FEDERICA FUDA

tema del 18-10-2006

Racconta sotto forma di lettera o di pagina di diario un’esperienza che hai vissuto durante l’estate.

 

Carissimo diario,

sono appena tornata dalle vacanze estive. Ho così tante cose da raccontarti! E’ stata davvero l’estate più bella della mia vita. Ma procediamo con ordine.

Eravamo ormai alla fine di giugno, e i giorni trascorrevano pigri e monotoni. All’orizzonte si profilava la solita estate noiosa, uguale alle precedenti. Ero a Firenze da solo un mese, ed il pensiero di dover passare tutta l’estate nella mia città era a dir poco insopportabile. Poi, un giorno afoso di metà luglio… sorpresa! I miei genitori mi dissero che saremmo andati a Venezia per qualche giorno. Non puoi immaginare la mia felicità. Sprizzavo gioia da tutti i pori. E credo che fosse solo quel pensiero a farmi sopportare ancora una settimana della solita vita a Firenze.

 

LA SERA PRIMA

Ah, caro diario,

niente mi è mai parso così bello! Stranamente, la sera è fresca, i grilli cantano incessantemente. Sono affacciata alla finestra di camera mia, e osservo l’albero che si innalza proprio davanti a me, i rami fioriti protesi a toccare il cielo. Sul letto, la valigia aperta. Sono agitata, come succede sempre quando devo partire. Quest’ansia rovina un po’ l’atmosfera, devo ammetterlo. Però penso a Venezia (sì, proprio la città dei miei sogni) e mi calmo. Man mano che le ore passano, mi avvicino sempre di più al momento che ho tanto atteso.

 

SUL TRENO

Sul treno non vola una mosca, tutto è tranquillo. Sento solo lo sferragliare della vettura e il ronzio di un’ape che sbatte ripetutamente contro il vetro. Io guardo fuori, per sfuggire alla monotonia di questo viaggio. Gli altri passeggeri dormono, oppure stanno attaccati al cellulare. Il condizionatore si è rotto e l’odore del treno mi dà la nausea. File di alberi mi sfrecciano accanto, ogni tanto interrotte da qualche casa. Dietro, intravedo delle verdi colline. C’è una galleria. E poi di nuovo un’esplosione di luce e colori. Mi chiedo come facciano le altre persone a non rimanere affascinate dal paesaggio. E poi…la laguna! Il mio cuore salta qualche battito. Caro diario, è ancora più bella di come me la immaginavo!

E laggiù, come un miraggio, ecco Venezia!

 

A VENEZIA

Appena scendo dal treno vengo investita dall’odore salmastro del mare. Caro diario, è la sensazione più bella del mondo. E’ come essere finiti in un sogno. Non svegliatemi più!

Cammino per le calli strette, sgomitando fra la gente; a volte ne vedo alcune più isolate, lontane dalla confusione. Mi guardo intorno, a bocca aperta. Il Canal Grande è meraviglioso!

 

MASCHERE

Caro diario,

so per cosa è famosa Venezia, ma non immaginavo che ci fossero così tanti negozi di maschere. Tutte coloratissime, dalle forme più svariate, sembrano tante facce ghignanti che si fanno beffe di me. Sono ambigue, e accrescono l’atmosfera misteriosa della città. Fuori da un negozio, un manichino con un mantello nero ed una maschera dal lungo naso adunco sembra porgermi la mano. Pare uscito da un libro di fiabe. E per me è come esserci finita dentro.

 

L’ULTIMA SERA

Abbiamo visitato San Marco, i Piombi ed il Palazzo Ducale, ma la cosa che mi piace di più è camminare per le calli ed osservare l’acqua scura e le gondole, che si allontanano oscillando. Sono semplicemente…felice. Ma ora, l’ultima sera, la mia gioia è intaccata da un po’ di nostalgia. Nostalgia per quel luogo magico che domani dovrò lasciare.

Siamo in piazza San Marco e la Basilica è più imponente che mai: sembra un grande mostro fantastico addormentato. Sento solo i passi e le voci sommesse delle persone. Il sole non è ancora tramontato e tutto sembra fermarsi in un attimo che non è né giorno né notte. Tutto è calmo, l’atmosfera da sogno è più forte che mai. L’acqua del canale è scintillante sotto la luce dei lampioni. La bellezza struggente e pazzesca di questo luogo mi provoca una gioia tremenda, ma anche qualcos’altro. Non mi sono mai abituata a Venezia, e credo che non ci riuscirò mai.

 

ULTIMO TRAMONTO

Ora l’attimo magico è finito. Spuntano le prime stelle, calano le tenebre. La luna sembra un grosso diamante su un drappo di velluto nero. Nel cielo, ancora infuocato da un rossore sempre più tenue, ci sono alcune nuvole candide. Tutto ciò che mi circonda sembra un quadro dipinto dalla mano esperta di un pittore.

Oh, caro diario, sono felice e non penso a niente. Rimango qui, in questo posto magico dove il tempo sembra essersi fermato, e il mio cuore batte forte. La magia di Venezia è una cosa che non posso descrivere a parole. Potrei viverci un mese, ma osserverei sempre stupita ogni tramonto, quando un velo di mistero sembra avvolgere come un manto la città delle maschere.