M A N I F E S T O per la Terra
Premesse
Molti movimenti artistici e filosofici hanno pubblicato un proprio Manifesto,
in cui venivano esposte verità che per gli autori erano evidenti come le cinque
dita della mano. Anche questo Manifesto riporta verità di per sé evidenti, così
ovvie per noi come le cinque parti del meraviglioso mondo che ci circonda –
terra, aria, acqua, fuoco/luce solare e organismi – e in cui viviamo e ci
muoviamo: da esso alimentiamo il nostro esistere. Il Manifesto è centrato sulla
Terra: viene messo a fuoco il valore centrale spostandolo dall’umanità
all’Ecosfera che la comprende – quella rete di processi e strutture
organiche/inorganiche/simbiotiche che costituiscono il Pianeta Terra.
L’Ecosfera è la matrice che avvolge tutti gli organismi e dà loro la Vita, è
intimamente intercollegata con essi nella storia dell’evoluzione fin dal
principio del tempo. Gli organismi sono formati dall’aria, dall’acqua e dai
sedimenti, che a loro volta portano in sé le formazioni e le tracce organiche.
La composizione dell’acqua del mare è mantenuta stabile dagli organismi, che
pure mantengono in situazione stazionaria un’atmosfera che sarebbe altrimenti
di composizione improbabile. Piante ed animali hanno plasmato le rocce calcaree
i cui sedimenti formano le nostre ossa. Le false divisioni che abbiamo fatto
fra vivente e non-vivente, biotico e abiotico, organico ed inorganico, hanno
messo a rischio la stabilità e il potenziale evolutivo dell’Ecosfera.
L’esperimento dell’umanità, vecchio di diecimila anni, di adottare un modo di
vita a spese della Natura e che ha il suo culmine nella globalizzazione
economica, sta fallendo. La ragione prima di questo fallimento è che abbiamo
messo l’importanza della nostra specie al di sopra di tutto il resto. Abbiamo
erroneamente considerato la Terra, i suoi ecosistemi e la miriade delle sue
parti organiche/inorganiche soltanto come nostre risorse, che hanno valore solo
quando servono i nostri bisogni e i nostri desideri. E’ urgente un coraggioso
cambiamento di attitudini e attività. Ci sono legioni di diagnosi e
prescrizioni per rimettere in salute il rapporto fra l’umanità e la Terra, e
qui noi vogliamo enfatizzare quella, forse visionaria, che sembra essenziale
per il successo di tutte le altre. Una nuova visione del mondo basata
sull’Ecosfera planetaria ci indica la via.
Dichiarazione di convinzioni
Ciascuno cerca un significato nella vita e di appoggiarsi su convinzioni che
prendono varie forme. Molti si rivolgono a fedi che ignorano o tolgono ogni
importanza a questo mondo e non si rendono conto in senso profondo che siamo
generati dalla Terra e sostenuti da essa durante tutta la vita. Nella cultura
industriale oggi dominante, la Terra-come-comunità non è una percezione di per
sé evidente. Pochi si soffermano giornalmente a considerare con un senso di
meraviglia la matrice avviluppante da cui siamo venuti e verso la quale alla
fine tutti ritorneremo. Poiché noi siamo un prodotto della Terra, l’armonia
delle sue terre, mari, cielo e dei suoi innumerevoli bellissimi organismi porta
ricchi significati raramente compresi.
Noi siamo convinti che, finché non viene riconosciuto che l’Ecosfera è
l’indispensabile terreno comune di tutte le attività umane, la gente continuerà
a mettere al primo posto il proprio interesse immediato. Senza una prospettiva
ecocentrica che mantenga saldamente valori e scopi in una realtà ben più grande
di quella della nostra sola specie, la risoluzione dei conflitti politici,
economici e religiosi sarà impossibile. Finché la ristretta focalizzazione
sulle comunità umane non viene ampliata fino a comprendere gli ecosistemi della
Terra – le situazioni locali e regionali in cui viviamo – i programmi per modi
di vivere sostenibili e in buona salute sono destinati a fallire.
Un attaccamento fiducioso all’Ecosfera, un’empatia estetica con la Natura
circostante, un sentimento di riverente meraviglia per il miracolo della Terra
Vivente e le sue misteriose armonie, è un’eredità umana oggi in gran parte non
riconosciuta. Se vengono di nuovo emotivamente riconosciute, le nostre
connessioni con il mondo naturale incominceranno a colmare il vuoto che si è
formato vivendo nel mondo industrializzato. Riemergeranno importanti scopi
ecologici che la civilizzazione e l’urbanizzazione hanno nascosto. Lo scopo è
il ripristino della diversità e della bellezza della Terra, con la nostra
specie ancora presente come componente cooperativa, responsabile, etica.
PRINCIPI DI BASE
1 – L’Ecosfera è il Centro di Valore per l’Umanità.
2 – La Creatività e la Produttività degli Ecosistemi della Terra dipendono
dalla loro Integrità
3 – La Visione del mondo centrata sulla Terra è confermata dalla Storia
Naturale
4 – Un’Etica Ecocentrica si basa sulla Consapevolezza del nostro Posto in
Natura
5 – Una Visione del mondo Ecocentrica dà valore alla Diversità degli Ecosistemi
e delle Culture
6 – Un’Etica Ecocentrica supporta la Giustizia Sociale.
PRINCIPI DI AZIONE
7 – Difendere e Preservare il Potenziale Creativo della Terra
8 – Ridurre la Dimensione della Popolazione Umana
9 – Ridurre il Consumo Umano di Parti della Terra
10 – Promuovere un Modo di Governare Ecocentrico
11 – Diffondere questo Messaggio
Perché questo Manifesto?
Questo Manifesto è centrato sulla Terra. In particolare è ecocentrico, che
significa centrato sul complesso, piuttosto che biocentrico, che significa
centrato sugli organismi. Il suo scopo è di estendere e approfondire la
comprensione dell’Ecosfera e dei valori primari del Pianeta Terra, che dona e
sostiene la vita. Il Manifesto consiste di sei Principi di Base che ne
stabiliscono la ragione fondamentale, più cinque Principi di Azione che ne
derivano ed evidenziano i doveri dell’umanità verso la Terra e verso gli
ecosistemi geografici che la Terra comprende. Il Manifesto viene offerto come
guida al pensiero, al comportamento e alla politica sociale etici.
Nel corso dell’ultimo secolo c’è stato qualche miglioramento nelle attitudini
scientifica, filosofica e religiosa verso la Natura non-umana. Apprezziamo gli
sforzi di coloro la cui sensibilità verso una Terra in rapido degrado ne ha
fatto ampliare la visione verso l’esterno, fino a riconoscere il valore
intrinseco delle terre, degli oceani, degli animali, delle piante e delle altre
creature. Tuttavia, a causa della mancanza di una comune filosofia ecocentrica,
molta di questa buona volontà si è sparsa in cento direzioni diverse. È stata
neutralizzata e resa inefficace da un unico, profondo, dato-per-certo credo
culturale che assegna il primo valore assoluto all’Homo sapiens sapiens e poi,
in sequenza, agli altri organismi in base al loro tipo di relazione con il
primo.
La recente conoscenza profonda che la Terra, l’Ecosfera, è qualcosa di valore
supremo è derivata dagli studi cosmologici, dall’ipotesi Gaia, dalle foto della
Terra dallo spazio e specialmente dalla comprensione dell’ecologia. La realtà
ecologica centrale per gli organismi – circa 25 milioni di specie – è che sono
tutti Figli della Terra. Nessuno esisterebbe senza il pianeta Terra. Ciò che
chiamiamo Vita, che costituisce un mistero e un miracolo, è inseparabile dalla
storia evolutiva della Terra, dalla sua composizione e dai suoi processi.
Perciò la priorità etica deve spostarsi dall’umanità alla Terra, che la
comprende. Il Manifesto è una traccia di ciò che consideriamo un passo
essenziale verso una relazione sostenibile fra la Terra e gli umani.
PRINCIPI DI BASE
Principio 1. L’Ecosfera è il Centro di Valore per l’Umanità.
L’Ecosfera, il globo della Terra, è la sorgente che genera la creatività
dell’evoluzione. Dagli ecosistemi inorganici/organici del pianeta si sono
generati gli organismi: in principio le cellule batteriche e infine quei
complessi sistemi di cellule che sono gli esseri umani. Pertanto, gli
ecosistemi dinamici, che si esprimono in modo complesso e intercollegato in
tutte le parti dell’Ecosfera, hanno un valore e un’importanza maggiori delle
specie che contengono.
La realtà e il valore dell’essenza ecologica ed esterna di ciascuna persona
hanno avuto scarsissima attenzione in confronto al pensiero filosofico dedicato
all’essenza interiore dell’umanità, una focalizzazione individualistica che ha
allontanato l’attenzione dalle necessità ecologiche e ha fatto trascurare
l’importanza vitale dell’Ecosfera. Esteso alla società come interesse soltanto
per il benessere della gente, questo omocentrismo (antropocentrismo) è una
dottrina di egocentrismo-di-specie che porta a distruggere il mondo naturale.
Il biocentrismo che estende l’empatia e la comprensione oltre la razza umana
fino a comprendere gli altri organismi costituisce un avanzamento etico, ma il
suo scopo è limitato. Non riesce ad apprezzare l’importanza dei “dintorni”
ecologici globali. Senza l’attenzione centrata sulla priorità della
Terra-come-contesto, il biocentrismo rischia di diventare facilmente uno
sciovinistico omocentrismo, perché chi fra tutti gli animali è comunemente
considerato il migliore e il più saggio? L’Ecocentrismo, enfatizzando
l’Ecosfera come il sistema primario che dà la Vita piuttosto che un semplice
supporto per la vita, fornisce il modello cui l’umanità deve richiamarsi come
guida per il futuro.
Noi umani siamo espressioni coscienti delle forze generative dell’Ecosfera, la
nostra “vivibilità” individuale è sperimentata come inseparabile dall’aria
riscaldata-dal-sole, dall’acqua, dalla terra e dal cibo che gli altri organismi
ci forniscono. Come tutti gli altri esseri viventi generati dalla Terra, siamo
stati “messi in sintonia”, attraverso una lunga evoluzione, con le sue
risonanze, i suoi cicli ritmici, le sue stagioni. Il linguaggio, il pensiero,
le intuizioni – tutte provengono direttamente o metaforicamente dal nostro
essere fisico sulla Terra. Oltre l’esperienza conscia, ogni persona incorpora
un’intelligenza, un’innata saggezza del corpo che, senza alcuna partecipazione
cosciente, la rende adatta a partecipare come parte simbiotica degli ecosistemi
terrestri. La comprensione della realtà ecologica che gli umani sono
Figli-della-Terra sposta il centro dei valori dall’omocentrico all’ecocentrico,
dall’Homo sapiens al Pianeta Terra.
Principio 2. La Creatività e la Produttività degli Ecosistemi della Terra dipendono
dalla loro Integrità
“Integrità” si riferisce alla totalità, alla completezza, alla capacità di
funzionare pienamente. Il modello è dato dagli ecosistemi della Natura che
ricevono energia dal Sole, quando non sono danneggiati; come esempi, un tratto
produttivo della piattaforma continentale marina o una foresta pluviale temperata
nel tempo precedente lo sfruttamento, quando gli umani erano soprattutto
raccoglitori. Sebbene questi tempi siano al di là del ricordo, gli ecosistemi
di quel periodo (per quanto è dato conoscerli oggi) ci forniscono ancora gli
unici modelli di sostenibilità per l’agricoltura, per la silvicoltura e per la
pesca. Gli attuali gravi problemi in tutte tre queste attività industrializzate
ci mostrano gli effetti del deterioramento dell’integrità; in particolare,
perdita di produttività e di richiamo estetico parallelamente al progressivo
scombussolamento delle funzioni vitali degli ecosistemi.
La creatività evolutiva e la produttività continuativa della Terra e dei suoi
ecosistemi regionali richiedono la continuità delle loro strutture di base e
dei processi ecologici. Questa integrità interna dipende dalla conservazione
delle comunità con le loro innumerevoli forme di cooperazione evolutiva e di
interdipendenza. L’integrità dipende da intricate catene alimentari e dai
flussi di energia, da terreni non degradati dall’erosione e dai cicli di
elementi essenziali come l’azoto, il potassio, il fosforo. Inoltre, le
composizioni naturali dell’aria, dei sedimenti e dell’acqua sono essenziali per
i processi e le funzioni della Natura. L’inquinamento di questi tre elementi,
insieme con l’estrazione e lo sfruttamento di costituenti organici ed
inorganici, indebolisce l’integrità degli ecosistemi e il funzionamento normale
dell’Ecosfera, che è la fonte della Vita in evoluzione.
Principio 3. La Visione del mondo centrata sulla Terra è confermata dalla
Storia Naturale
La Storia Naturale è la storia della Terra. I cosmologi e i geologi ci
descrivono l’inizio della Terra più di quattro miliardi di anni fa, la comparsa
di piccole creature marine nei primi sedimenti, l’emergere degli animali
terrestri dal mare, l’Era dei Dinosauri, l’evoluzione, attraverso influenze
reciproche, degli insetti, delle piante con fiori e dei mammiferi da cui, in
tempi geologicamente recenti, sono venuti i Primati e quindi l’umanità. Noi
condividiamo il materiale genetico e un’origine comune con tutte le altre
creature che fanno parte degli ecosistemi della Terra. Queste conoscenze di cui
disponiamo pongono l’umanità nel contesto naturale.
La storia della Terra che si svolge attraverso gli eoni ci mostra la nostra
coevoluzione con miriadi di organismi compagni attraverso l’accordo, e non solo
attraverso la competizione. Tutti gli esempi di coesistenza organica rivelano i
ruoli importanti del mutualismo, della cooperazione e della simbiosi nella grande
sinfonia della Terra.
I miti delle varie culture e le storie che plasmano i nostri atteggiamenti e i
nostri valori vogliono dirci da dove veniamo, chi siamo, e dove stiamo andando
in futuro. Queste storie sono state irrealisticamente omocentriche e/o
ultraterrene. Invece, lo svolgimento, basato sull’evidenza e rivolto verso
l’esterno, della storia naturale dell’umanità – fatta di polvere di stelle,
dotata di grande vitalità e sostenuta dai processi naturali dell’Ecosfera – è
non soltanto credibile ma anche più meravigliosa dei tradizionali miti centrati
solo sull’umano. Poiché mostrano l’umanità-nel-contesto come una componente
organica del globo planetario, le storie ecocentriche rivelano anche un
proposito funzionale e uno scopo etico; più precisamente, con la parte umana al
servizio della più grande totalità della Terra.
Principio 4. Un’Etica Ecocentrica si basa sulla Consapevolezza del nostro Posto
in Natura.
L’Etica riguarda quelle azioni e quegli atteggiamenti non-egoici che provengono
da valori profondi; cioè, dal senso di quello che è veramente importante. Un
apprezzamento profondo della Terra ha come conseguenza un comportamento etico
verso di essa. La venerazione per la Terra nasce facilmente con le esperienze
infantili all’aperto e, nell’età adulta, viene rafforzata dal “vivere nel
proprio luogo”, in modo che le forme della terra e dell’acqua, le piante e gli
animali diventano familiari come conoscenti vicini. La visione del mondo
ecologica e l’etica che trova i suoi primi valori nell’Ecosfera derivano la
loro forza dal vivere nel mondo naturale e semi-naturale, in un contesto rurale
piuttosto che in un contesto urbano. La consapevolezza della nostra condizione
in questo mondo è fonte di meraviglia, di religiosa ammirazione e di una decisa
intenzione a ripristinare, conservare e proteggere le antiche bellezze
dell’Ecosfera e quelle modalità naturali che hanno resistito per lunghissimi
periodi alla prova del tempo.
Il Pianeta Terra e i suoi svariati ecosistemi con i loro elementi essenziali –
aria, terra, acqua e mondo organico – circondano e nutrono ciascun individuo e
ciascuna comunità, ciclicamente dando la vita e riprendendosi il dono. Una
consapevolezza di sé come essere ecologico, alimentato dall’acqua e dagli altri
organismi, e come un animale immerso nell’aria che vive nell’interfaccia
produttiva e scaldata dal sole dove l’atmosfera incontra la terra, ci dà un
senso di connessione e riverenza per l’abbondanza e la vitalità della Natura
sostenitrice.
Principio 5. Una Visione del Mondo Ecocentrica apprezza la Diversità degli
Ecosistemi e delle Culture
La maggiore rivelazione della prospettiva centrata-sulla-Terra è la
sorprendente varietà e ricchezza degli ecosistemi e delle loro parti
organiche/inorganiche. La superficie della Terra presenta una diversità, di
notevole attrattiva estetica, di ecosistemi artici, temperati e tropicali.
All’interno di questo mosaico globale le diversissime varietà di piante,
animali e umani sono dipendenti dalla variegata mescolanza circostante di forme
terrestri, suoli, acque e climi locali. In tal modo la biodiversità, la
diversità degli organismi, dipende dal mantenimento dell’ecodiversità, la
diversità degli ecosistemi. La diversità culturale – una forma di biodiversità
– è il risultato storico di umani che hanno adattato le loro attività, i loro
pensieri e il loro linguaggio a ecosistemi geografici specifici. Pertanto,
qualunque cosa che degrada o distrugge ecosistemi è un pericolo e una disgrazia
sia biologica che culturale. Una visione del mondo ecocentrica dà valore alla
diversità della Terra in tutte le sue forme, sia non-umane che umane.
Ciascuna cultura umana del passato ha sviluppato un linguaggio unico che ha
radici estetiche ed etiche nelle visioni, nei suoni, negli odori, nei sapori e
nei modi di sentire di quella particolare parte della Terra in cui è fiorita.
Tale diversità culturale basata sull’ecosistema era vitale, poiché faceva
sviluppare modi di vivere sostenibili nelle diverse parti della Terra. Oggi il
linguaggio ecologico dei popoli aborigeni, e la diversità culturale che
rappresentano, sono in grave pericolo come le specie delle foreste tropicali, e
per le stesse ragioni: il mondo sta per essere omogeneizzato, gli ecosistemi
stanno per essere semplificati, la diversità è in declino, la varietà si sta
perdendo. Un’etica ecocentrica si oppone alla globalizzazione economica di oggi
che ignora la saggezza ecologica incorporata nelle culture diverse, e le
distrugge per un profitto a breve termine.
Principio 6.-Un’Etica Ecocentrica Supporta la Giustizia Sociale.
Molte delle ingiustizie della società umana provengono dalla disuguaglianza.
Costituiscono un sottoinsieme delle più grandi ingiustizie ed iniquità compiute
dagli umani sugli ecosistemi e le loro specie. Con il suo concetto esteso di
comunità, l’ecocentrismo enfatizza l’importanza di tutte le componenti
interattive della Terra, comprese molte le cui funzioni sono in gran parte
sconosciute. In tal modo viene affermato il valore intrinseco di tutte le parti
dell’ecosistema, organiche ed inorganiche, senza proibirne un impiego attento
ed oculato. “Diversità con Uguaglianza” è una legge ecologica basata sul
funzionamento della Natura che fornisce una guida etica per la società umana.
Gli ecologisti sociali criticano a ragione l’organizzazione gerarchica nelle
culture, che costituisce una discriminazione nei riguardi di chi non ha potere,
specialmente verso le donne e i bambini, che sono svantaggiati. L’argomento che
la strada verso un vivere sostenibile sarà impedita finché il modello culturale
ridurrà le tensioni che derivano dall’ingiustizia sociale e dall’ineguaglianza
fra i sessi, è certamente corretto almeno fino ad un certo punto. Ciò che non
viene preso in considerazione è che l’attuale rapida degradazione degli
ecosistemi della Terra aumenta le tensioni fra gli umani mentre preclude la
possibilità di un vivere sostenibile e impedisce l’eliminazione della povertà.
Le questioni di giustizia sociale, per quanto importanti, non possono essere
soddisfatte finché non viene fermata la distruzione degli ecosistemi ponendo
fine a filosofie ed attività omocentriche.
PRINCIPI DI AZIONE
Principio 7.- Difendere e Preservare il Potenziale Creativo della Terra
I poteri creativi dell’Ecosfera si esprimono attraverso i suoi resilienti ecosistemi
geografici. Perciò, come priorità principale, la filosofia ecocentrica richiede
la conservazione e il ripristino degli ecosistemi naturali e delle loro specie
componenti. A parte la remota possibilità di collisioni con comete e asteroidi,
in grado di quasi distruggere il pianeta, l’inventiva evolutiva della Terra
continuerà per milioni di anni: viene impedita soltanto dove gli umani hanno
distrutto interi ecosistemi sterminando specie o avvelenando sedimenti, acqua
ed aria. Le continuate e pericolose estinzioni tolgono fili dalla trama della
vita, diminuendo la bellezza della Terra e la possibilità che emergano in
futuro ecosistemi unici con organismi correlati, forse di sensibilità e
intelligenza più grandi di quelle umane.
“La prima regola del racconciare è salvare tutti i pezzi.” (Aldo Leopold –
Almanacco di un mondo semplice). Le azioni che mettono in pericolo la stabilità
e la buona salute dell’Ecosfera e dei suoi ecosistemi devono essere
identificate e condannate pubblicamente. Fra le più distruttive delle attività
umane vi sono il militarismo e le sue spese enormi, l’estrazione di materiali
tossici, la produzione di veleni biologici in tutte le forme, il modo
industriale di condurre l’agricoltura, la pesca e lo sfruttamento delle
foreste. Se non vengono arrestate, tali tecnologie letali, giustificate come
necessarie per proteggere specifiche popolazioni umane ma che in realtà servono
al profitto di grosse compagnie commerciali e a soddisfare desideri umani di
possesso piuttosto che bisogni, porteranno a disastri ecologici e sociali
sempre più grandi.
Principio 8. Ridurre la Dimensione della Popolazione Umana
Una causa primaria della distruzione di ecosistemi e dell’estinzione di specie
è l’esplosione della popolazione umana che già oggi supera largamente ogni
livello ecologicamente sostenibile. La popolazione mondiale totale, oggi di 6.5
miliardi, sale vertiginosamente e inesorabilmente di 75 milioni di unità
all’anno. Ogni umano in più è un “consumatore” ecologico su un pianeta le cui
capacità di mantenere tutte le sue creature è quantitativamente limitata. In
tutti gli angoli della Terra la pressione numerica umana continua a minare
l’integrità e la capacità di generazione degli ecosistemi terrestri, marini e
di acqua dolce. La nostra monocultura umana sta sovrastando e distruggendo le
policulture della Natura. Nazione per nazione, è necessario diminuire la
popolazione umana riducendo il numero di concepimenti.
L’etica ecocentrica che dà valore alla Terra e ai suoi sistemi in evoluzione,
al di sopra delle specie, condanna l’accettazione sociale di una fecondità
umana illimitata. L’attuale esigenza di ridurre il numero di umani è maggiore
nei Paesi ricchi dove è più grande l’uso pro capite dell’energia e delle
risorse della Terra. Un obiettivo ragionevole è la riduzione ai livelli di
popolazione esistenti prima della diffusione dell’impiego dei combustibili
fossili; cioè a un miliardo di unità o meno. Questo accadrà o con l’attuazione
di politiche intelligenti o inevitabilmente con epidemie, fame, guerre.
Principio 9.- Ridurre il Consumo Umano di Parti della Terra.
La minaccia principale alla diversità, alla bellezza e alla stabilità
dell’Ecosfera è la sempre crescente appropriazione dei beni del pianeta per usi
esclusivamente umani. Tale appropriazione ed uso eccessivo, spesso giustificati
dall’aumento della popolazione, rubano i mezzi di sostentamento agli altri
organismi. La visione omocentrica ed egocentrica che dà agli umani un diritto
su tutti i componenti dell’ecosistema – aria, terra, acqua, organismi – è
moralmente condannabile. A differenza delle piante, noi umani siamo
“eterotrofi” (mangiatori di altri) e dobbiamo uccidere per alimentarci,
vestirci e coprirci, ma questo non ci dà licenza di rapinare e sterminare. Il
consumo accelerato di parti vitali della Terra è una ricetta sicura per la
distruzione dell’ecodiversità e della biodiversità. Le nazioni ricche armate di
potente tecnologia sono la causa principale dei guai: esse sarebbero in grado
di ridurre i consumi e condividere i beni con le nazioni il cui livello di vita
è il più basso. Comunque, nessuna nazione è innocente.
Bisogna rinunciare all’ideologia mercantile della crescita perpetua, come pure
alle perverse politiche industriali ed economiche basate su di essa. La tesi dei
Limiti dello Sviluppo è da seguire. Un passo razionale verso la fine
dell’espansione economica di sfruttamento è la soppressione dei sussidi
pubblici a quelle industrie che inquinano l’acqua, la terra o l’aria e/o
distruggono organismi e suoli. Una filosofia di simbiosi, di vita in modo
conforme alla posizione di membro delle comunità della Terra, assicurerà il
ripristino di ecosistemi capaci di produzione evolutiva. Per le economie
sostenibili, le linee-guida sono qualitative, non quantitative. “Conserva la
salute, la bellezza e la stabilità di terra, acqua ed aria, e la produttività
ne sarà la naturale conseguenza.” (E.F. Schumacher – Piccolo è bello).
Principio 10.- Promuovere un Modo di Governare Ecocentrico
Le concezioni omocentriche di governo che incoraggiano il super-sfruttamento e
la distruzione degli ecosistemi della Terra devono essere sostituite da quelle
che privilegiano la sopravvivenza e l’integrità dell’Ecosfera e dei suoi
componenti. È necessario che ci siano validi difensori delle strutture vitali e
delle funzioni dell’Ecosfera nelle posizioni di membri influenti delle
strutture di governo. Questi “ecopolitici”, dotati di buone conoscenze sui
processi della Terra e sull’ecologia umana, daranno voce a chi non ne ha. Negli
attuali centri di potere, “chi parla per il lupo?” e “chi parla per la foresta
pluviale temperata?”. Queste domande hanno un significato ben più che
metaforico; esse rivelano la necessità di salvaguardare legalmente le molte
componenti essenziali non-umane dell’Ecosfera.
E’ necessario promulgare un corpo di leggi ambientali che conferisca valore
legale alle strutture e alle funzioni vitali dell’Ecosfera. Nazione per
nazione, devono essere elette o nominate nelle strutture governative persone
ecologicamente responsabili. Opportuni avvocati-custodi saranno i difensori
degli ecosistemi e dei loro processi fondamentali quando sono minacciati. Le
questioni saranno esaminate sulla base della conservazione dell’integrità degli
ecosistemi, non del perseguire un guadagno economico. Al trascorrere del tempo,
come conseguenze pratiche della filosofia ecocentrica, si evidenzieranno nuove
visioni e dottrine nella legge, nella politica e nell’amministrazione, e
avranno come conseguenza modi di governare ecocentrici. L’implementazione avverrà
necessariamente con lentezza passo dopo passo sul lungo termine, via via che la
gente proverà le modalità pratiche per rappresentarsi e assicurare il benessere
delle parti non-umane essenziali della Terra e dei suoi ecosistemi.
Qualche base storica
Questo Manifesto fornisce uno schema unificante per quel pensiero
etico/ambientale precedente che, sebbene principalmente biocentrico, mostra
tendenze ecocentriche. Tre esempi:
a) La Piattaforma dell’Ecologia Profonda
www.deepecology.org/deepplatform.html
sviluppata nel 1984 (e leggermente rivista nel 2000) di Arne Naess e George
Sessions. Sebbene i suoi primi quattro Principi indichino un modo di pensare
biocentrico piuttosto che ecocentrico, il Movimento dell’Ecologia Profonda ha
portato argomenti in favore della creatività di tutta la Natura considerando
gli organismi e gli ecosistemi naturali molto più importanti di quanto non
appaiano come semplici fornitori di risorse per l’umanità.
b) La Carta Mondiale per la Natura delle Nazioni Unite
www.oceanlaw.net/texts/wcharter.htm
scritta nel 1982. Sebbene abbia un buon inizio, evidenziando che la vita
dipende dal funzionamento ininterrotto dei sistemi naturali, continua poi
enfatizzando l’utilità per l’uomo come la ragione principale per avere cura
della Terra.
c) La Carta della Terra
www.earthcharter.org
pubblicata nel marzo del 2000, è una lodevole esposizione sull’ambiente. I
primi due Principi – “Rispetto e Attenzione per la Comunità della Vita” e
“L’Integrità Ecologica” – sono situati in maggiore evidenza rispetto agli scopi
esplicitamente umanistici. Nella Carta il mantenimento della biodiversità e il
ricupero delle specie minacciate vengono collegati alla protezione della Terra
e dei suoi ecosistemi. In questo Manifesto enfatizziamo al di sopra di tutto i
valori primari della Terra.
Principio 11. – Diffondere il Messaggio
Coloro che sono d’accordo con i principi elencati hanno il dovere di
diffonderli attraverso l’istruzione e la guida. Il compito iniziale più urgente
è far prendere coscienza a tutti della loro dipendenza funzionale dagli
ecosistemi della Terra, così come dei loro legami con tutte le altre specie. Ne
consegue uno slittamento di importanza dall’omocentrismo all’ecocentrismo, e
questo porta ad un regolatore etico esterno per le azioni umane. Tale
spostamento ci segnala cosa dobbiamo fare per conservare il potenziale
evolutivo ininterrotto di un’Ecosfera meravigliosa. Questo rivela la necessità
di partecipare alle attività della saggia comunità della Terra, dove ciascuno
gioca un suo ruolo personale nel sostenere la splendida realtà che lo circonda.
Questo Manifesto Ecocentrico non è anti-umano, tuttavia respinge l’omocentrismo
sciovinistico. Promuovendo la ricerca di valori permanenti – una cultura di
condiscendenza e simbiosi con questo unico Pianeta Vivente – fa sviluppare una
visione unificante. La prospettiva opposta, che guarda verso l’interno senza la
comprensione dell’esterno, è sempre un pericolo, come dimostrano chiaramente le
religioni, le sette e le ideologie umanistiche, in continuo conflitto fra loro.
La diffusione del messaggio ecologico, che pone l’enfasi sulla realtà esterna
condivisa dall’umanità, apre una via nuova e promettente verso la comprensione
internazionale, la cooperazione, la stabilità e la pace.
Nota dell’Editore: Gli autori sono lieti di aver ricevuto la seguente
approvazione del Manifesto da parte di John A. Livingston, Professore Emerito
di Studi Ambientali alla York University, autore di molti programmi radio e TV,
di moltissimi articoli e di una decina di libri. John vive con la moglie Ursula
a Salt Spring Island, B.C.
Editoriale: Un Manifesto centrato sulla Terra (Ecocentrico)
«Il compito di concepire un’etica che trascende l’interesse umano a breve
termine apparirebbe arduo alla maggior parte di noi: davanti ad esso ci
sentiremmo scoraggiati o perlomeno intimiditi. Ma Ted Mosquin e Stan Rowe lo
hanno fatto e ci hanno consegnato il risultato.
Sono stato attratto dall’ipotesi Gaia, che ha presentato la Terra come un
organismo. Mi è piaciuta la metafora, ma non si tratta soltanto di una
questione di linguaggio. Mosquin e Rowe non sono stati metaforici. L’Ecosfera
in cui viviamo è una rete che inviluppa tutti gli organismi e gli ecosistemi,
che ha originato la vita in un primo luogo, e che ora la sostiene. Ciascun
organismo e ciascun ecosistema vi prende parte a tutti gli effetti. Da questa
sensibilità gli autori propongono un’etica ecocentrica – una serie di principi
morali che intendono aiutarci nell’allontanamento dai modi di essere centrati
sull’umano e anche centrati sull’organismo singolo per andare verso un modo di
essere governato dalla consapevolezza della nostra partecipazione ad un evento
unico, unitario e intercollegato che tutto comprende.
Il Manifesto per la Terra è indirizzato a una sola fra i 25 milioni di specie,
più o meno, che abitano l’Ecosfera. Questo potrebbe sembrare strano a un
osservatore superficiale e distante. Non dovrebbero tutte le specie avere una
guida morale? Cos’ha di speciale questa specie? L’osservatore propende per un’improvvisa
perdita di innocenza. Caso unico, la specie umana ha inventato una
codificazione etica astratta per stretta necessità. Le altre non l’hanno fatto.
L’animale umano ha avuto un grandissimo successo – abile, adattabile, dotato in
molti modi, ma specialmente nelle faccende cerebrali. La nostra ingegnosità
tecnica è pari solo allo straordinario potere e alla creatività delle nostre
razionalizzazioni per le cose che facciamo. Alcune delle nostre più ardite
costruzioni si realizzano in tempo di guerra, quando tutte le modalità di atti
inqualificabili richiedono elaborate giustificazioni. Ma le altre
razionalizzazioni impallidiscono in confronto all’antica, profonda e
incrollabile convinzione che la specie umana ha il diritto – e implicitamente
l’obbligo – di prendere liberamente, consumare e perfino eliminare le altre
specie e i loro habitat ovunque vengano incontrati, e per qualunque scopo
umano. Il privilegio umano sull’Ecosfera è consacrato; è assoluto.
La nostra autodichiarata proprietà su tutte le specie, le comunità e gli
ecosistemi e la nostra libertà d’azione contro di esse, attualmente mette in
pericolo l’Ecosfera. L’inesorabile diminuzione di diversità degli ecosistemi
richiede una severa revisione dell’immagine che abbiamo di noi stessi, del nostro
atteggiamento e delle innegabili responsabilità che provengono dalla nostra
attuale posizione dominante nel mondo. Un tale esercizio critico avrebbe
comunque un ben piccolo risultato, senza prendere misure per arrestare
l’incremento della popolazione umana. Il numero di umani è più che triplicato
nel breve corso della mia stessa vita! Nei loro “principi di azione” Mosquin e
Rowe presentano il problema come una materia etica. Molti di noi, culturalmente
condizionati come siamo tutti, avranno difficoltà ad estendere l’etica oltre
l’interesse umano. Può essere necessario un modo di pensare veramente nuovo. Ma
fare in modo che molti di noi si fermino a riflettere è naturalmente lo scopo
essenziale del Manifesto, al quale auguro ogni successo».
John A. Livingston, febbraio 2004