Lucia ANTONAZZO - Paolo COLUCCIA

Festa-Convegno Europeo

La Banca del Tempo: Un’idea di tempo

(Appunti)

Santarcangelo di Romagna (RN)

2 e 3 maggio 1997

Lilliput Edizioni

1997

 

I edizione – Martano (LE), 2° trimestre 1997
Fascicolo autoriprodotto da
Edizioni LILLIPUT

C/o Paolo Coluccia, via Castrignano 51
73025 MARTANO (LE)
Tel. 0368 419399

paconet@libero.it
http://digilander.libero.it/paolocoluccia

Riproduzione libera.

Ci scusiamo della parzialità e della frammentarietà di questi appunti presi manualmente nella prima giornata del Convegno.

Si spera, comunque, che possano destare un certo interesse e, soprattutto, un momento di riflessione su questo primo appuntamento internazionale dei sistemi locali di scambio.

La grande partecipazione di convegnisti provenienti da ogni parte del Paese e la qualità degli interventi dei relatori hanno sancito il successo della manifestazione e coronato degnamente gli sforzi degli organizzatori e dei sostenitori, ai quali, in particolare, va il nostro più sentito ringraziamento.

L. A.   - P. C.

 

Indice

Apertura Convegno. Rosa Amorevole

Interventi delle Autorità:

Fabio Maioli Ermanno Vichi Gianluca Borghi

Rosa Amorevole: lettura telegramma

L’esperienza italiana:

Anna Maria Battistini

Matilde Tassinari

Adele Grisendi

Le esperienze europee:

Liz Shephard (Inghilterra) Robert Joseph (Francia)

Ina Lange (Germania)

Contributi:

Paolo Crepet

Marc Luyckx

***

APERTURA CONVEGNO

(NOTIZIE E INFORMAZIONI DEL MOMENTO)

ROSA AMOREVOLE

COMITATO SCIENTIFICO

 

PERCHE’ LA BANCA DEL TEMPO HA AVUTO SUCCESSO.

Ricercando un giudizio c’è un vantaggio relativo: un concetto di percepire ciò come innovazione. Le Banche del Tempo sono vissute come un'idea migliore rispetto alla realtà. L'innovazione è coerente con i valori esistenti all'interno di ogni persona. E' un'idea semplice, facile da capire. Si può sperimentare insieme a poche persone. Si vedono dei risultati, le persone si trovano bene e lo comunicano esternamente, si entusiasmano nel partecipare a questa iniziativa che è la Banca del Tempo.

 

Interventi delle Autorità

FABIO MAIOLI

SINDACO DI SANTARCANGELO DI ROMAGNA (RN)

SALUTO AI CONVEGNISTI

Si vuole promuovere una riflessione sull'idea di tempo. Perché Santarcangelo? Perché qui ha trovato una sua concretizzazione l'idea di Cristina Garattoni, ex Sindaco di Santarcangelo e Consigliere Provinciale. L'Amministrazione Comunale ha sostenuto la Banca del Tempo, senza entrare direttamente nella gestione dell'iniziativa per non creare condizionamenti politici, in linea con la Legge 142 del 1990 che affida al Sindaco la gestione di tempi e orari da dedicare ai cittadini e all'utenza. La politica dei tempi è ampia e cambia e coinvolge molti. Si deve regolare i tempi di lavoro e non lavoro nella nostra società. (Segue la lettura di una poesia di una bambina di dieci anni che non si è riusciti a trascrivere, ma che si spera di poter acquisire direttamente, in quanto la si ritiene densa di significati e in linea con il senso del convegno. N.d.R.) Le Banche del Tempo danno una risposta intelligente a questo. Vi auguro buon lavoro.

 

ERMANNO VICHI

PRESIDENTE DELLA PROVINCIA DI RIMINI

SALUTO AI CONVEGNISTI

Vi porto un saluto non d'ufficio, ad un convegno sostenuto dalla Provincia e fortemente sponsorizzato dalla Commissione Pari Opportunità. Questo convegno ha un valore importante: il denaro è diventato un valore in se stesso, voi invece vi ponete con un'iniziativa di solidarietà non gratuita apparentemente. Chi è capace di dare la ricchezza della sua umanità, chi è capace di condividere il tempo e lo spazio di un territorio, chi è capace di fare questo, condivide se stesso con glia altri. Condividere il tempo è condividere se stessi. Io partecipando a questo vostro convegno non ho nessuna volontà di immaginazione precapitalistica. No. Piace solo pensare che sia importante ridare l'anima alle nostre attività. Mi sembra e mi piace pensare che riusciamo a dare il senso della dimensione umana. Chissà se in politica si potesse fare così! Questa iniziativa è emblematica: mi sembra soprattutto un'iniziativa al femminile e ciò non è casuale perché credo che il femminile sconta di più gli effetti della commercializzazione, ritrova il modo di riproporre la solidarietà in chiave moderna. Non tutto però può essere sistematizzato. Sbagliamo se vogliamo chiudere qui tutte le solidarietà. Tutto ciò ha una valenza promozionale e positiva della gratuità, comunque venga espressa. Voi la state studiando anche in forme diverse. Mi dispiace di non poter seguire i vostri lavori. Vi faccio gli auguri.

 

GIANLUCA BORGHI

ASSESSORE ALLE POLITICHE SOCIALI, FAMILIARI, ISTRUZIONE, QUALITA' URBANA DELLA REGIONE EMILIA ROMAGNA.

LO SVILUPPO DELLE BANCHE DEL TEMPO:
IL RUOLO DELLA REGIONE.

E' un appuntamento non formale, volontà di incontrarsi, di fare festa in un modo coerente con l'esperienza. E' un impegno della regione che oggi inizia, dovrà continuare: siamo qui per imparare. E' necessario da parte nostra ascoltare perché in questa esperienza è evidente che la spinta viene dal basso. La Regione può contribuire ad aiutare queste esperienze. E' importante per noi che questa realtà venga a contatto con le nostre politiche sociali, che devono far sì che i nostri servizi diano un senso più giusto ai servizi sul territorio, devono fornire risposte. Queste esperienze nascono sulla base di una Legge, la Legge 27 che ha istituito i Centri per le famiglie, che sono stati in alcuni casi promotori delle Banche del Tempo: hanno dato uno stimolo al territorio. I Centri per le famiglie sono una risposta; in alcuni Centri sono presenti anche genitori uomini. Si organizzano corsi di alfabetizzazione per gli immigrati, servizio di baby-sitter ecc. Rappresentano le nuove tipologie. Sono più di cento queste nuove tipologie. La nostra Regione dirà entro l'anno alcune cose: legge sui nidi, che discuteremo il 3 di giugno con il Ministro Berlinguer. E' importante che dalla Legge 27 siano nati i centri delle famiglie che hanno dato vita in qualche caso alle Banche del Tempo. Santarcangelo oggi è il punto più alto dell'esperienza in Emilia. Solo così le politiche regionali possono essere utili, prendendo il meglio. Questo confronto verticale non si deve fermare né a Bologna, né altrove. E' importante condividere le esperienze presenti sul territorio, almeno all'interno dei confini europei. Serve molto questo stimolo che viene dal basso, ogni volta è stata una grande spinta a indurre la Regione ad operare. E' nostro compito principale riuscire a cogliere questa ricchezza. Emergeranno stimoli: sicuramente nei prossimi mesi si potrà definire un quadro per far sì che l'esperienza diventi diffusa. Spero che entro il 1997 la nostra Regione potrà assumersi questo impegno. Banca del Tempo - Banca Etica: possibilità di sovvertire il percorso della finanza, il valore dei soldi nella nostra vita quotidiana. La nostra esperienza fa pensare al paradigma del primo, secondo e terzo settore che è all'attenzione primaria della legislazione. Dove collocare queste Banche se non nel terzo settore.

 

ROSA AMOREVOLE

LETTURA DEL TELEGRAMMA INVIATO DAL MINISTRO LIVIA TURCO.

"Ringrazio per l'invito. Non posso essere presente, causa inderogabili impegni istituzionali. Livia TURCO".

 

L’esperienza italiana

ANNA MARIA BATTISTINI

PRESIDENTE BANCA DEL TEMPO DI SANTARCANGELO DI ROMAGNA.

PRESENTAZIONE DELL'ESPERIENZA DI SANTARCANGELO DI ROMAGNA

Perché tanto interesse per la Banca del Tempo? Ha ridato rapporti di solidarietà e buon vicinato che non avevamo più ma erano ancora insiti in tutti noi. Ecco perché ha avuto tanta simpatia da parte di tutti. Siamo stati felici di mettere a disposizione di tutti la nostra esperienza sul campo. L'idea qui è nata al tavolo della Commissione per le Pari Opportunità del Comune. Noi volevamo venire incontro ai bisogni delle donne della città. Agli inizi degli anni 90 il Comune aveva commissionato uno studio sui tempi del lavoro: impegni delle donne che devono conciliare più degli altri molte necessità. L'Ente pubblico non poteva dare risposta. Una donna il tempo deve chiederlo anche per se stessa: il tempo è anche libero. Ciò avrebbe favorito socializzazione, scambio di saperi, ognuno coinvolto in due direzioni: dare e ricevere. Ciò rappresentava un misto di tradizione (solidarietà, buoni rapporti) e modernità (apertura e scambi culturali). Il Comune è stato il supporto promotore. Il Sindaco ha fornito sede e servizi e ha messo a disposizione la sua capacità e la sua esperienza. Il nostro rapporto con il Comune cambierà: offriremo al Comune servizi in cambio di qualche oggetto. Senza l'impegno di 12 o 15 persone non saremmo partiti. Dopo una campagna pubblicitaria si sono inserite nella Banca molte persone, specialmente nuove arrivate a Santarcangelo. Difficoltà di tipo culturale: le persone dovevano imparare a far emergere un loro bisogno all'esterno. Impaccio di chiedere a chi non si conosce. All'inizio c'è stato un rapporto preferenziale fra i soci, adesso bisogna eliminarlo, bisogna rafforzare il legame tra le persone coinvolte. Il territorio: l'agricoltura è stagionale, così il turismo costiero. Crea gravi problemi la gestione del tempo. La nostra banca tenta, per creare luoghi intermedi, di raggiungere scuole e parrocchie innanzitutto. Abbiamo uno strumento la cui potenzialità è ottima. Si devono conoscere realtà diverse tra loro. Dobbiamo anche creare con la collaborazione di altre Banche una rete di scambi delle città con provincia e regioni. La presenza di punti di riferimento serve. (Seguono ringraziamenti a persone amiche. NdR).

Lascio la parola a Matilde Tassinari. Da consulente esterna a cui Cristina aveva dato un incarico di trovare gli strumenti, è diventata una coordinatrice instancabile.

 

MATILDE TASSINARI

COORDINATRICE B.D.T. SANTARCANGELO

RESOCONTO DELL’ATTIVITA’

Sono emozionata per il successo della Banca: le donne hanno contribuito al realizzarsi del progetto. Dobbiamo ricordare Cristina Garattoni. Sono stata assistente sociale a Santarcangelo e conoscevo i bisogni delle donne e la realtà. Sapevo che le donne mi avrebbero aiutata a realizzare il progetto. Nell'incontro con le componenti della Commissione Pari Opportunità ho ottenuto un elenco delle donne interessate al progetto. Con circa 20 donne ho iniziato il progetto. La Banca era nata. Ora serviva un modello organizzativo con strumenti operativi: schede, istituzione conti correnti, libretto assegni che rilascia la segreteria, estratti conto, tabulato con relativo numero telefonico e attività di scambio. Nel 95 apertura sportello concesso dal Comune, debitamente arredato e con telefono. Oggi 65 unità, 63 donne e 2 uomini. 20 casalinghe, 20 pensionati, 25 in attività, 6 sotto i 30 anni, 19 tra i 30 e i 40, 22 tra i 40 e i 50, 18 tra i 50 e i 70. Scambio di 500 ore date e ricevute, bilancio in pareggio per numero di ore scambiate. Richieste più frequenti: autista e cucina; in primavera giardinaggio, guardaroba, in estate cura di ammalati e gite al mare in compagnia, nel periodo scolastico accompagnamento di bambini, visite mediche e compagnia a parenti a casa e in ospedale, a Natale consiglio per l'acquisto e cucito vestiti. Arrivederci al prossimo convegno.

 

ADELE GRISENDI

OSSERVATORIO BANCHE DEL TEMPO

LO SVILUPPO DELLE BDT IN ITALIA

Dirigo il centro del Cittadino Ritrovato fondato nel dicembre 89. Lo statuto è stato depositato nel 94. Il centro e il suo archivio hanno sede a Siena. La direzione è a Roma presso la sede nazionale. Adesso si aderisce inviando documentazione o ricevendo gli atti in occasione delle conferenze che organizza. L'adesione al Cittadino Ritrovato è libera, la documentazione è inviata su richiesta specifica e periodica. Non è previsto contributo. Si prefigge di rinnovare il rapporto Amministrazione con i cittadini. 200 sono i Centri Donna, 150 Informa giovani. Tutti coloro che partecipano alle conferenze, ma ci sono anche dirigenti e imprese che operano anche nel settore pubblico e nell'informazione. Sono raccolti 834 statuti fra Regioni e Provincie. Ci sono diverse Sezioni: Tempi e Orari della Città, Codici contro le molestie sessuali, Carte dei Servizi, infine, Banche del Tempo, la sezione più recente e più strutturata: è stato l'inevitabile seguito dell'iniziativa di mettere il tempo in banca. Mi sono interessata, all'inizio del 95, leggendo delle notizie sui giornali riguardo alla Banca del Tempo. Nel congresso del 92 ho scoperto che esisteva un'altra associazione nata a Parma nel 91, per iniziativa della UIL pensionati. Il Comune di Milano aveva varato un finanziamento con un progetto Banche del Tempo. Le conferenze del Cittadino Ritrovato si organizzano per presentare le innovazioni: si favorisce la moltiplicazione e la relazione con le pressoché inesistenti Amministrazioni Comunali. Per le Banche del Tempo chiesi la presenza di Giuliana Rossi, Cristina Garattoni e di Matilde Tassinari, quest'ultima coordinatrice della Banca . Da Milano volevo la responsabile del progetto e Grazia Colombo la prima in Italia a scrivere un libro sulle Banche del Tempo. Mi dispiace che non ci sia Livia Turco. Avevo conosciuto anche Rosa Amorevole, che aveva svolto una doppia indagine. Unico uomo della conferenza del maggio 95 era Bersani, che però era assente per motivi istituzionali. Il successo fu grande e imprevisto. Ha avuto l'effetto dell'assalto al telefono per informazioni sulla conferenza. Il mio lavoro nell'estate 95 è stato all'insegna delle Banche del Tempo ed oggi mi crea non pochi problemi di tempo. Dopo l'estate si decise di organizzare un incontro di lavoro con i partecipanti alla conferenza. Ci trovammo a Bologna, ospiti della CGIL, ed il tema era come si fa ad organizzare una Banca del Tempo. In attesa di avere la segreteria fornimmo un recapito telefonico e così nacque una collaborazione a tre che nessuna di noi aveva immaginato. Il successo ci ha spinto ad usare le vacanze di Natale per scrivere il libro sulle Banche del Tempo. Insieme a Rosa e a Grazia, sfruttando l'esperienza di Parma e Santarcangelo, ci siamo formate. Abbiamo sentito molte esperienze degli interessati; ciò mi è stato molto utile e mi ha giovato anche un incontro con l'assessore ai servizi sociali del Comune di Forlì che mi ha proposto: rapporto Banche del tempo e Amministrazione locale. Ho aperto un file sul mio computer e sono finiti tutti quelli che hanno ricevuto dossier che noi abbiamo fornito e coloro che hanno fatto richieste per esserci. Ci sono i recapiti di 579 persone di tutta l'Italia, quasi tutti rappresentativi: parrocchie, associazioni, qualcuna rappresenta se stessa. Tutto fa capo alla segreteria del centro: ci sono molti studenti universitari che chiedono informazioni per le loro tesi universitarie. Da gennaio c'è Tempomat, che censisce le Banche presenti in Italia. Ho tutte le informazioni da me stessa, dagli uffici tempi dei comuni, dalle amministrazioni, dai convegni, dai seminari, dall'ascolto della radio e della televisione, dalle mie collaboratrici ecc. I mass-media sono stati alleati decisivi. Senza l'invenzione di Santarcangelo (Parma è stata minore) senza la conferenza del maggio 95 i risultati sarebbero stati minori. Tempomat, ieri l'altro, ha censito 102 Banche attive. Tra 20 e 30 quelle in fase di programmazione, forse qualcuna è sconosciuta. 1 in Puglia, Campania e Sicilia: è fiorito soprattutto il Sud. In Toscana manca all'appello solo Firenze. Al sud c'è stata una vivacità non imprevedibile per chi conosce la realtà meridionale. TG1 ha acceso i riflettori. Poi trasmissioni radiofoniche hanno acceso altri riflettori, le radio locali collaborano a diffondere tutto ciò. La caratteristica principale è: piccole azioni collegate alla vita quotidiana, sono gran parte del lavoro di cura riservato per lo più alle donne. Rispondono al nostro bisogno di tempo nell'ambito della famiglia, della cura alle persone, alla casa e di se stesse. L'esperienza ha fatto migliorare l'invenzione iniziale. Si può sintetizzare: si fonda sullo scambio di tempo alla pari per mezzo di un socio che cura le relazioni pubbliche. La Banca dispone di sede, telefono con segreteria, fax, computer. I promotori in genere sono di tre tipi: gruppo spontaneo, associazione già esistente o Comune. Chiunque sia i gruppi stabiliscono una relazione con il Comune, che offre tutto (brusio di stupore nella sala. NdR). Tra le 102 solo due sono sistemi di scambio locale paragonabili ai LETS inglesi: Sciacca e Martano. Chi invia o riceve da Tempomat documentazione diventa socio aderente del Cittadino Ritrovato. Qui è trasmessa la documentazione, statuti, inviti, materiale promozionale e informativo. Mi auguro che si arricchirà dell'anagrafe dei soci e dell'ammontare degli scambi. Vorrei che tutti adottassero il programma fatto da un socio che è utilizzabile per inserire tutto sui soci. Tempomat può mettere a disposizione di sindacati, università e di chiunque voglia, tutto il materiale. Tra i servizi di sostegno chiesti ai Comuni ci deve essere l'accesso a Internet. Non serve stabilire quote, vincoli, denaro che in realtà non servono. Voglio riprendere l'ultima frase dell'assessore Borghi: credo che la Banca del Tempo fa parte di un settore inesistente. Io penso che non deve essere inserita nel no-profit, credo che basti la direttiva regionale, perché c'è la Legge sulla riforma dei Comuni (142/90) che prevede sostegno ad associazioni di liberi cittadini. Questa è una riflessione da fare con più calma. Ho incontrato Cristina, ho visto una donna giovane con un volto scavato: io penso che la politica le abbia fatto del male e penso che le dobbiamo qualcosa per le sofferenze che le sono state procurate.

 

LE ESPERIENZE EUROPEE

 

LIZ SHEPHARD

LETSLINK UK (INGHILTERRA)

Per me è un piacere essere qui, vorrei parlare della nostra storia. Abbiamo avuto 18 anni di governo conservatore: la società si è divisa sempre più. La vittoria laburista è stata una gioia, ma chissà se cambierà la società. Il 60% degli inglesi sono sotto pagati, ci sono molti disoccupati. Noi abbiamo sviluppato il sistema dei LETS. Nel 1985 abbiamo cominciato ad identificare iniziative locali di scambio, iniziative lontane, c'era l'uso locale, scambi di denaro e merci. Ho esaminato la storia del denaro e ho visto un sistema forte ai tempi del Rinascimento. Nei due secoli seguenti le cose cambiarono per il sistema bancario e ci furono ripercussioni sociali che ora si capiscono. Non si può parlare di banchiere locale, viene meno il rapporto stretto. In difficoltà economica si sviluppano iniziative. Proudhon, banca popolare della gente, ebbe grande impatto: 40.000 persone si associarono. Da un lato ciò fu accettato, dall'altro fu visto come una minaccia dalle banche. C'è un'altra serie di scambio locale che è qualcosa di complementare (non una minaccia) che permette alla gente di partecipare all'economia locale. Io credo che il modello dell'Europa Occidentale sia replicabile anche nel resto del mondo. Da noi si è cercato di trarre lezioni da sistemi di scambio continentale nel modello dei Lets che è il simbolo del movimento del Regno Unito. Il sistema deve essere diversificato per rispondere alle diverse realtà. Come? Negli anni 80 io faccio parte di un gruppo dove la neo economia si propone di trovare qualcosa che coinvolga la gente, un'economia diversa che coinvolga la gente. A causa della crescita dei costi era molto difficile la vita. Bisognava trovare dei modelli. Negli anni 30 c'era il baratto, o baratto e denaro. Gran parte degli esperimenti sono dimenticati, ma molti studiosi hanno approfondito la ricerca. Ho conosciuto uno di loro che lavora in Canada. Ci sono molti modelli, alcuni validi, alcuni mai ! (quali? NdR) Quello che funziona meglio di tutti è il modello circolare in cui ciascuno ha un ruolo nel gestire il programma: si ha così un approccio più democratico. E' difficile che qualcuno prenda molto potere. Ognuno assume dei ruoli diversi e nessuno è indispensabile benché tutti sono utili. Tra l'85 e il 90 si sono fatti esperimenti per creare un sistema nazionale che si dimostrò inadatto. Un altro voleva coinvolgere persone con stessi interessi, ma poiché non c'era diversità non andò bene, perché non c'era bisogno di scambiare nulla. Nel momento che il sistema viene a mancare ci può essere qualcuno in debito e qualcuno in credito. Un sistema nazionale istituzionalizzato non funziona. Anche nell'omogeneità il sistema non funziona. Occorre un sistema LIBERO. Col tempo ci fu l'attenzione dei mezzi di comunicazione e si arrivò a 200 gruppi, adesso ci sono 400. E' come una palla di neve che rotola. Abbiamo cercato di sviluppare delle guide per chiunque. Nell'anno passato ci sono stati molti sviluppi a causa degli Enti locali che danno supporto, non economico ma collaborando con iniziative comunitarie. Ciò è importante perché da noi ci sono poche norme assistenziali. Siccome un Lets si paragonerebbe ad una sterlina, ciò creerebbe difficoltà. Abbiamo bisogno di un approccio del governo che assicuri vantaggi alla nostra iniziativa. In Olanda c'era la possibilità di scambiare 250 unità al mese, per evitare a qualcuno di arricchirsi. Si vuol fare usare i Lets anche nell'ambito sanitario e come strumento di prevenzione: ha avuto anche l'appoggio della sanità. Adesso si promuove i LETS come necessità di soddisfare i bisogni. Chiedevamo a chiunque di che cosa avesse bisogno e quale era la sua visione dell'economia del futuro. Le iniziative possono, adattandole, essere riproposte altrove. Non si è capito la potenza di questo. Prima era scambio tra individui, ora si cerca di farlo tra gruppi organizzati. L'esperienza viene da un gruppo di 300 soci per una scuola indipendente pagando gli insegnanti in Lets, il trasporto in Lets ecc. Un'altra iniziativa è condividere i mezzi di trasporto. Questo tipo di scambi sono apprezzati da tutti. Il fatto di chiedere alla gente di pagare l'istruzione in Lets ha permesso di avvicinare i figli alla scuola. Esempio di una cosa che somiglia ai LETS: sistema americano del DOLLARO-TEMPO. Si è sviluppato alcuni anni fa e include 10.000 persone. Ogni strada ha un numero di coordinatori. Si viene presentati a cinque soci che ci fanno conoscere gli altri: si crea una rete di sicurezza sociale. Essi organizzano incontri tra il vicinato che organizzano le politiche da seguire. Questo è stato fatto in una zona di Saint-Louis poverissima e si rivolgeva a persone che non sapevano scrivere e anche a persone colte. C'è il sistema gestione tossicodipendenti, anziani, bambini ecc. Anche aziende hanno partecipato e ci sono molte che operano in dollari-tempo. Questo si sta legando al sistema di mercato dell'economia: anche i cinema offrono dei posti da pagare in dollari-tempo. Ci sono carte di credito che combinano dollari tradizionali con dollari-tempo. Nel Regno Unito si vuole avviare una cooperazione con altre iniziative locali: comunità che supportano l'agricoltura, comunità locali e famiglie sono coinvolte. In Inghilterra il numero delle persone che si occupano di agricoltura è sceso moltissimo. Anche in altri settori c'è stato un declino analogo. Si è ridotto il numero dei piccoli negozi, è cresciuto il numero dei supermercati, ci sono situazioni di povertà vera e propria. Nel 2000 il 50% di ciò che acquisteremo sarà controllato da 250 aziende soltanto. Quindi le piccole aziende locali devono esportare, si va verso un appiattimento accompagnato da disoccupazione. Si ripercuote anche sul costo per creare posti di lavoro. Si devono rivitalizzare economie locali che conservano legame sociale.

 

ROBERT JOSEPH

TROC TEMPS (FRANCIA)

Grazie. Vorrei ringraziare la Banca del Tempo di Santarcangelo che ci ha ospitati. Vengo da un piccolo gruppo locale tra Lourdes e Baritz. Il nostro presidente è italiano e doveva essere qui per parlare in italiano. Ringrazio gli interpreti. Vorrei parlare in modo più concreto del modo in cui noi lavoriamo. Io mi occupo di questo gruppo da 11 anni. In Francia siamo partiti da un'idea di un ingegnere. In Francia la Banca del tempo è una realtà molto limitata, perché non abbiamo avuto chi doveva diffondere le informazioni che invece le differenti organizzazioni diffondono. Noi funzioniamo a livello locale. Abbiamo una cartella dove è scritto cosa una persona sa fare e vuole fare e sul retro le ore. Per ogni cartella mettiamo il numero telefonico delle persone. Questa è la nostra esperienza: da dieci anni abbiamo contato tra 60 e 100 associati e scambiamo 100 ore di servizio all'anno. Mi spiace che questo congresso non sia stato svolto in esperanto.

 

INA LANGE

ESPERIENZA TEDESCA (GERMANIA)

Vengo da Brema e qui abbiamo cominciato un sistema locale di scambio nel febbraio 96 e dopo un anno abbiamo più di quattrocento persone. Ma diventando grandi si hanno problemi di contatto con le persone e questo è un problema. Non siamo sostenuti da nessuno, facciamo tutto da noi. Paghiamo 25 marchi all'anno e ogni mese mezz'ora viene dedicata per coprire i costi amministrativi. Gli uffici li abbiamo da un'amministrazione che ce li ha concessi quasi gratuitamente, paghiamo 6 Tiden al mese (che è la nostra moneta). Non scambiamo solo servizi ma beni. Un chilo di pane 4 Tiden, un paio di calze 50 Tiden, un videoregistratore quasi nuovo costa 90 Tiden: quindi vale quasi quanto un paio di calze. Questo non ha nulla a che vedere con l'economia standard. Noi decidiamo quanto deve essere attribuito ad ogni oggetto. Per quanto riguarda i servizi: per uguaglianza, se uno spende un'ora per psicologia, ha lo stesso valore di pulitura finestra. La persona deve essere uguale. E' molto analogo alla Banca del tempo, ma la differenza è che noi operiamo da un profilo di considerazione come un gruppo di reciproco aiuto. Non abbiamo capi! Io sono tipografa. Abbiamo si alcuni scienziati, ma questo non bisogna tenerlo troppo presente. Abbiamo avuto una riunione con 170 partecipanti. Questo per darvi l'idea di quello che succede. Non ci piacciono le teorie, siamo estremamente pratici. per darvi l'idea di come è grande questa organizzazione, vi dico che il boom è cominciato nel 95. Adesso abbiamo circa 8.000 persone, cioè 0,1 per 1000 di tutta la popolazione tedesca. Ma non è la quantità che conta, ma la qualità. Potrei dirvi delle cose intelligenti, brillanti, ma preferirei domande.

Prima domanda. All'amica della Germania. In riferimento all'inizio del suo intervento tu parli di un gran numero di associati. Perché si intravedono dei problemi? In cosa? Nella gestione o in qualcosa di diverso?

Risponde Ina Lange. Il problema principale è stato nella difficoltà di amministrare un problema così grande. Noi utilizziamo un sistema computerizzato. Supponiamo che si faccia un giornale con migliaia di persone che vengono a ritirare gli assegni: tutto questo dovremmo gestirlo noi e toglierebbe semplicità a tutto. Credi che sono stata esauriente?

Seconda domanda. Sono rimasta colpita da tutti in particolare dalla tipografa Lange, perché è molto vicina al mio modo di vedere le cose. Come mai c'è poca partecipazione di lavoro intellettuale? A R. Joseph vorrei chiedere se mille ore sono 10 ore per socio l'anno dal momento che sono 100 persone?

Risponde Robert Joseph. Rispondo: abbiamo un sistema in cui le persone entrano per una scelta per cui ritengono che l'idea è interessante, vengono per mettersi a disposizione, ma bisogna anche richiedere e molte esitano a chiedere qualcosa in cambio. Perciò abbiamo una certa quantità di persone che non entrano nel sistema perché non chiedono nulla. A volte ci sono gli scambi ma non vengono contabilizzati. Io è dall'inizio che cerco di insegnare l'Esperanto ma nessuno chiede d'impararlo!

Risponde lna Lange. Se ho capito bene perché c'è scarsa partecipazione dei servizi intellettuali. Per noi è l'opposto: gran parte delle richieste sono di aiuto pratico e le offerte sono di aiuto intellettuale.

Terza domanda. (A Ina Lange) Quando viene parificato il lavoro orario tra un avvocato e un imbianchino va bene, ma il valore dato al bene da cosa è stabilito. Quando c'è il discorso dello scambio dei beni come avete risolto il problema di qualcuno che quando offriva il bene per questo affrontava una spesa? Come avete fatto: avete adottato un sistema misto o come?

Risposta. Sono domande teoriche, ma ho qualche esperienza. Per esempio, c'è qualcuno che fa un letto. Il proprietario deve comprare il legno e deve pagarlo. Il lavoro viene pagato in Tiden.

Domanda. (A Ina Lange) Lei ha detto che le istituzioni non rispondono: è una scelta vostra che sono le istituzioni che non accettano.

Risposta. Entrambe. Noi non abbiamo bisogno delle istituzioni e abbiamo lo slogan: va anche senza marchi ... Le istituzioni sono una burocrazia ed è ciò che noi non vogliamo. Ma adesso che abbiamo tanto interesse intorno a noi con tanti mezzi di comunicazione se diventiamo di più i politici dovranno fare qualcosa di noi. Ora ci ignorano, non facciamo nulla che non sia consentito. Noi operiamo per risolvere i nostri problemi in maniera pratica.

 

Contributi

PAOLO CREPET

LA BANCA DEL TEMPO COME LUOGO DEI RAPPORTI TRA GENERAZIONI

Io faccio lo psichiatra, mi occupo di adolescenza e sono stato invitato qui pere parlare dell'incontro tra le generazioni. Il tempo è la cosa che ci manca di più: il tempo per parlare con un padre. Le madri sono più disponibili, non scappano davanti al dolere degli altri, specie dei figli. Quando parlo con gli educatori riguardo alla scuola e dico che il minimo requisito è che funzioni di più durante la settimana e di meno nei fine settimana ... non tutti sono d’accordo. Se i nostri colleghi europei sapessero che non possiamo chiudere nessuna scuola il sabato inorridirebbero. Per esempio, madri e padri davanti ad una circolare che voleva chiudere il sabato hanno inorridito. Questa iniziativa è straordinaria ma credo che sia molto lontana. La pari opportunità è anche nei ministri che danno le buche (...) (Segue una significativa riflessione del relatore che per motivi contingenti ed indipendenti dalla volontà non è stato possibile trascrivere. Gli Atti ufficiali colmeranno certamente questa incresciosa lacuna. N.d.R)

 

MARC LUYCKX

Presidenza Commissione Europea
Nucleo Prospettive.

INTERVENTO

Voglio dire che parlerò a nome personale, non della Commissione Europea. Avevo preparato qualcosa ma sto cambiando. Sono stato commosso dal Crepet che voglio raccontare: a Washington c'era un nero che mi ha raccontato. Hanno fatto un'inchiesta e la domanda era: "Quanti di voi hanno pensato a suicidarsi?" La risposta fu: "Il 60%". A Strarburgo ho raccontato questa storia. Ma quanti percento, ho chiesto, pensate fu la risposta degli americani? Una ragazza ha detto: "85!" Siamo alla fine di un'epoca e voglio dirvi che siete per me il segno che siamo già nel post-capitalismo. Vorrei accennare con poche parole il disegno: il capitalismo è una nave che affonda e il domani non è chiaro. Non sono i politici che fanno il futuro. Noi osserviamo. Il futuro come si può immaginare? Prima lo scambio era ridotto scambio-denaro. Società dell'informazione. Io conservo informazione. Torniamo alla società del dono dove il denaro avrà un po' un valore virtuale. Il potere della società industriale: il denaro per la sinistra all'operaio, per gli altri al potere. La logica è la stessa. Per esempio Bill Gates sa che l'informazione se è conservata 24 ore senza passarla oltre è morta. Se un dipendente di Bill gates trattiene nel cassetto della sua scrivania l'informazione per più di 24 ore viene licenziato. Dica questo alla nostra Amministrazione. La macchina sarà adattata all'uomo, la macchina sarà sottomessa all'uomo. Il lavoro era un concetto chiave che conteneva tanti valori: associabilità, famiglia. Il management non sarà centrato sul profitto, ma sulla creatività. C'è un cambiamento di 180°. Usciamo da una società patriarcale, da una economia quantitativa e andiamo verso quella qualitativa, perché per misurare la qualità ci vuole un approccio qualitativo e andiamo verso una società nuova in politica. [...]

Ultimo punto. Abbiamo costruito una società di disincantamento, la modernità ha disincantato il mondo. La grande sfida è re-incantare il mondo, trovare una nuova identità. Ma può anche essere pericoloso, perché non abbiamo i mezzi politici per affrontare ciò. Dovremo perciò dare fiducia alla società civile per andare verso questa nuova società.

 

Lilliput Edizioni

2° trimestre 1997

 

Fascicolo riprodotto autonomamente.

E’ vietata la vendita.

Riproduzione libera.