Introduzione
di Paolo Coluccia
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Nei primi giorni di marzo del 2002 mi trovavo a Parigi per partecipare con una mia relazione al Colloque International sur l'aprés-développement "Défaire le développement, refaire le monde" (Palazzo dell'UNESCO) organizzato dall’associazione La Ligne d'horizon: Les amis de François Partant, in collaborazione con Le Monde Diplomatique ed altri soggetti sociali e culturali, impegnati a ridefinire i termini e le modalità dello sviluppo. Ho avuto modo di redigere a suo tempo un resoconto di questo Colloquio, scaricabile dal mio sito Internet.
Sullo sfondo aleggiava lo spirito del secondo Forum Mondiale di Porto Alegre.
Contemporaneamente, in un altro luogo di Parigi, si svolgeva un altro importantissimo incontro: Il Convegno internazionale "Riconsideriamo la ricchezza", organizzato per approfondire i temi trattati dal Rapporto al Ministro per l’economia solidale francese “Riconsideriamo la ricchezza. Missione sui nuovi fattori di ricchezza”, realizzato dal filosofo francese, nonché consigliere referente della Corte dei conti, Patrick Viveret.
Ebbi modo, al mio ritorno in Italia, di leggere il resoconto di quel Convegno, stilato in francese da una partecipante ed inserito nel sito Internet www.pauvrete.qc.ca, che tra l'altro conteneva anche una sintesi del Rapporto stesso. Rimasi profondamente colpito dall'intensità della tematica trattata e riuscì a scaricare il Rapporto completo in lingua francese.
Non persi tempo ad iniziare l'opera di traduzione. Impiegai molta parte dell'estate e dell'autunno di quell’anno. Nel novembre ebbi la felice occasione di incontrare personalmente Patrick Viveret, in occasione dell’European Social Forum di Firenze, dove ero stato invitato a introdurre il Seminario sull'economia solidale e a partecipare ad alcuni workshop sui sistemi di scambio locale non monetari, ad uno dei quali egli stesso partecipava.
Gli parlai del mio progetto di pubblicare su Internet, e possibilmente in un fascicolo a basso costo, il suo “Rapporto sui nuovi fattori di ricchezza”, in linea con le intenzioni del suo programma, dichiarate nella Conclusione del Rapporto di tappa, ovvero:
1) Pubblicazione del rapporto su Internet al fine di creare le condizioni di un “rapporto interattivo” per il seguito della missione;
2) Pubblicazione cartacea sotto forma di opuscolo poco costoso;
3) traduzione in inglese, spagnolo o portoghese per creare le condizioni di un dibattito internazionale su tali questioni (in particolare su Internet).
La mia traduzione, però, sarebbe stata in lingua italiana.
Viveret si dimostrò entusiasta dell'idea e mi incoraggiò a proseguire verso il suo completamento.
Oggi la traduzione è pronta ed è su Internet a vostra disposizione. Presto uscirà in un opuscolo poco costoso per mezzo di una casa editrice volenterosa e coraggiosa che si sta impegnando nella pubblicazione cartacea di un opuscolo.
Non esistono diritti d'autore, anzi, sarà importante riprodurre e pubblicizzare questo Rapporto il più possibile, per incrementare il dibattito che ha aperto e per riuscire a definire una proposta sempre più completa sulle linee di ricerca e sulle piste da seguire.
Occorre aprire un dibattito sulle questioni importanti legate all'ambiente, alla povertà, alla ricchezza, alla società, al vivente, all'informazione. In Italia, abbagliati da chissà che cosa, non ce ne curiamo più di tanto e siamo in forte ritardo.
La discussione è oggi l'unico mezzo a nostra disposizione per tentare di correggere i guasti e le velleità di ideologie, di politiche demenziali e di discriminazioni tra i popoli. “La discussione, dice Viveret, come risorsa di arricchimento cognitivo, è infinitamente più feconda della variante verbale di un rapporto di forza”.
Dobbiamo capire, in sostanza, che la vita non è un semplice calcolo d’interesse, il risultato di un “prodotto interno lordo” (PIL). L’esistenza umana e di tutto il vivente è qualcosa di più, rappresenta un altro genere di ricchezza. Per questo occorre cominciare a “riconsiderare la ricchezza”, impegnandosi a trovare e a riconsiderare “nuovi fattori di ricchezza”.
Inciso…
... venerdì, 8 novembre 2002, mattina: l'avventura. Un bus di linea ci porta in un paese limitrofo di Firenze, in un teatro parrocchiale, per mettere in comune alcune esperienze di scambio, beneficiando dell'animazione di Sel'idaire.
Magnifico! Un antico villaggio (Calenzano) su una collina. Saliamo fino alla sommità per scoprire un bellissimo paesaggio.
Delusione! Patrick Viveret ci dà subito la lettura capitalistica di questo avvenimento:
- la brutta fabbrica in basso alla collina è il solo valore per il capitale;
- il paesaggio (la natura) ha valore zero;
- il vecchio villaggio lo stesso: valore zero. Non si contabilizza questo patrimonio!
Introducendo il dibattito sul tema "L'Europa dei sistemi di scambio: Lets, SEL, Tauschring, Banca del tempo ed altri sistemi di scambio europei", egli dà conto di una lettura della realtà differente.
Per prima cosa nell'essere umano la qualità precede la quantità. Benché viviamo in una società malata di quantità, quando guardiamo la nostra vita non possiamo fare a meno di considerare non tanto la quantità ma soprattutto la qualità.
Quando siamo in buona salute non abbiamo bisogno di quantificare le nostre cellule sanguigne. Nell'amicizia e nell'amore il ricorso ai conti è un segnale del degrado della relazione: "Dopo tutto ciò che ti ho dato...". Nell'amore come nell'odio, quando c'è grande intensità... non si conta! Al contrario, in una relazione meno intensa o indifferente, c'è bisogno di scambio quantificato.
Così, quando si è nella "zona contare", in un asse dove gli estremi sono amore-fiducia totale e odio-diffidenza totale, è importante misurare in un certo modo, perché, ad ogni scambio, bisogna riflettere la natura della relazione che noi creiamo (potere, dono, scambio reale...).
E’ alla luce di questa presentazione che possiamo allora ascoltare gli interventi sulle differenti esperienze... partendo dal Rapporto di Patrick Viveret sui nuovi indicatori di ricchezza: nei SEL, come nella vita in generale, la questione essenziale è di cambiare il nostro sguardo sulla ricchezza.
(Dal resoconto del workshop in francese redatto da Pascale Delille e tradotto da me).
Ho preferito dividere il Rapporto in tre parti:
- Il Rapporto di tappa (2001), che focalizza il problema e denuncia gli abusi e le velleità della teoria economicistica;
- Il Rapporto di sintesi (2002), che passa dalla denuncia ad una serie di considerazioni e di proposte per l’avvenire;
- La quinta parte del Rapporto, che si presta ad una lettura più attenta e che esercita una riflessione più prospettica.
Per eventuali vostre impressioni, commenti, proposte e ricerche potete contattarmi alla e-mail paconet@libero.it.
Buona lettura.
Paolo Coluccia