AYRTON SENNA da Silvaayrton

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"Se una persona non ha più sogni, non ha più alcuna ragione di vivere. Sognare è necessario, anche se nel sogno va intravista la realtà. Per me è uno dei princìpi della vita" (Ayrton Senna)

 

Il sogno di F. Williams (da Autosprint 1996)
La corsa più breve (un altro piccolo record)
Non c'è più dal 1984 (da Autosprint Speciale 1998)
con Il filmato dell'incidente (1699 k)
Tutte le vittorie
Alcune belle foto

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Frank Williams:

Arrivò a dar corpo ad un progetto che covava da dieci anni, da quando Senna da Silva, un ragazzo proveniente dalla F3, arrivò in F1. Alla fine sacrificò Alain Prost, nel '93, e portò Ayrton alla Williams; solo per vederlo morire dopo tre gare, schiantato al Tamburello, ma Williams preferisce concentrarsi su quello che avrebbe potuto essere e non su quello che è successo.

"Alain Prost si è ritirato di sua spontanea volontà, alla fine del '93.Non ho niente da rimpiangere. Invece, a proposito di Ayrton serbo un sogno mai realizzato: quello di vederlo lottare con Schumacher, con vetture diverse ma con lo stesso motore Renault, sull'arco di un campionato. Che battaglia sarebbe stata! Se Ayrton fosse vissuto ancora, avrebbe vinto il mondiale '94. Ne sono convinto; e nel '95, Ayrton e Michael si sarebbero battuti fino alla fine, all'ultimo giro dell'ultimo Gran Premio. E il vantaggio finale sarebbe andato a Senna. E' un sogno che avrebbe potuto diventare realtà".

AUTOSPRINT 30 APRILE 1996.

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A SENNA LA CORSA PIU' BREVE

Il primato di gara più breve mai disputata va al Gp d'Australia '91. La corsa, che si disputò ad Adelaide e che concluse il campionato mondiale di quell'anno, era stata programmata su una distanza di 306,180 chilometri, pari a 81 giri del circuito di 3780 metri. Sennonché un acquazzone tropicale la rese molto pericolosa. Una serie di incidenti mise fuori combattimento la Tyrrell di Nakajima, la Ligier di Boutsen, la Lambo di Larini, la Ferrari di Alesi, la che cosa? di Schumacher, la Minardi di Martini e la Leyton House di Gugelmin. Per evitare guai maggiori, il direttore di corsa sventolò la bandiera a scacchi e mandò tutti a casa. Tagliò il traguardo per prima la McLaren-Honda di Ayrton Senna, con poco più di un secondo di vantaggio sulla Williams-Renault di Naigel Mansell, seguito a sua volta dall'altra McLaren-Honda di Gerard Berger. I giri percorsi furono soltanto 14, pari al 17% del Gp, percorsi dal vincitore in 24'34''899, alla media di 129,170 Km/h. Il punteggio assegnato fu dimezzato, come prescrive il regolamento. Ma Ayrton Senna, già matematicamente sicuro prima del via del suo terzo titolo di campione del mondo, non fece altro che rafforzare ancor di più la sua posizione di leader.

AM AUTOMOTORMAGAZINE AGOSTO '98.

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QUATTRO ANNI OGGI SENZA DI LUI:

Il quinto inizia adesso. Nella primavera del 1994 la Formula 1 viveva come ai margini della realtà. L'anno era iniziato nel segno del dominio annunciato Senna-Williams.

Un fatto obbligatorio: la stagione precedente era stata soffocata dal binomio Willams-Prost; quella ancora prima dall'accoppiata Willliams-Mansel. Nel 1993 Alain aveva centrato il quarto titolo personale grazie alla superiorità siderale della monoposto inglese. Quasi troppo facile, non fosse stato per l'unico fastidio impostogli da quel Senna: unico ribelle alle logiche di un campionato già scritto; vincitore di cinque gare con quella McLaren-Ford neppure paragonabile al carro armato Williams. Questa resistenza belligerante aveva centuplicato le fatiche di Prost. Le aveva rese insostenibili anche per una sola corsa in più. All'arrivo di Ayrton in quello che era stato il suo abitacolo, anche Alain avrà pensato che era giusto così. Il 1994 iniziava e già si poteva scrivere il nome del campione del mondo. Sarebbe stato il mondiale di Senna: anche il tifo più freddo al fascino del campione brasiliano sembrava come un fatto dovuto. Ma il destino iniziò a dare segni strani già alla prima gara. Brasile: Senna in pole, come da campione. Michael Schumacher in prima fila al suo fianco. A fine gara, Schummy in cima al podio. Per Ayrton, testacoda e ritiro. Strano, ma niente di serio. Giappone 17 aprile: Gp del Pacifico sul circuito TI ad Aida. Nuova pole targata Senna; poi Schumacher. E riecco il destino: Ayrton tamponato; nuova vittoria di Schumacher a punteggio pieno dopo due gare del mondiale.

Il resto è storia. Feroce come soltanto le grandi catastrofi sanno essere. Primo maggio a Imola: Gp di San Marino. Le qualifiche segnano la terza pole consecutiva targata Senna. Schumacher, ancora una volta, secondo in scia. Ma la tragica morte di Ratzenberger si abbatte come un fulmine sulla Formula 1, che nei week-end di Gran Premio non contava un lutto dal lontanissimo 1982 di Gilles e di Paletti. Probabilmente anche sulla sensibilità di Senna.

Ed ecco nuovamente il destino, perfido nel suo mostruoso duplicarsi. Gara. Pochi giri e la Williams di Ayrton esce di pista. La prima sensazione che segue è di incredulità: pare assurdo non vedere Ayrton che esce dall'abitacolo con le sue gambe, come tante volte in passato. Invece affronta il suo prossimo spostamento appeso alle pale di un elicottero. Soltanto i medici sanno che ha il cranio trapassato dal braccetto di una sospensione. L'anima se ne è già volata via: il corpo smetterà di lottare poche ore più tardi. E' un incubo a cui il mondo non vuole credere. E' una morte assurda, come tutte le morti che si ritenevano impossibili.

Quella morte ha cambiato non soltanto il senso di quella giornata, coronata dalla terza vittoria consecutiva di Schummy e della Benetton. Ha stravolto la fine di questo primo secolo di corse. Al di là delle eccezionali capacità del pilota tedesco, con Senna ancora in pista le sue fortune sarebbero state meno roboanti. E' difficile accettare che con quella Williams Ayrton non avrebbe fatto meglio di Damon Hill, battuto da Michael all'ultima gara e non senza una collisione "delicata". Nelle corse i se e i ma non contano, ma magari anche la stagione successiva avrebbe avuto con Senna vivo un esito quantomeno più combattuto. A quel punto, per il Senna forse cinque volte campione del mondo si sarebbero aperte le porte della Ferrari. Che a Maranello Ayrton fosse l'oggetto del desiderio fin dai primi mesi della presidenza di Montezemolo, non è mai stato un mistero. Che Senna volesse arrivare proprio nel 1996, a conquistare quello che nei suoi progetti sarebbe dovuto essere il sesto titolo iridato personale, è un fatto confessato a pochi intimi. Proseguendo sulla strada dei se e dei ma, senza l'incubo di quell'1 maggio 1994 a Imola, la Formula 1 oggi avrebbe un Senna in più. E forse l'avrebbe anche la Ferrari, che oggi è resa grande dal suo unico e meritevole emulo: Schummy, appunto.

A Imola, quel giorno, se ne è andato un uomo speciale, che nel suo essere "il" campione aveva sintetizzato il suo unico modo di essere uomo. Ci ha lasciati l'unico pilota che ci aveva fatto accettare quel suo bisogno di essere primo, sempre e comunque davanti a tutti, come un diritto interiore e non come una vanità. A maggio inizia per la Formula 1 l'anno 5 senza Senna. Siamo tutti un po' più poveri.

AUTO SPRINT EXTRA (1° maggio 1998)

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41 VOLTE PER PRIMO SOTTO LA BANDIERA A SCACCHI
Links in tabella per i dettagli
Portogallo '85 Ungheria '88 Canada '90 Montecarlo '92
Belgio '85 Belgio '88 Germania '90 Ungheria '92
Spagna '86 Giappone '88 Belgio '90 Italia '92
USA East '86 San Marino '89 Italia '90 Brasile '93
Montecarlo '87 Montecarlo '89 USA West '91 Europa '93
USA East '87 Messico '89 Brasile '91 Montecarlo '93
San Marino '88 Germania '89 San Marino '91 Giappone '93
Canada '88 Belgio '89 Montecarlo '91 Australia '93
USA East '88 Spagna '89 Ungheria '91  
Gran Bretagna '88 USA West '90 Belgio '91 Giappone '89
(poi squalificato)
Germania '88 Montecarlo '90 Australia '91

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GRAN PREMIO DEL PORTOGALLO

Estoril, 21 aprile 1985

Circuito dell'Estoril: 4350 mt

Giri: 67 pari a 291,450 km

In questa gara, Ayrton Senna conferma le doti di "argonauta" che aveva messo in mostra l'anno prima a Montecarlo con la Toleman: in un Gp caratterizzato dalla pioggia battente, il brasiliano, partito dalla pole position, sbaraglia la concorrenza andando a conquistare il suo primo successo in F1, gratificato anche dalla realizzazione del giro più veloce in corsa.

L'ORDINE DI ARRIVO

1-Senna (Lotus-Renault) in 2h 0' 28" 006 - pole position 1'21"007 - giro veloce 1'44"121
2-Alboreto (Ferrari)
3-Tambay (Renault)
4-De Angelis (Lotus-Renault)
5-Mansell (Williams-Honda)
6-Bellof (Tyrrell-Renault)

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GRAN PREMIO DEL BELGIO

Spa-Francorchamps, 15 settembre 1985

Circuito di Spa-Francorchamps: 6940 mt

Giri: 43 pari a 298,420 km

In Belgio, come spesso accade, diluvia in occasione del Gran Premio, che è stato posticipato perché la commissione piloti aveva a suo tempo bocciato sia l'asfalto, sia le misure di sicurezza.

Con l'asfalto bagnato emerge ancora una volta l'abilità di Ayrton Senna, che partendo dalla prima fila di fianco alla McLaren di Prost con la sua Lotus-Renault, va a vincere la gara precedendo sul traguardo di quasi trenta secondi la Williams-Honda di Nigel Mansell.

L'ORDINE DI ARRIVO

1-Senna (Lotus-Renault) in 1h 34' 19" 893 - quinto tempo sul giro 2'03"479
2-Mansell (Williams-Honda)
3-Prost (McLaren-TagPorsche)
4-Rosberg (Williams-Honda)
5-Piquet (Brabham-BMW)
6-Warwick (Renault)

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GRAN PREMIO DI SPAGNA

Jerez de la Frontera, 13 aprile 1986

Circuito di Jerez: 4218 mt

Giri:72 pari a 303,891 km

E' una battaglia furibonda quella che oppone la Lotus-Renault di Ayrton Senna alla Williams-Honda di Nigel Mansell: il brasiliano e l'inglese disputano una gara mozzafiato, che li porterà a essere distaccati sul traguardo da soli 14 millesimi in favore del pilota della Lotus-Renault

Dopo oltre venti secondi, Alain Prost conquista la terza piazza con la sua McLaren-TagPorsche, precedendo il compagno di squadra Keke Rosberg.

L'ORDINE DI ARRIVO

1-Senna (Lotus-Renault) 1h 48' 47" 735 - pole position 1'21"605 - settimo tempo sul giro 1'28"801
2-Mansell (Williams-Honda)
3-Prost (McLaren-TagPorsche)
4-Rosberg (McLaren-TagPorsche)
5-Fabi (Benetton-BMW)
6-Berger (Benetton-BMW)

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GRAN PREMIO DEGLI USA EAST

Detroit, 22 giugno 1986

Circuito di Detroit: 4023 mt

Giri:63 pari a 253,449 km

Ormai le pole position di Ayrton Senna non fanno più notizia (infatti il brasiliano è già alla pole numero 11 in carriera): anche sul circuito cittadino di Detroit, Senna riesce a svettare su tutti in prova; costringendo al secondo posto in griglia la più veloce Williams-Honda di Mansell.

Se in prova non ci sono novità di rilievo, in corsa la sorpresa arriva dalle Ligier che montano gomme Pirelli come le Brabham.

E sono proprio le vetture francesi le uniche in grado di dare fastidio al brasiliano, che riuscirà a far sua la gara solo grazie ad un incidente di Arnoux mentre si trovava al comando e una grande rimonta su Laffite nel finale di gara.

L'ORDINE DI ARRIVO

1-Senna (Lotus-Renault) in 1h 51' 12" 847 - pole position 1'38"301 - secondo tempo sul giro 1'41"233
2-Laffite (Ligier-Renault)
3-Prost (McLaren-TagPorsche)
4-Alboreto (Ferrari)
5-Mansell (Williams-Honda)
6-Patrese (Brabham-BMW)

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GRAN PREMIO DI MONTECARLO

Monaco, 31 maggio 1987

Circuito di Montecarlo: 3328 mt

Giri: 78 pari a 259,584 km

Nasce a Montecarlo l'era delle sospensioni attive in F1.La Lotus-Honda di Ayrton Senna si impone infatti sulle stradine del principato. Il successo ottenuto dalla Lotus sul circuito di Monaco vale doppio perché è il primo con il nuovo motore Honda, preso dopo l'abbandono della Renault.

Bisogna però dire che la gara sarebbe di certo andata a Nigel Mansell, se l'inglese non fosse stato tradito dopo quarantanove giri dai problemi di scarico del motore Honda della sua Williams.

L'ORDINE DI ARRIVO

1-Senna (Lotus-Honda) in 1h 57' 54'' 085 - giro veloce 1'27"685
2-Piquet (Williams-Honda) a 33''
3-Alboreto (Ferrari)
4-Berger (Ferrari)
5-Palmer (Tyrrel-Ford)
6-Capelli (March-Ford)

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GRAN PREMIO DEGLI USA EAST

Detroit, 21 giugno 1987

Circuito di Detroit: 4023 mt

Giri: 63 pari a 253,449 km

Ayrton Senna doppia sul circuito di Detroit la vittoria ottenuta a Montecarlo. Ma anche in questa occasione, la vittoria sarebbe andata a Nigel Mansell, andato in testa con la sua Williams-Honda già dal via fino al trentatreesimo passaggio, quando l'inglese è costretto a rallentare vistosamente l'andatura a causa di fortissimi crampi che lo affliggono alla gamba destra.

L'ORDINE DI ARRIVO

1-Senna (Lotus-Honda) 1h 50' 16" 358 - giro veloce 1'40"464
2-Piquet (Williams-Honda)
3-Prost (McLaren-TagPorsche)
4-Berger (Ferrari)
5-Mansell (Williams-Honda)
6-Cheever (Arrows-Megatron)

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GRAN PREMIO DI SAN MARINO

Imola, 1 maggio 1988

Circuito del Santerno: mt

Giri: 60 pari a km

L'ORDINE DI ARRIVO

1-Senna (McLaren-Honda) 1h 32' 41" 264 - pole position 1'23"998 - secondo tempo sul giro 1'29"815
2-
3-
4-
5-
6-

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Un po' di foto

ayrton

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Ultimo aggiornamento: settembre 1999
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