Paolo GALARDO, 21 anni, il Carabiniere che fu accusato di omicidio/suicidio.

La sera prima al telefono mi disse: “Papà ci sono cose gravi, fatti gravi, ora non posso parlare appena verrò a casa ne parliamo di persona”.

Queste furono le sue ultime parole.

La sera dopo fu ucciso assieme a due amiche:

Paolo aveva evidenti segni di strozzamento al collo, e un colpo alla testa oltre il padiglione auricolare destro, sparato dalle spalle;

Gemma, 18 anni, gli fu sparato un colpo secco al cuore;

Lucia, 17 anni, con 4 colpi sparati, aveva nel corpo 13 fori di proiettili.

Ad accusarlo fu il suo diretto superiore e senza uno straccio di prova, inquinò e distrusse tutte le prove sulla scena del delitto. Per capirci meglio fece solo portare via subito i cadaveri, “se fossero morti tre cani avrebbero fatto più cose”. Fatto successo a Lastra a Signa (FI) il 1° Novembre 1998 ore 20:30. Quella sera sentirono una sequenza finale di quattro colpi di pistola, sparati come una raffica di mitra. Strana cosa poi, Lucia e Gemma morirono otto ore dopo l’ispezione cadaverica fatta il giorno successivo.

L’agghiacciante TRIPLICE DELITTO di tre giovani ragazzi, fu fatto passare per delitto passionale. Tutta la storia è descritta nella presente denuncia, bisogna leggerla e tutti capiranno le spietate atrocità che commisero i diretti superiori di questo giovane Carabiniere, solo perché “aveva scoperto “fatti gravi cose gravi”. Le mura della sua caserma dovevano essere la sua sicurezza la sua fortezza, invece diventarono la sua tomba. Per creare il movente e uccidere Paolo, fu sacrificata Lucia sua amica e ex fidanzata, mentre Gemma quella sera era una testimone scomoda e così fu uccisa anche lei.