate alla
sommità. Tendono ad appassire precocemente assumendo una tinta marrone chiara.
L’infiorescenza presenta un profilo ovoide. La riproduzione avviene in modo
vegetativo mediante proliferazione radicale. |
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