RECENSIONE del libro:

Michael Albert, Il libro dell’economia partecipativa. La vita dopo il capitalismo, Il Saggiatore, Milano 2003. Titolo originale: Parecon. Life After Capitalism. Trad. it. di Adele Olivieri. Pagine 380, euro 16,00.

(a cura di Paolo Coluccia)

 

Parecon, contrazione semantica di due parole Participatory Economics, è un nuovo modello economico e sociale proposto da M. Albert ne Il libro dell’economia partecipativa, che soprattutto nel sottotitolo si carica del suo autentico progetto politico: La vita dopo il capitalismo. Statunitense, attivista radicale, giornalista e scrittore di saggi economici e sociali, Albert è cofondatore della rivista on-line Z Magazin (www.zmag.org) e di South End Press, casa editrice dove si sperimenta praticamente il nuovo modello economico di tipo partecipativo. Nel libro si prosegue la ricerca teorica e pratica già intrapresa insieme a R. Hahnel in Looking Forward. Participatory Economics for the Twenty First Century, disponibile in italiano sul sito sopraindicato, che descrive in dettaglio come si potrebbe organizzare il lavoro in modo efficiente e produttivo, ma senza gerarchie; quale consumo potrebbe essere equo e soddisfacente; e come la pianificazione partecipativa potrebbe promuovere la solidarietà. Il volume è diviso in quattro parti (Valori e istituzioni, Un modello economico partecipativo, Vita quotidiana in un’economia partecipativa, Critica di Parecon). Attraverso un’accurata esposizione e confutazione delle critiche più severe, lo studio di casi e una descrizione dettagliata delle strategie per tradurre il modello in realtà, l’Autore dimostra che portare la democrazia in tutti gli aspetti della vita economica, dalla produzione all’organizzazione del lavoro, dai consumi alla distribuzione delle risorse, è possibile, per la costruzione di un altro mondo più equo, più giusto, più umano. Non si mette in gioco la libertà individuale, perché parecon incoraggia l’autonomia, lo scambio e la solidarietà. Superando i modelli economici classici che hanno permeato la società moderna (capitalismo e pianificazione centralizzata), Albert propone un modello partecipato e condiviso della gestione sociale ed economica, contro ogni forma di potere derivante dalla proprietà privata dei mezzi di produzione o dalla centralizzazione pianificata degli stessi. Come possiamo sostituire l’economia dello sfruttamento (ambientale e delle persone) e dell’ingordigia incontrollata con un’economia basata sull’equità, sulla cooperazione e sulla solidarietà? Il progetto risponde a questa domanda definendosi un modello «aperto», orientato cioè ad una progressiva razionalità partecipativa socio-economica. I suoi valori di base sono soprattutto quattro: solidarietà, diversità, equità, autogestione. Le sue caratteristiche principali sono la proprietà sociale dei mezzi di produzione, consigli autogestiti dei lavoratori e dei consumatori, le combinazioni bilanciate di mansioni, la remunerazione dell’impegno e del sacrificio, la pianificazione partecipativa. Il fine generale è quello di portare la democrazia diretta in tutti gli aspetti della vita sociale delle persone, nella politica e nell’economia, nella produzione e nei consumi, nelle organizzazioni private e nelle istituzioni pubbliche, nella distribuzione delle risorse e nella partecipazione alla prosperità. Un progetto complesso ed articolato, che investe ogni forma del vivere quotidiano: la produzione partecipativa, il consumo partecipativo, il bilancio partecipativo. Spesso nel libro l’enfasi è ricercata, ma serve per stimolare la riflessione e la sperimentazione. L’Autore sostiene il miglioramento qualitativo e quantitativo dell’allocazione e dell’equità nella produzione partecipativa rispetto agli altri modelli economici classici. «L’economia partecipativa combina proprietà sociale, allocazione tramite pianificazione partecipativa, struttura consigliare, combinazioni bilanciate di mansioni, remunerazioni dell’impegno e del sacrificio, autogestione partecipata e assenza di differenziazioni di classi».  In particolare il Parecon consiste nel dotare i governi e le organizzazioni locali d’istituzioni risolute e trasparenti che promuovano forme di democrazia diretta, tramite le quali i cittadini possano orientare ed influenzare i momenti decisionali che riguardano quegli aspetti collettivi delle risorse del territorio, soprattutto in materia economica, ambientale, dei trasporti e della salute. Il Parecon, oltre che contrapporsi nettamente al modello capitalistico e alla pianificazione centralizzata dell’ex URSS e della Cina, si presenta come un modello in continua costruzione, un esercizio dell’intelligenza collettiva espressa dalle persone di paesi diversi, progetto a cui tutti sono chiamati a contribuire. Con contenuti fortemente utopici, Albert, che alla fine del volume ringrazia tra gli altri Andrea Sargent, intellettuale utopico statunitense che ha riveduto l’intero dattiloscritto, promuove un progetto fondato sull’impegno diretto e concreto,  con la speranza che un numero sempre maggiore di persone lo facciano proprio e lo mettano in pratica. «Se la prova definitiva – egli conclude – sta unicamente nella pratica, la fiducia anche solo di tentare di realizzare gli obiettivi di un’economia partecipativa, che deriva dalla fede nel progresso umano, dall’esperienza di successi sempre più diffusi e dalla consapevolezza di plausibili scenari di cambiamento, dipende in primo luogo dalla speranza che un numero sempre più elevato di persone scenda in campo a sostegno di parecon, cercando di farla diventare realtà. Questo libro è uno sforzo per contribuire a spingere avanti questo processo».

 

Paolo Coluccia