Recensione del libro: Aldo
Zanchetta (a cura di), America Latina. L’avanzata de los abajo. Movimenti
sociali e popoli indigeni, Massari ed., Bolsena
2008, pp. 414, Euro 20.
A cura di Paolo Coluccia
Dopo l’uscita del volume America Latina. L’arretramento de los arriba (2006), Aldo Zanchetta, intellettuale atipico ed innovativo, nonché solerte coordinatore e raccoglitore di studi tipici dei movimenti latinoamericani, ci propone un altro grosso volume, importantissimo per la storia moderna dell’America Latina, considerata un «Continente della Speranza», come afferma nella presentazione il vescovo emerito di San Cristobal de las Casas Don Samuel Ruiz Garcia. Il libro è dedicato in apertura «alle migliaia e migliaia di militanti sconosciuti che hanno resistito e resistono alle oppressioni dei poteri di diversa natura e colore e in particolare a quelli che hanno pagato e pagano ogni giorno con la vita la loro fede in un mondo più degno e dei quali la storia non tramanderà il nome».
Negli ultimi tempi si è visto in questo continente un irrefrenabile irrompere di nuovi movimenti sociali fatti di popoli indigeni, di donne, d’ambientalisti, di comunità di pace, di resistenza civile, di presa di coscienza della propria identità, di democrazia partecipativa, di valorizzazione delle etnie indigene, di Comunità di base, di ‘senza terra’, di diritti umani ecc. Gli Autori dei vari saggi contenuti nel volume espongono la «ricchezza di questo variegato panorama». Forte è lo stimolo «all’approfondimento delle implicazioni per il futuro del Continente», senza dimenticare le difficoltà che hanno incontrato e che ancor più oggi incontrano i movimenti sociali che, nel caso specifico dell’America Latina, devono intendersi «come azioni collettive fondate sulla solidarietà e orientate al conflitto» (Zamperini, p. 11) e che nella più cocente attualità «stanno attraversando un periodo complesso» (Zibedi, p. 15), la cui più grande difficoltà del nuovo scenario sta nell’individuare «assi tematici capaci di agglutinare un ampio insieme di lotte locali e regionali» (idem, pp. 16-17).
Perché, si domanda Zanchetta, «un libro sui movimenti sociali e indigeni latinoamericani?». Forse – ed è la risposta presa in prestito da una citazione di Melis – perché «l’America Latina, ancora una volta, diventa lo strumento, pretesto per discorsi che riguardano esigenze europee», soprattutto delle «sinistre» europee, quella «moderna», assimilata dal neoliberismo, e quella «radicale», legata a «proposte politiche obsolete» (Zanchetta, p. 22). Pertanto, il fine ultimo di questo libro è quello di «stimolare un dibattito genuino all’interno di quei piccoli gruppi o la ricerca personale di quei singoli che sentono i limiti dell’attuale ‘narrazione’ nostrana nelle vicende latinoamericane» (idem, p. 23), proprio perché l’America Latina, in quanto Continente della Speranza, rappresenta una via di ricerca italiana o europea per costruire un «mondo diverso».
Dopo una Presentazione di Samuel Ruiz Garcia, una Prefazione di Adriano Zamperini (Dentro i movimenti sociali: nuove relazioni per una diversa comunità), un’Introduzione di Raúl Zibechi (I movimenti sociali latinoamericani) e alcune Note per il lettore di Aldo Zanchetta, il libro si estrinseca in tre parti. La Prima parte (Le radici della resistenza) comprende testi di Aldo Zanchetta (America latina un anno dopo, I ‘nuovi’ movimenti sociali latinoamericani, La lunga marcia dei popoli indigeni di Abya Yala, Gli esclusi riemergono come soggetti della storia, In difesa della Pachamama, I movimenti sociali femminili), di Claudio Albertani (I popoli indigeni e il mondo attuale), di Silvia Zaccaria-Aldo Zanchetta (Difendere i saperi vernacolari. L’autonomia culturale nei movimenti sociali e nelle comunità indigene). La Seconda Parte (Alcuni protagonisti) comprende testi di Luis Hernández Navarro (Uno scontro fra treni in Messico), di Ornesino Hidalgo Domínguez (Chiapas. Dall’insurrezione all’autonomia), di Gustavo Esteva (La ‘Comune’ di Oaxaca. Cronaca di un movimento annunciato), di Maurizio De Martino (Un esempio di buona cooperazione internazionale. Il ricorso alla tutela internazionale dei diritti umani), di Ruben Darío Pardo (Comunità di Pace. Violenza politica e resistenza civile in Colombia), di Pablo Mamani Ramírez (Bolivia. Territorialità del potere indigeno. Microgoverni ‘barriali’. La ‘guerra del gas’ a El Alto), di Raúl Zibechi (Ma-puche: la ‘gente della terra’), di Serena Romagnoli (Continuare a piantare gli alberi. Storia e progetto del Movimento Sem Terra brasiliano), di Claudia Fanti (Le Comunità ecclesiali di base), di Silvia Zaccaria (Il movimento indigeno in Brasile e il nuovo mito dello sviluppo. Il caso Roraima, Il movimento Quilombola e la situazione degli afrodiscendenti in Sudamerica), di Antonio Graziano (La società in movimento in Uruguay), di Ugo Zumburru (Que se vayan todos?), di Aldo Zanchetta (Messico, un mosaico di resistenze, Dalle speranze di pace a una nuova stagione di lotte in Centroamerica, Movimenti sociali nel Venezuela bolivariano, Conaie, il forte movimento indigeno dell’Ecuador, ‘Tornerò e saremo milioni’. Un aymara al potere in Bolivia sulla spinta dei movimenti sociali, Il movimento indigeno peruviano di nuovo alla ribalta, Verso l’uscita da un lungo tunnel in Paraguay?), di Silvia Zaccaria-Aldo Zanchetta (Altri volti della resistenza in Brasile). La Terza parte (Contributi per un approfondimento) comprende testi di Aldo Zanchetta (Movimenti sociali europei e latinoamericani stringendo alleanze, ‘Sviluppo’ e ‘Cooperazione allo sviluppo’. Riflessioni a partire dal pensiero di Ivan Illich, Sul socialismo del XXI secolo), di Néstor Napal (La cooperazione solidale ai tempi del mercato), di Giovanna Morelli (L’indigeno planetario. Sperimentazione sociale nel XXI secolo), di Gustavo Esteva (Disgelare l’America profonda), di Jaime Pilatuña Lincango (La rinascita delle religioni indigene in Ecuador e nel mondo andino), di Giulio Girardi (Capitalismo, ecocidio, genocidio. La voce dei popoli indigeni), di Jorge Viaña (Oltre lo Stato. Autodeterminazione delle masse e democrazia rappresentativa in Bolivia).
A chiusura del volume è riportata la Dichiarazione delle Nazioni Unite sui diritti dei popoli indigeni, approvata dall’Assemblea generale dell’ONU nel settembre 2007 dopo 22 anni di discussione, che, pur tra la soddisfazione generale e dopo i primi momenti di euforia, sta già suscitando un forte dibattito critico, soprattutto per alcune modifiche dell’ultima ora, operate su un testo già approvato il 26 giugno 2006 dal Consiglio dei diritti umani dell’ONU e non sottoposte all’esame della speciale Commissione indigena, modifiche che, secondo quanto Silvia Zaccaria riporta nel suo breve commento posto in coda, minerebbero alcuni contenuti essenziali della Dichiarazione stessa.
Il volume può essere richiesto direttamente a Lucca Libri di Karma sas, corso Garibaldi, 54 – 55100 Lucca, tel/fax 08530469627, e-mail aldozanchetta@virgilio.it.