Schizofrenie parallele
Nuga
n. 96 del 4 giugno 2003
La
schizofrenia (dal greco, scissione della mente) è
quella particolare e assai diffusa patologia
psichiatrica per la quale in certi soggetti si
rompe la corrispondenza tra contenuti del pensiero
e comportamenti e appare sempre più netta la
separazione tra idee ed azioni.
La
schizofrenia, in genere, riguarda gli individui
che, appunto, rivelandosi dissociati e mentalmente
confusi hanno in genere bisogno di cure
psichiatriche per guarire. Questa patologia,
tuttavia, può anche riguardare i movimenti
collettivi, come è ben esemplificato dalle ultime
vicende del contratto scuola. Vicende che hanno
manifestato un ampio ventaglio di patologie
sociali, di vere e proprie schizofrenie parallele.
In
primo luogo, la schizofrenia di questo Esecutivo
che, superando quanto a patologia quello
precedente, non ha perso occasione per esaltare (a
parole) il ruolo strategico dei dirigenti
scolastici mentre, in realtà, nel 2001 ha
vergognosamente stracciato la solenne promessa di
allineamento retributivo ed ora, maggio 2003, dopo
averci caricato di impegni, doveri e
responsabilità come bestie da soma ci
imprigiona in un profilo normativo privo di reali
poteri dirigenziali.
In
secondo luogo la schizofrenia parallela e
connivente dei sindacati dei docenti. Nei loro
comunicati proclamano solennemente di voler
valorizzare il ruolo dei dirigenti scolastici in
piena contraddizione con i fatti (che, come è
noto, sono meno aleatori e più coriacei delle
opinioni). Sono gli stessi che hanno condotto al
ribasso il nostro primo contratto, accettandone un
esito economicamente dimezzato. Sono gli stessi
che ora usano il contratto scuola per diminuire le
nostre prerogative e depotenziare il ruolo
dirigenziale.
In
terzo luogo la schizofrenia parallela dell'ANDIS
che dovrebbe sussistere per tutelare gli interessi
dei dirigenti sul piano economico e normativo, che
dovrebbe premere e condizionare dall'interno i
sindacati confederali alleati. Dovrebbe... Ma in
realtà nelle scelte strategiche importanti sconta
una radicale subalternità rispetto ai sindacati
dei docenti, è costretta a subirne le decisioni o
per supina acquiescenza o per deliberata
connivenza senza mai essere in grado di affermare
la specificità del ruolo dirigenziale.
Infine
la schizofrenia della categoria, paralizzata da
una rappresentanza sindacale anomala che la divide
e lacera, priva di forza autonoma e di identità
certa e consolidata, in gran parte retroversa sul
passato, ancora non pienamente consapevole delle
proprie prerogative dirigenziali e debole, quindi,
sul piano rivendicativo.
Sì,
qualche volta si ha proprio l'impressione di
essere dentro una metaforica gabbia di matti:
tutti dicono la stessa cosa ma tutti agiscono
in modo contrario rispetto a ciò che
affermano.
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