Iniziazione religiosa delle fanciulle

dal Vessillo Israelitico del 1899 pag. 185 e seg.


Da qualche anno una nuova gentile festa muliebre rallegra i templi israelitici: l'iniziazione religiosa delle fanciulle. Questa solennità celebrata a Verona fin dall'anno 1844 nel primo giorno di Pasqua, fu istituita a Modena da pochi anni dall'Ecc. nostro Rabbino, signor Giuseppe Cammeo, zelantissimo nell'opera sua e beneviso meritamente dell'intera nostra Comunità, alla quale rese e rende ottimi servigi infondendo in tutti quei principii di morale e di religione, dote precipua di ogni buon cittadino.

L'esempio lodevolissimo venne seguito a Ferrara, a Venezia, a Milano, a Roma e a Trieste ed è a desiderarsi che divenga sistema generale.

Sull'importanza della donna nella religione molto fu scritto; sulle ginocchia di una madre si fanno i buoni cittadini; ma senza i principii morali e religiosi non si può esser davvero buoni cittadini.

Se il cristianesimo vanta come uno de' suoi principii migliori e che più contribuirono all'incremento della civiltà l'aver innalzato la condizione della donna, la storia israelitica può citar anch'essa insigni tipi femminili, cui tutta la nazione rese onore; accanto alle jeratiche figure dei patriarchi e dei profeti vediamo invero quelle di Sara, di Rebecca, di Lea, di Rachele, di Johebed madre e di Maria sorella di Mose, di Ester regina, di Debora, di Huldà profetesse, cui la poesia di tutti i popoli rese omaggio e delle quali il giudaismo va orgoglioso.

E' giusto ed è bello che il tempio accolga solennemente le giovanette, quando su la soglia della giovanezza incominciano ad assumere i diritti e i doveri di donna, tra i quali quelli religiosi devono esser tenuti in alto concetto, poiché, come la fede è supremo conforto ed affetto del cuore muliebre, così la donna con la sua dolce e pure potente influenza di madre, di sorella e di sposa può nobilmente tener viva nello spirito degli uomini la fiamma della pietà religiosa, da cui tante virtù derivano.

Naturalmente innanzi d'esser ricevute al tempio le giovanette debbono aver studiato l'ebraico, conoscere la storia sacra e il catechismo, perciò tutto non si riduce ad un giorno di festa lieta e commovente. Al ricordo della veste bianca e del velo candido simboleggianti la purezza di quegli animi ancora ignari della vita, del tempio illuminato a festa e ornato di fiori, della folla in cui passano, ricevute e accompagnate dai sacerdoti, è unito indissolubilmente per le fanciulle il ricordo delle cognizioni apprese, delle idee nuove e serie, cui la loro mente deve fermarsi. E poiché l'immaginazione e il cuore loro son profondamente tocchi, così più difficilmente andranno perdute quelle idee e quelle cognizioni; e neppure il tempo, che tante cose cancella, potrà cancellare nelle loro giovani menti la dolce impressione provata.

I cattolici. e specialmente le cattoliche, non dimenticano mai il giorno della loro prima comunione, di cui la salutare influenza -assicurano - si estende per tutta la vita: questa iniziazione religiosa, conforme allo spirito della fede nostra. non è né meno ricca di poesia gentile, né meno sanamente educativa.

Possano le nostre giovanette serbare tra le immagini più care della loro adolescenza, lieta e pura, la memoria del giorno solenne e trarne conforto e ammaestramento per l'età adulta.

EMMA BOGHEN CONIGLIANI.


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