CURRICOLO DI SCIENZE GEOSTORICHE E SOCIALI

NELLA SCUOLA MEDIA

a cura di Paolo Alpino


CLASSE PRIMA    UNITA' DI LAVORO N° 7

LA DEMOCRAZIA DEGLI ANTICHI

Filone        Educazione alla socialità e alla cittadinanza


Introduzione

Mappe concettuali

Elenco attività

Documenti

Indice esercizi per la formazione a distanza


Introduzione.

Già nell'unità sulla società complessa delle civiltà fluviali era emerso il primo modello di organizzazione politica: quello centralistico e piramidale della monarchia del faraone. Con lo studio della civiltà greca è possibile, partendo dalle nuove esperienze politiche della polis, tematizzare il concetto di politica come arte per organizzare la vita dell'uomo in quanto vita sociale, che si esplica appunto nella polis.

Si passano in rassegna le novità, dal modello aristocratico a quello più democratico di Clistene, dalla codificazione scritta delle leggi ai dibattiti nell'ecclesia, dalle istituzioni di Atene a quelle di Sparta.

Attraverso la ricognizione dei modelli antichi di democrazia si fondano il lessico e le categorie del dibattito politico, estrapolabili anche dal contesto storico ed utilizzabili anche per il presente. L'unità, in altre parole, è occasione per fare educazione alla politica. Tra l'altro, la varietà delle alternative, delle opzioni e delle passioni, già presente nel dibattito politico delle poleis greche, consente di drammatizzare il confronto: difatti si chiede agli alunni, in più di un caso, di scrivere e pronunciare discorsi, di trasformarsi in oratori di una ecclesia all'interno dell'aula-agorà.


Mappe concettuali


Elenco attività

Cap. I       Gli uomini? Animali politici

Cap. II      Sistemi politici a confronto: Atene e Sparta 

Cap. III    Due secoli di guerre


Documenti

Documento 1    Le istituzioni di Sparta. Trova le informazioni per rispondere:

Le origini della città. Dove si trova? Da chi traggono origine i cittadini di Sparta? Qual è l’eroe che li avrebbe guidati? Come hanno conquistato la Laconia? Cosa hanno ottenuto? In termini numerici che rapporto c’è tra i conquistatori spartani ed i popoli vinti?

La società. Per ciascuna delle tre classi indica il nome, la funzione svolta da chi ne faceva parte, e se godeva di libertà e di diritti politici.

Le istituzioni. Che compiti hanno i due re? Tra chi vengono scelti?

Che compiti ha la gherusia? Chi ne fa parte?

Cosa è la apella? Chi ne fa parte? Che compiti ha?

Che compito svolgono gli efori?

In caso di conflitto tra apella e gherusia quale istituzione ha la meglio?

Nel corso del tempo è cambiata la costituzione a Sparta?

In conclusione che tipo di organizzazione politica è quella di Sparta? Monarchica, oligarchica o democratica?

Il cittadino di Sparta. Qual è la sua attività principale? Fra chi vive soprattutto?


Documento 2    Elogio di Atene (è il discorso di Pericle, così come lo racconta lo storico Tucidide nella sua opera la guerra del Peloponneso, libro II) 

Il nostro ordine politico non si modella sulle costituzioni straniere. Siamo noi d’esempio agli altri, piuttosto che imitatori. E il nome che gli conviene è democrazia, governo nel pugno non di pochi, ma della cerchia più ampia di cittadini: vige anzi per tutti da una parte, di fronte alle leggi, l’assoluta eguaglianza di diritti nelle vicende dell’esistenza privata; ma dall’altra parte si costituisce una scala di valori fondata sulla stima che ciascuno sa suscitarsi intorno, per cui, eccellendo in un determinato campo, può conseguire un incarico pubblico, in virtù delle sue capacità reali, più che nell’appartenenza a questa o a quella funzione politica …

La tollerante urbanità che ispira i contatti tra persona e persona diviene, nella sfera della vita pubblica, condotta di rigorosa aderenza alle norme civili, dettata da un profondo, devoto rispetto; seguiamo le autorità di volta in volta al governo, ma seguiamo principalmente le leggi e più tra esse quante tutelano le vittime dell’ingiustizia e quelle che, sebbene non scritte, sanciscono per chi le oltraggia un’indiscutibile condanna: il disonore.

Non solo, ma anche abbiamo creato per lo spirito occasioni numerose di svago dai quotidiani sacrifici, istituendo giochi e solennità religiose in tutto l’arco dell’anno, arredando con eleganza le nostre abitazioni il cui quotidiano godimento fa svanire, giorno per giorno, ogni tetro pensiero… Da tutte le contrade del mondo, l’importanza della nostra città richiama prodotti d’ogni specie, onde ci sorride la fortuna di poter cogliere i frutti del nostro suolo, e ritrovarvi gioiosamente un gusto non più familiare e intimo di quelli che affluiscono da paesi lontani.

Ecco le differenze tra i nostri metodi di preparazione alla guerra e gli avversari. La città accoglie tutti, senza provvedimenti d’espulsione per segregare gli stranieri …La nostra fiducia rampolla dal coraggio che sappiamo esprimere nell’azione, più che nella forza di perfetti e astuti preparativi. Nel campo educativo, i nostri avversari si studiano con pesanti esercizi, fin dalla prima età, di conseguire il coraggio; mentre da noi la vita sciolta e indipendente ci permette non meno di affrontare ad armi pari qualunque lotta…

Amiamo la bellezza ma con limpido equilibrio; coltiviamo il pensiero ma senza languori. Investiamo l’oro in imprese attive, ma senza futili vanti. Non è vergogna, da noi, rivelare la propria povertà: piuttosto non saperla vincere, operando. In ogni cittadino la cura degli affari politici è uguale alla cura per gli affari di casa sua, ed è viva in tutti la capacità di adempiere egregiamente agli incarichi pubblici, qualunque sia per natura la consueta mansione. Poiché unici al mondo non valutiamo tranquillo un individuo in quanto si astiene da quelle attività, ma superfluo. Siamo noi stessi a prendere direttamente le decisioni o almeno a ragionare come si conviene sulle circostanze politiche: non riteniamo dannoso il discutere sull’agire, ma il non rendere alla luce, attraverso il dibattito, tutti i particolari possibili di un’operazione prima di intraprenderla. Anche in questo si nota la differenza tra noi e i nemici: le nostre direttive s’ispirano all’audacia più temeraria, temperata dalla più responsabile riflessione…

Dirò, in breve, che la città nostra è, nel suo complesso, una viva scuola per la Grecia. Non solo, ma in particolare mi sembra che ogni cittadino, educato alla nostra scuola, acquisti una personalità completa, agile all’esercizio degli impegni più diversi con elegante disinvoltura.

I discorsi scritti dagli alunni
ELOGIO DI ATENE
Il nostro paese, cari cittadini ateniesi, è democratico, quindi tutti possono esprimere la propria opinione, per questo ringraziamo i soldati caduti in guerra, che hanno difeso con onore la nostra città.
In tutto l'anno organizziamo numerose feste, perché Atene è una città allegra e priva di cose tetre.
Gli stranieri li accogliamo come fratelli, e il nostro futuro, cioè i bambini, non è tolto dalle famiglie all'età di sette anni e poi scartato in gruppi militari, ma è istruito in scuole normali, dove impara tutto quello che gli serve per diventare un uomo forte e ricco.
La povertà non vuol dire negatività, perché chi saprà far fruttare le uniche risorse che possiede, potrà sconfiggerla.
I nostri cittadini sono andati in guerra perché amano Atene, non solo per la volontà di combattere e di fare la guerra, a noi non servono anni di esercizi.
Noi, nella nostra città, accettiamo persino i deboli, perché siamo unici al mondo e dovremmo essere di esempio per tutta la Grecia. Nel nostro pese siamo tutti uguali e nessuno potrà impedirci di perdere la guerra.
Con questo ho voluto rassicurare tutte le persone qui presenti.
 ELOGIO DI SPARTA
Cittadini spartani,oggi volevo avvertirvi che alcuni di noi sono morti in guerra, contro quegli sfaticati degli Ateniesi, ma non dobbiamo abbatterci, perchè noi siamo i più forti e li sconfiggeremo.
Il nostro duro allenamento fin da quando avevamo sette anni, non può essere stato inutile perché ci siamo impegnati.
I nostri metodi sono invincibili, perché è stato il Dio Apollo in persona a donarceli.
L'oligarchia è un bene, perché solo gli spartiati hanno il diritto di comandare, mentre il governo non può essere in mano di tutto il popolo come la democrazia.
Il nostro futuro sono i guerrieri, che solo i bambini possono diventare; difendere la nostra città è importante ma ancora di più è conquistare altri territori e diffondere il nostro predominio su tutta la Grecia, per questo i bambini deboli e malati di mente vengono immediatamente uccisi, perchè non diventeranno mai grandi soldati.
L'arte della guerra è la più importante, perchè se non la si conosce, si finisce molto male.
Quindi è inutile che vi preoccupiate, perchè è ovvio che siamo invincibili e nessuno ci potrà mai battere.

Indice esercizi per la formazione a distanza

Verifica 

Obiettivo: seleziona e organizza informazioni per analizzare l’evoluzione della democrazia nelle poleis greche  sotto forma di saggio

Consegna: scrivi un testo sulla democrazia degli antichi che sviluppa i punti della seguente scaletta:  

  1. Definizione di uomo e di politica per i Greci
  2. La polis aristocratica: le classi e le istituzioni
  3. La riforma delle classi di Solone ad Atene: ciò che cambia e ciò che rimane uguale
  4. La riforma di Clistene ad Atene e l'affermazione della democrazia
  5. Limiti della democrazia di Atene
  6. Localizzazione e origini di Sparta
  7. Le tre classi
  8. La costituzione di Licurgo e le istituzioni 
  9. la vita del cittadino a Sparta
  10. Confronto tra Atene e Sparta

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