Il Movimento delle Reti di Scambio Reciproco di Saperi (MRERS):

che cosa sono le RERS, la Carta delle Reti, le tappe e la storia del Movimento

 

Documenti tratti dal sito internet www.mirers.org

 

Traduzione italiana a cura di Paolo Coluccia

http://digilander.libero.it/paolocoluccia

http://digilander.libero.it/altroparadigma

 

 

 

Preambolo

 

Le Reti di Scambio Reciproco di Saperi: cosa sono?

Il principio è semplice.

Lo scambio di saperi si effettua sul modello della reciprocità aperta: ogni offerta presuppone una richiesta e ogni richiesta è accompagnata da un’offerta, in un periodo più o meno lungo di tempo.

Si scambiano saperi: ogni rapporto lucrativo o di lavoro è escluso.

 

Come funziona una RERS?

E’ sufficiente formulare un’offerta e una richiesta di sapere e di farle conoscere alla Rete.

Un animatore è presente al primo incontro di coloro che offrono e che richiedono saperi, insieme decidono i contenuti, i metodi d’apprendimento, la durata, la frequenza degli incontri, l’orario e il luogo dello scambio. In seguito si assicurerà la corretta applicazione delle modalità e il bilancio.

 

Che cosa si scambia?

Gli scambi avvengono da persona a persona o in seno ad un gruppo.

Qualcuno che si scopre capace di apprendere o di trasmettere saperi rinforza la fiducia in se stesso, sa scegliere cosa gli conviene nel gioco sociale, vede vivificarsi la rete delle sue relazioni e dunque amplia la possibilità di risolvere questa o quella difficoltà.

Rompendo le barriere dell’età, della classe sociale, dell’etnia, gli incontri che suscitano i RERS danno a coloro che lo desiderano i mezzi per inserirsi in un progetto di creatività collettiva.

 

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La Carta delle Reti di Scambio Reciproco di Saperi

 

La presente carta costituisce il riferimento etico per le Reti di Scambio Reciproco di Saperi (RERS).

 

1.      Le RERS, gruppi di educazione popolare, costituite da cittadine/i senza distinzione d’età, di convinzioni religiose o politiche, né d’origine culturale o sociale.

Le RERS hanno il fine di permettere alle persone di trasmettere i loro saperi e di acquisire saperi nello scambio reciproco (saperi come conoscenze e saper-fare).

 

2.      Le RERS funzionano con reciprocità aperta. Vuol dire che è possibile ricevere un sapere da un’altra persona diversa da quella a cui si è donato il proprio.

Le RERS facilitano la possibilità di entrare in relazione tra persone, ben inteso che si può cominciare ad apprendere prima d’insegnare (o viceversa) e che si saprà prendere il tempo necessario per arrivare all’indispensabile reciprocità.

 

3.      La trasmissione dei saperi non dà luogo ad alcuna contropartita economica. Chi trasmette un sapere non perde le sue conoscenze. Chi chiede è invitato ad offrire a sua volta uno o più dei suoi saperi.

E’ fuori luogo mettere in campo una gerarchia o una scala qualsiasi per misurare il valore relativo di questi saperi.

 

4.      Il contenuto di ogni scambio, i metodi d’apprendimento o di trasmissione, le modalità pratiche di realizzazione sono contenuti stabiliti dagli interessati, che vengono determinati liberamente in funzione dei loro desideri, mezzi, problemi o disponibilità.

Lo stimolo alla relazione avviene per aiutare ciascuno per meglio definire il contenuto, il metodo e i criteri di valutazione di ogni scambio.

 

5.      Ogni membro di un RERS avrà il compito di aiutare ciascuno ad identificare i propri saperi e di come trasmetterli agli altri, aiutandosi vicendevolmente per elaborare le proprie richieste d’apprendimento o di formazione.

Preoccuparsi della riuscita dell’altro è indispensabile per approfondire il proprio sapere. Questa interazione tra individui è fonte di autoformazione e contemporaneamente di valorizzazione individuale e personale per l’altro.

 

6.      Non è possibile offrire un quadro giuridico di riferimento. Non c’è un modello di regolamento per il funzionamento di ogni RERS (ivi compresi i mezzi finanziari necessari).

La reciprocità deve essere il criterio indispensabile di valutazione di tutti i progetti. Nell’organizzazione dei RERS si farà attenzione che ciascuno sia attore, compreso tutto ciò che concerne l’elaborazione dell’informazione, il potere di decisione e i metodi e i mezzi d’apprendimento, e così prenda parte attiva alla buona riuscita del suo RERS.

 

7.      La valorizzazione individuale sviluppata in seno ai RERS deve viversi come una scuola di cittadinanza. A questo titolo è importante che la creatività collettiva sia obiettivo perenne dei RERS. Occorrerà dunque fare in modo che gli scambi dei saperi partano da iniziative collettive.

 

8. Possono essere riconosciute animatrici dei RERS le persone

·        capaci di lavorare in gruppo con il fine di integrare sempre nuovi partecipanti;

·        appartenenti ad una società pluri-etnica, pluri-culturale, diversa nelle sue componenti ideologiche, filosofiche, religiose ecc.

·        attente al fatto che i saperi scambiati avvengano in un’ottica di tollerante convivialità, a beneficio della crescita personale e collettiva di tutti e di ciascuno, senza vantaggio di qualche ideologia, qualunque essa sia.

Nel futuro, e in misura dello sviluppo dei RERS, si inventeranno i mezzi necessari per la formazione dei partecipanti e degli animatori, per dar loro la possibilità di meglio capire le offerte e le domande, affinché si dia seguito agli scambi.

 

8.      Le RERS si obbligano a collegarsi in una “rete delle reti” con un Movimento. In questo Movimento, ogni RERS è centrale per le altre reti.

Il collegamento tra RERS è dunque una condizione indispensabile per il riconoscimento di ciascuno tra loro, in questo Movimento delle Reti di Scambio Reciproco di Saperi.

 

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Le tappe e la storia del MRERS (Movimento delle Reti di Scambio Reciproco di Saperi)

 

1971-1976:

Prima esperienza ad Orly, a partire da una scuola elementare e con la partecipazione di alcuni cittadini, con il fine di creare legame sociale, per favorire il successo scolastico e per aiutare l’apertura della scuola verso la gente.

 

1980:

Nascita della rete di Evry, costituita da abitanti, da una commissione extra-municipale degli Affari Sociali e dalla Missione per l’Educazione Permanente; il fine è di incoraggiare “il miglior vivere insieme” e per permettere l’accesso ad un cammino di formazione permanente.

 

1984:

Costituzione della rete d’Evry in “Associazione per lo sviluppo delle Reti di Formazione Reciproca e di Creatività collettiva”.

1985:

Sviluppo delle Reti in Francia. Elaborazione della Carta tra Reti.

 

1986:

Organizzazione di stages di formazione per l’animazione delle Reti. Organizzazione degli incontri tra Reti nazionali. Il Movimento decolla.

 

1987 (25 RERS!):

Primo Colloquio: “Reti di Scambio Reciproco di Saperi”. Costituzione dell’Associazione “Movimento delle Reti di Scambio Reciproco di Saperi”.

 

1988:

Primi passi in Europa: nascita di una Rete in Belgio.

 

1989 (90 RERS!):

Colloquio ad Evry: “Scambiare Saperi è cambiare la vita”. Scambi di pratiche, teorie, riconoscimento degli eletti e dei pedagoghi. Prima Università d’estate del MRERS per insegnanti.

 

1990:

Studi e ricerca-azione: evoluzione della Rete d’Evry; studi sull’impiego volontario delle Reti; Reti di scambio di saperi: inserimento, attività, impiego.

 

1991:

Università d’estate finanziata dall’Educazione Nazionale (insegnanti, animatori di reti, allievi …). Colloquio europeo a Dunkerque: “Scommessa sull’intelligenza e sul legame sociale”. 160 RERS!

 

1992:

Organizzazione dei coordinamenti regionali. Creazione del comitato etico.

 

1993 (205 RERS!):

Primo Coordinamento europeo delle Reti. Sviluppo di una rete in Brasile. Diffusione dei laboratori di scrittura e di lettura nei RERS. Realizzazione di un bilancio del Movimento con laboratori di scrittura.

 

1995:

Organizzazione della formazione professionale. Prima Formazione di animatori di Laboratori di scrittura, interessante diffusione di laboratori nel Movimento e avvio della costruzione di una memoria comune. Organizzazione del DURF (Diploma Universitario di responsabile di Formazione) nel MRERS. Inizio di una rete nel Burundi.

 

1996 (450 RERS!):

Colloquio: “Imparare a fare società quando i cittadini scambiano i loro saperi”. Apparizione della prima Agenda-Almanacco.

 

1997:

Avvio collettivo del progetto della Strada dei saperi.

 

1998:

Partecipazione al Movimento per uno Sviluppo solidale. Creazione di un sito Internet del Movimento. Laboratorio di ricerca insieme con l’I.N.R.P. e con l’Università di Tours.

 

2000 (circa 600 RERS in Francia!!!):

Creazione ed apertura di un centro di documentazione del Movimento delle Reti di Scambio Reciproco di Saperi.

 

2002 (150 RERS in altri Paesi!!!):

Avvio del processo Stati generali.

 

(Dal sito Internet: www.mirers.org)