"Il livello del mare potrebbe innalzarsi e far scomparire alcune isole"

"Faccio qualche esempio che riguarda il nostro Paese. È risultato che solo a Roma d'estate, a causa delle temperature che superano i 35°, si registrava una media di mortalità di 50 individui al giorno: ora si è arrivati da un minimo di 81 a un massimo di 103 decessi quotidiani. Prendiamo anche le vittime dirette o indirette delle ultime alluvioni italiane. Solo l'ultima ondata di maltempo tra il 13 e il 16 ottobre 2000 ha provocato 23 morti. Ma in quell'occasione la popolazione alluvionata si è esposta al rischio di malattie e infezioni dovute al cataclisma che si manifestano con un certo ritardo".

Ma la catastrofe del maltempo è inevitabile oppure si può fare qualcosa per evitarla? Risponde il dottor Nino Kunzli, ospite illustre dell'assise internazionale sul clima, esponente svizzero dell'Organizzazione mondiale della Sanità: "L'unico modo per bloccare il disastro è quello di diminuire le emissioni di gas dei motori, del riscaldamento, delle centrali elettriche, dell'industria e dell'inquinamento urbano. Proprio quei gas che provocano l'effetto serra: ridurli significherebbe prevenire quegli 8 milioni di morti previsti tra il 2000 e il 2020 per inquinamento e per i disastri climatici provocati dall'atmosfera surriscaldata".

Ma è possibile ridurre i gas che inquinano l'atmosfera e come? Risponde il dottor Umberto Colombo, ex presidente dell'Ente italiano energia atomica: "Sì, in linea teorica è possibile: occorrerebbe rivolgersi progressivamente a fonti alternative di energia non inquinanti. Ma in pratica, o meglio nelle attuali condizioni politiche internazionali, la soluzione del problema appare difficile. Sulla questione dei gas che provocano l'effetto serra c'è un braccio di ferro tra l'Unione Europea e gli Stati Uniti. I primi si sono già impegnati a far in modo che ognuno dei Paesi membri dell'Unione Europea diminuisca le emissioni nocive: per esempio l'Italia lo farà del 6,5% entro i prossimi 10 anni. La potenza americana invece è recalcitrante da questo punto di vista.

"C'è da dire che gli europei, gli italiani in particolare, faticano a raggiungere i traguardi che si sono proposti. Gli americani quel poco che promettono almeno lo fanno. Da qui il pessimismo su una linea comune sulla lotta all'inquinamento. Però sono convinto che il realismo, la certezza del disastro prossimo venturo costringerà tutti a mettersi d'accordo. Prima che sia troppo tardi".

Ma nel frattempo non rimane che assistere con una certa impotenza a ciò che avviene sotto i nostri occhi. Osserviamo la cronaca del maltempo in Liguria, colpita dalla terza alluvione nel giro di un mese. Piogge e vento hanno flagellato soprattutto la provincia di Imperia. L'acqua uscita da fiumi e torrenti ha inondato le strade di Imperia, allagando i primi piani delle case. Centinaia di persone con il passare delle ore sono state costrette ad abbandonare i loro appartamenti, 70 ricoverati in un ospedale sono stati evacuati. L'acqua ha poi travolto i campi alla periferia della città, sollevando i ponti e interi tratti di strada. L'Aurelia è stata interrotta in più punti. La situazione stradale ha cominciato ad apparire disperata quando i versanti delle colline sono cominciati a franare. Una frana di dimensioni gigantesche si è abbattuta sull'autostrada dei Fiori, all'altezza del casello di Imperia Ovest. In quel momento transitava un Tir guidato da un camionista francese con un carico di verdure che stava andando verso il confine di Ventimiglia. La cabina del Tir è stata investita da un grosso albero trascinato a valle dallo smottamento. Il conducente è morto all'istante, rimanendo schiacciato tra le lamiere.

Un'altra persona, un pensionato di 56 anni, ha perso la vita a Imperia, nella zona di Oneglia: è rimasto sepolto sotto le macerie di un muro crollato, attiguo al palazzo dove abitava. La strada dove aveva parcheggiato l'auto si stava allagando, così era sceso per spostarla. Prima che entrasse nell'abitacolo, il muro gli è franato addosso.

Una terza tragedia si è verificata nel comune di Ceriana, nell'entroterra di Sanremo. Una frana ha distrutto una casa a ridosso di una montagna. Era abitata da due coniugi, entrambi settantenni. I loro corpi sono stati trovati solo 12 ore dopo la sciagura dai soccorritori accorsi nel paese che era isolato. Le piogge hanno imperversato sulla Liguria e in tutto il Centro-Nord per altri due giorni. Il consiglio dei ministri, per l'ennesima volta, ha deliberato lo stato di emergenza. Se non si farà qualcosa per fermare l'inquinamento atmosferico, l'allarme sarà sempre più preoccupante.

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