Non soddisfatto dello strepitoso successo ottenuto con B.C. (data di nascita: 1958), il
cartoonista Johnny Hart ritenne
opportuno, se non doveroso, dare all'umanità un altro capolavoro
di humour, e ideò solo sei anni dopo, nel 1964, il Mago di Id,
ovvero il Mago Wiz. Ovviamente, per evitare confusioni, decise di
far disegnare la nuova striscia da una mano diversa dalla sua, e
scelse il bravissimo Brant Parker: mai scelta fu più felice. Dai
due coautori nacque un vero capolavoro di umorismo grafico, e la
parte del leone la fa proprio Parker che ha l'innegabile dote di
inventare personaggi che con pochi, nervosi segni essenziali si
stagliano a tutto tondo perfettamente caratterizzati, cosa che
non capita sempre in B.C., dove i personaggi si assomigliano
troppo e si confondono l'uno con l'altro.
Basterebbe la figura del re, il suo mefistofelico ghigno, per far
vincere a Parker almeno un Oscar della grafica; ma guardate il
mago Wiz, sua moglie, Bung il giullare, sir Randolph... tutti
azzeccati! A questo punto sarebbe divertente fare un referendum
tra i lettori che preferiscono B.C. e quelli che preferiscono il
Mago di Id, e a seconda della preferenza uno psicanalista
potrebbe anche trarre interessanti deduzioni. Sono entrambe
strisce da primo premio (e tanti ne hanno avuti), e come tali
hanno fatto da prototipo a infinite altre che hanno invaso il
mondo in questi ultimi anni, ispirando decine di fumettari e
modificando lo stesso concetto di fumetto.
Nessuno però ha eguagliato i "maestri", che rimangono
sempre i più raffinati, i più brucianti, i più esilaranti.
Blanche
è la moglie del mago. Animo gentile ...
soppratutto con Wiz. 
Bung
invece è il buffone di corte; acuto e salace,
specialmente se non è ubriaco, il che non capita spesso.
Sir
Brandolph, cavaliere senza macchia e con molta
paura.
Il Ciambellano,
che è anche Duca (di Empoli).
Gwendolyn,
la piccola castellana perennemente invaghita di Sir
Brandolph.
Robin
Hood, il bandito che toglie ai poveri per dare
alle classi medie.
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