PROGETTO WWF "VERDE PER TUTTI"

di Laura Busia

 

(Nuoro-Sardinia-Italy)
http://web.tiscalinet.it/faunasarda


L'idea di sentieri accessibili a tutti si è fatta avanti per la prima volta in Italia dopo la lettera di Maurizio Antoninetti apparsa su Airone nel lontano gennaio 1986.

"Giallo e prezioso Airone, dal primo numero, mi aiuti a conoscere, a scoprire nuovi mondi. Esperienze spesso vissute per la prima volta grazie al semplice sfogliare una pagina dopo l'altra. Altre volte, altre pagine mi portano ricordi o esperienze che anche volendo non riesco, non posso cancellare. Perché? Perché la mia vita fatta di sole ventinove primavere ne conta già otto trascorse su una sedia a rotelle. Otto anni da handicappato causati da una caduta nell'elemento che più sentivo, che più sento mio: la montagna. E questo amore, questo primo amore, come tutti i primi amori che si rispettano, non mi ha abbandonato, anche se ora è praticamente impossibile portare di nuovo il mio corpo e le quattro ruote lungo sentieri o in mezzo a foreste, difficile assaporare di nuovo il contatto con i profumi, i panorami, le acque fredde e veloci della natura intatta che raggiungo in questa mia seconda vita solo con lunghi malinconici voli dello spirito. Così mi accontento. Sapessi la rabbia che provo da qualche tempo nel trovare descrizioni di itinerari magnifici, di "Rampichini" per scalare montagne o percorsi esclusivamente pedonali, e poi ritrovarmi fermo di fronte al primo gradino! Eppure anche tu potresti fare qualcosa per accontentare gli irriducibili come me: potresti per esempio segnalare, qualora se ne presentasse l'occasione, le oasi, le riserve, i parchi e tutte le altre belle cose fruibili anche da me, anche da noi. E se poi non esistesse nulla di attrezzato per le esigenze delle sedie a rotelle, ecco un buon motivo per mobilitarti e organizzare qualcosa, svegliando, così, un'Italia per la quale il problema degli handicappati non sembra porsi pur essendo vero che noi esistiamo, con tutte le difficoltà che abbiamo nell'affrontare un mondo fatto di barriere architettoniche e quindi mentali. A tutto ci si può adattare, ma, almeno da parte mia, non a cose semplici a farsi e così lontane da essere attuate."

Da allora - sono passati 14 anni - diverse aree verdi (urbane e naturali) sono state attrezzate per essere alla portata di tutti.

Attenzione: per tutti, non solo per i disabili. E' un concetto fondamentale.

A questo proposito vorrei citare l'eloquente esempio di Nantes (Francia), inaugurato dal comune come "giardino per non vedenti".

L'area era ben attrezzata per persone con questo genere di handicap, ricca com'era di particolarità sensoriali; poteva aver successo, se non fosse stato per la sua presentazione: "palestra per non vedenti" (così era stata orgogliosamente definita).

Le persone cosiddette "abili" non andavano perché non ritenevano che il parco potesse offrire loro qualcosa; i disabili perché l'area era stata sottoposta a un'opera di "ghettizzazione".

Successivamente, dopo aver apportato modifiche in modo tale da poter ribattezzare Nantes come "il giardino dei 5 sensi", il parco ha cominciato ad essere frequentato da tutti, e sta avendo tuttora successo.
La prima oasi nella quale sono state messe in pratica le idee di Antoninetti, è stata quelle LIPU di Torrile (Parma) nel 1990.

Per quanto riguarda il WWF, sfogliando i numerosi fascicoli trovati in sede, mi piacerebbe sapere che risultati hanno raggiunto, in questo settore, l'Oasi delle Cesine in Puglia e le Oasi di Lame dei Peligni e Serrenelle in Abruzzo.

Ho letto che nel 1997 la nostra associazione aveva un progetto in corso, riguardante le oasi sopra citate, che aveva come obiettivo la creazione di sentieri per tutti. Per quanto riguarda la mia regione, ho visto personalmente che nell'Oasi WWF di Monte Arcosu si stanno facendo progressi: oltre ad alcuni tratti dei sentieri natura e del capanno d'osservazione, ora si è resa accessibile anche alle carrozzine la biglietteria e il centro visite con uno scivolo che può essere utilizzato anche dagli altri visitatori.

Naturalmente spero sia solo l'inizio!!!

Una delle cose che più mi ha colpito, sentendo parlare di questo progetto WWF e consultando libri in proposito, è la semplicità delle modifiche che è necessario apportare al territorio per permettere ANCHE alle persone meno fortunate di poter usufruire di un diritto non primario per la maggioranza, ma ugualmente importante: il diritto al verde e alla natura.

Secondo la coordinatrice della ricerca avente per titolo "Proposte per la progettazione delle aree verdi urbane e naturali accessibili a tutti", l'architetto Paola Stradella, le modifiche effettuabili nei percorsi che si vogliono rendere fruibili da tutti si possono riassumere in 5 punti principali:

 

1) PARCHEGGIO RISERVATO. Dovrebbe avere una larghezza minima di 320 cm, per permettere al disabile in carrozzina di avere affianco alla portiera uno spazio libero di ca.1,5 m per potersi muovere agevolmente; poi devono essere posti il più vicino possibile alle zone più interessanti dell'area verde attrezzata.

 

2) PAVIMENTAZIONE. La superficie del percorso deve essere compatta e con una pendenza inferiore all' 8%; occorrerebbe inserire dei corrimano in entrambi i lati del sentiero. I materiali utilizzabili per la pavimentazione sono l'asfalto, il legno (con particolari accorgimenti perché non diventi scivoloso), o materiali prefabbricati per permettere il passaggio delle carrozzine. Per il passaggio dei non vedenti si consiglierebbe l'uso di una diversa pavimentazione per segnalare aree di sosta, pannelli informativi (magari con alfabeto braille), o anche semplici informazioni sul sentiero quali curve, diramazioni dello stesso, ecc...

 

3) DIMENSIONI PER I PASSAGGI. La larghezza ottimale è di 120 cm, ma sono apprezzate anche misure superiori, per l'eventuale passaggio di due sedie a rotelle insieme. Per quanto riguarda lo spazio aereo, la sua altezza minima libera da ostacoli dev'essere di 2-2,5 metri.

4) AREE DI SOSTA. Dovrebbero essere presenti punti-sosta ogni 200 m circa con panchine per chi ha difficoltà alla deambulazione. Tra una panchina e l'altra ci deve essere 1 m di spazio, per far si che anche i disabili in carrozzina possano sistemarsi come tutti e non essere così in alcun modo penalizzati. Per gli ipovedenti si potrebbero far notare le panchine con colori diversi da quelli dell'ambiente circostante in modo da mettere in evidenza le stesse.


5)CAPANNI PER IL BIRDWATCHING E TAVOLI PICNIC. Per il capanno, nel caso sia sopraelevato rispetto al terreno, è necessario attrezzarlo di una rampa (per i disabili in sedia a rotelle e per quelli che hanno difficoltà a salire le scale) e di gradini con corrimano (per i non vedenti e tutti gli altri) Per le esigenze della carrozzina è necessario apportare una fondamentale modifica: "Per agevolare l'uso ottimale delle feritoie, il profilo anteriore del capanno va modificato in modo tale da contenere le gambe sui predellini" [M. Antoninetti].

 

Una modifica simile è da attuare ai tavoli: il suo piano, per permettere ai braccioli delle sedie a rotelle di infilarsi sotto, avrà una distanza dal terreno di 75-80 cm; inoltre non tutto il tavolo dev'essere provvisto di panche fisse per ovvie ragioni pratiche.

 

Sono semplici accorgimenti, che però potrebbero rendere felice, o almeno aggiungere un pizzico di "normalità" nella vita di quelle persone che non hanno la fortuna di poter godere delle bellezze che la Natura ci offre.

Pensiamoci...

Spero che questo intervento serva a qualcosa...
Da parte mia la buona volontà c'è stata e continuerà a esserci, perché questo progetto è qualcosa in cui credo.

Io aspetto, come al solito…

 

_________________