Recensione del libro: AA.VV., Il battito d’ali di una farfalla. Beni comuni e cambiamenti climatici, (a cura di Aurelio Angelini), Ed. Fotograf, Palermo 2008, pp. 689.
(di Paolo Coluccia)
Questo grosso volume raccoglie i contributi presentati da un nutrito gruppo di studiosi al Sesto Convegno Nazionale dei Sociologi dell’Ambiente “Di fronte a un bivio. Beni comuni e cambiamenti climatici”, svoltosi a Palermo il 28 e 29 settembre 2007, ed è stato pubblicato con i fondi di ricerca e con il contributo dell’Associazione Italiana di Sociologia, sezione Territorio. Oltre a sociologi di professione hanno partecipato, come è stata ed è buona abitudine in questi appuntamenti, anche cultori e specialisti di altre discipline, dalle scienze umane a quelle economiche e tecniche.
Aurelio Angelini, che è il curatore del volume, insegna Sociologia dell’Ambiente ed Ecologia all’Università di Palermo, Ambiente e Sviluppo all’Università IULM di Milano ed è componente di numerosi comitati scientifici operanti in varie organizzazioni internazionali che si occupano della salute della Terra. Uno dei suoi ultimi libri ha un titolo fortemente espressivo: Il futuro di Gaia (Armando, Roma 2008), da cui risaltano limpide e genuine le sue prerogative epistemologiche e culturali. «I cambiamenti climatici – egli osserva senza mezzi termini nell’Introduzione al volume – mettono in pericolo la vita nel Pianeta, così come per innumerevoli ecosistemi».
L’impatto sulla Terra del nostro modello energetico è devastante e quello che notiamo nei cambiamenti climatici è soltanto la punta di un iceberg che tende sempre più a degenerare nell’inquinamento e nei gas serra, che a loro volta colpiscono e limitano le risorse necessarie alla sopravvivenza (aria, acqua, cibo ecc.), in uno scenario mondiale in cui la popolazione è in progressivo aumento. Pertanto, il dramma dei cambiamenti climatici attacca inesorabilmente i beni comuni: aria, acqua, suolo. Purtroppo essi non hanno un valore di mercato e sono inesorabilmente alla mercè dello sfruttamento insensato e della distruzione. «Lo sviluppo toutcourt ha preso l’anima delle democrazie occidentali che hanno costruito il consenso elettorale sulla crescita quantitativa dei consumi».
Servono scelte difficili, purtroppo in controtendenza. «La questione ambientale – si legge nella quarta di copertina – ci mette drammaticamente di fronte ad una realtà che comporta scelte difficili, che si riassumono nel cambiamento di stili di vita, nel ripensare l’uso delle risorse e dello spazio, riconsiderare il nostro impianto produttivo e procedere ad una trasformazione per arrestare la prospettiva che abbiamo di fronte. Questa trasformazione richiede conoscenza scientifica, politiche economiche appropriate, ma soprattutto un’economia dei beni comuni che contribuisca alla loro tutela. Il concetto di beni comuni include non soltanto le risorse naturali e gli ecosistemi, ma anche la conoscenza, la cultura, la socialità (istruzione, tecnologie, accesso ai saperi, relazioni sociali, qualità della vita), ovvero tutti quei fattori che contribuiscono al benessere e allo sviluppo delle società. Il tema dei beni comuni implica l’attenzione a modelli decisionali e di politica ambientale basati sulla partecipazione e la gestione diretta da parte di tutti gli attori coinvolti, istituzioni, imprese, associazioni, singoli cittadini».
Il volume, preceduto da una breve Presentazione di Fulvio Beato e da un’Introduzione del curatore, è suddiviso in quattro sezioni:
1) Politiche e conflitti, con i seguenti contributi: “Le energie rinnovabili. Biomasse e biocombustibili fra prospettive di sviluppo e critica sociale”, di F. Beato; “Politiche energetiche e sostenibilità, tra legittimazione e conflitto”, di A. Agustoni; “Sindrome nimby? Conflitti sociali e politiche ambientali nel caso della gestione dei rifiuti in Campania”, di G. Avallone; “Il Val di Noto tra sviluppo economico e tutela del patrimonio naturale e culturale”, di M. Airò Farulla e C. Cardella; “Commercio equo e solidale”, di C. Cardella; “Lotte comuni e beni locali. Il controllo della biodiversità per l’autonomia contadina”, di A. Corrado; “La politica ambientale ed i riscontri sociali nel territorio siciliano: prime considerazioni”, di A. Di Bella; “L’impatto socio-ambientale e la percezione del rischio: il caso Malagrotta”, di T. Guzzo; “La governance dei rifiuti: soluzioni ibride attraverso livelli e settori di policy. Il caso del termodistruttore Fenice di San Nicola di Melfi”, di D. Minervini; “Ratio et motus: quali linguaggi per migliorare la percezione del rischio ambientale?”, di A. Re; “Beni comuni e beni in comune. Confini, appartenenze e responsabilità”, di M.G. Ricci.
2) Gestione e partecipazione, con i seguenti contributi: “Il paesaggio come bene comune. Un’esperienza di ricerca nel Monferrato”, di C. Jaccod, A. Mela, R. Novascone; “L’energia come risorsa comune: riflessioni teoriche ed esperienze sul campo”, di D. Bazini e M. Puttili; “La sottile linea verde. Imprese sociali politiche ambientali”, di G.L. Bulsei; “Idrogeno e nuovi sistemi di produzione sostenibile e gestione decentrata e partecipata dell’energia (tre casi di studio)”, di D. Cilio; “Indicatori e metodi per la valutazione delle politiche territoriali: le statistiche sull’ambiente e la contabilità ambientale come strumenti per lo sviluppo sostenibile”, di D. Corso; “Le dimensioni della partecipazione per la sostenibilità ambientale”, di R. Cucca; “Towards a socially sustainable cultural tourism planning” di M. Cucina; “Il paesaggio come bene comune”, di S. D’Alto; “Napoli: quale partecipazione per un bene comune?”, di M. Albrizio; “I ragazzi di fronte ai rischi ambientali: una ricerca su conoscenze, percezioni, atteggiamenti e comportamenti degli studenti delle scuole medie di Roma”, di M.P. Faggiano, A. Fasanella, M. Maggi, A.R. Medici; “Strumenti di programmazione e processi di sviluppo locale”, di F. Mazzeo Rinaldi; “Il paradigma ambientale nella Pianificazione strategica: partecipazione e consenso nella gestione, nell’interpretazione dei valori e nel governo dei beni comuni, del territorio e del paesaggio”, di F. Schiavo; “Il territorio come bene ambientale comune”, di E. Tacchi.
3) Infrastrutture, servizi e ambiente sostenibile, con i seguenti contributi: “Turismo urbano e sviluppo sostenibile nelle politiche europee”, di E. Ercole; “Alla ricerca di spazi comuni e di mondi possibili”, di P. Coluccia; “Il bene comune come spazio pubblico e il problema della qualità progettuale”, di S. Crivello e L. Davico; “La sfida della sostenibilità in un’area urbana vasta: il ruolo del Parco Naturale Regionale Monentargius-Saline”, di Rita Cannas.
4) Conseguenze economiche e sociali dei cambiamenti climatici, con i seguenti contributi: “La sociologia dell’ambiente tra analisi dei conflitti e studio delle realtà locali”, di G. Borrelli; “L’opinione degli studenti universitari sui cambiamenti climatici”, di A. Caramis; “La responsabilità di sé nel pianeta”, di A. Nappi; “Stravolgimenti climatici e segregazione urbana: considerazioni su New Orleans e l’uragano Katrina”, di S. Paone; “L’educazione allo sviluppo sostenibile per la riconversione culturale ecologica: approcci e paradigmi tra conservazione e innovazione”, di P. Pizzuto; “Il discorso pubblico sui cambiamenti climatici: quotidiani a confronto”, di A.M. Zocchi.