L’Argentina si orienta verso un’economia basata sullo scambio non monetario. Milioni di persone hanno perso tutto, il loro lavoro, le loro aziende, i risparmi depositati sui conti correnti bancari. Per sopravvivere stanno scambiando il loro lavoro, le proprie abilità e risorse.

Noi Europei abbiamo cambiato le nostre divise monetarie nazionali con gli Euro nuovi di zecca. Contemporaneamente gli Argentini hanno subito il deprezzamento della loro moneta. Quasi il 50% di svalutazione rispetto al dollaro.

La recessione, annunciatasi 5-6 anni fa, ha iniziato un galoppo sfrenato negli ultimi mesi che ha portato alla bancarotta. La politica monetaria internazionale ha fatto tutto il resto.

I Clubs de Trueque (Clubs di Scambio compensato) sono nati nel 1995 in un quartiere di Buenos Aires, quasi per gioco, per iniziativa di una ventina di persone, e si sono rapidamente sviluppati in tutta l’Argentina e, dopo qualche tempo, in tutta l’America Latina.

Il sistema di scambio compensato oggi sembra l’unico mezzo per poter sopravvivere. E milioni di persone lo stanno utilizzando con grande dignita’ e coraggio, ricominciando da zero, perche’ hanno perso tutto, meno che le proprie capacita’, la propria creativita’, il proprio spirito d’iniziativa.

Ho ricevuto ieri dal mio amico Normann Kalmus (Brasile) questa mail, che vi giro per conoscenza e per una riflessione, tradotta da mia moglie in fretta e furia, che si scusa per qualche grossolano errore o svista. Riporto alla fine, per chi abbia dimestichezza con l’inglese, il testo originale che mi e’ pervenuto.

Paolo Coluccia

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L’Argentina si orienta ad un’economia dello scambio.
Miami Herald. 21 gennaio 2002.
Gli Argentini, a corto di denaro, ritornano al sistema dello scambio.

Brani scelti.

QUILMES -- Fabio Rodriguez fa sandali a buon mercato, facili da indossare, che egli scambia con pomodori, vestiti o benzina.
Ana Gerieri scambia coni gelato con riso.
Per dare da mangiare alla sua famiglia Haydée Paz offre taglio di capelli e acconciature e così avviene per quegli argentini che includono un idraulico, un dentista, una massaggiatrice e un istruttore di yoga.
Essi sono ritornati ad un sistema economico vecchio di secoli per resistere ad un tracollo finanziario dell’era economica moderna: l’antico atto di scambio compensato.
"Questo e’ cominciato come un hobby. Ora la verita’ e’ che io non no ho un lavoro" ha detto Rodriguez. "Nel mercato di oggi, tu non puoi lavorare. Le vendite con denaro non resistono più a lungo".
Piu’ di un milione di Argentini stanno cercando in tutti i modi di affrontare il crollo economico della loro nazione partecipando a Clubs di Scambio.
Cio’ che comincio’ sei anni fa nel garage di un ecologista e’ ora un mezzo di sopravvivenza per milioni di persone che risentono delle conseguenze di un collasso economico, che ha lasciato la gente senza lavoro e denaro.
I fondatori del sistema di scambio dicono di credere che la crisi finanziaria argentina far’ in modo (obbligherà) che o scambio diventi il paradigma di una nuova economia.
In un paese dove alla gente con denaro in banca era stato detto che avrebbe potuto spenderlo tutto fino al 2005, c’e’ solo un genere di moneta di cui essa puo’ avere veramente fiducia: il proprio, duro (leggi: polverizzato) lavoro.
Rodriguez possedeva una fabbrica di scarpe fino a cinque anni fa, quando la recessione è cominciata a pieno ritmo. Egli se la cavo’ con un negozio di riparazioni, ma i clienti smisero di andarci. Pero’ essi hanno ancora bisogno di scarpe. Rodriguez comincia a scambiare andando con la macchina un po’ fuori dal suo paese, dando le scarpe in cambio di buoni tagli di manzo.
"Io facevo la cuoca", ha detto Maria del Carmen Valdez, che fa la venditrice ambulante di panini. Ora io vendo il mio cibo qui".
Horacio Covas, Presidente della Rete del Commercio Cooperativo Argentino, dice di essere convinto che la mancanza di lavoro e’ la più grande fomentatrice di violenza.
"Invece di usare l’energia della collera, meglio l’energia del lavoro" egli ha detto. "La gente qui non sta disturbando, sta lavorando".
[N.B.] "Questa crisi e’ stata un catalizzatore per il progresso. Noi calcoliamo che entro il 2003 l’Argentina sara’ in un colossale sistema di scambio"
Niente e’ utilizzabile virtualmente nel sistema, dalle patate di Alvarez alla lattuga, cibi cotti, carta igienica e riparazione del frigorifero. La maggior parte dei negozianti ha detto che essi usano il sistema per comprare le necessita’ di base, come le uova. I commercianti che vendono beni di lusso, come servizi di miglioramento in casa, hanno visto pochi compratori. C’e’ persino un salone di bellezza che reclamizza dieci stilisti che fanno la tintura, ma non le permanenti (non c’e’ acqua corrente).
Tuttavia, gli affari dei coni gelato di Gerieri hanno avuto un rallentamento a causa di molti concorrenti.
"Tu non ti senti importante facendo ciò, ma non c’e’ altra alternativa", ella ha detto. "Io ho speso 20 anni lavorando duro e non ho che questo: zero".
Barry Stoller

http://groups.yahoo.com/group/ProletarianNews

Testo originale pervenuto
Da: Normann_Kalmus@mp.ms.gov.br
A: paconet@libero.it
Oggetto: Argentina devolves into barter economy
Data: mercoledì 23 gennaio 2002 15.51

Ciao, Paolo
Hai visto questo?
Saluti
Normann

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Miami Herald. 21 January 2002. Cash-strapped Argentines return to
bartering system. Excerpts.
QUILMES -- Fabio Rodríguez makes inexpensive sandals, cheap slip-ons
that he exchanges for tomatoes, clothes or gasoline.
Ana Gerieri swaps snow cones for rice.
To feed her family, Haydée Paz offers crew cuts and hairstyles. And so
it goes for these Argentines, who include a plumber, dentist, masseuse
and yoga instructor.
They have returned to a centuries-old economic system to endure a
modern-day economic collapse: the ancient act of bartering.
"This started as a hobby. Now the truth is I don't have a job,"
Rodríguez said. "In today's market, you can't work. Sales with money no
longer exist."
More than one million Argentines are finding a way around their nation's
crippling economic downfall by joining barter clubs.
What started six years ago in an ecologist's garage is now a means of
survival for millions of people suffering the consequences of a
financial breakdown that left people without jobs and cash.
The founders of a barter fair say they believe Argentina's financial
crisis will force bartering to become the paradigm for a new economy.
In an country where people with cash in the bank were told they can't
spend it all until 2005, there is only one kind of money people really
trust: their own hard [read: atomized] work.
Rodríguez owned a shoe factory until five years ago, when the recession
began in full force. He got by with a repair shop, but customers quit
coming. But they still needed shoes. Rodríguez takes bartering a step
further by driving out to the countryside to trade shoes for good cuts
of beef.
"I used to be a cook," said María del Carmen Valdez, who hawks
empanadas. "Now I sell my food here."
Horacio Covas, president of the Argentine Cooperative Commerce Network,
says he is convinced that lack of work is the greatest fomenter of
violence.
"Instead of using energy of anger, this is energy of work," he said.
"People here aren't worrying -- they are working."
[N.B.] "This crisis has been a catalyst for growth. We calculate that by
2003, Argentina will be turned into a giant barter fair."
Virtually anything is available at the fair, from Alvárez's tomatoes, to
lettuce, cooked food, toilet paper and refrigerator repair. Most
shoppers said they use it to buy basic necessities like eggs.
Merchants peddling luxuries like home improvement services saw few
buyers. There's even a beauty salon featuring 10 stylists who do dye
jobs but no perms. (There's no running water.)
Gerieri's one-credit snow cone business has come to a halt because of
too many competitors, however.
"You don't feel great doing this, but there's no other alternative," she
said. "I spent 20 years working hard, and it comes to this: burned out."

Barry Stoller

http://groups.yahoo.com/group/ProletarianNews