CURRICOLO DI SCIENZE GEOSTORICHE E SOCIALI

NELLA SCUOLA MEDIA

a cura di Paolo Alpino


CLASSE SECONDA    UNITA' DI LAVORO N° 1

VISIONE D'INSIEME DEL CONTINENTE EUROPEO

Filone        Educazione ambientale


Introduzione

Mappa concettuale

Elenco attività

Documenti

Indice esercizi per la formazione a distanza


Introduzione. E' un'unità breve che introduce e giustifica il curricolo unitario di geostoria presentando il concetto chiave di Europa. L'unità parte dalla individuazione dello spazio geografico che convenzionalmente vi si riferisce per smontare la pretesa di una fondazione geografica del continente Europa; si conclude con l'anticipazione - che le unità successive svilupperanno - che l'idea di Europa è figlia della storia e che, pertanto, gli unici confini che la riguardano non sono fiumi, mari o montagne ma concrezioni specifiche dell'agire umano nelle sue diverse manifestazioni. Al tempo stesso l'unità fa riflettere anche sulla fortuna geografica delle terre europee in cui si è sviluppato con facilità l'insediamento umano.

Metodologicamente si tratta per gli alunni di ricercare informazioni sulla posizione e su altri elementi del territorio (morfologia e orografia) attraverso la lettura delle carte geografiche.


Mappa concettuale


Elenco attività

Cap. I    Problemi di localizzazione

Cap. II    Elementi fisici del territorio europeo  


Documenti

Documento 1    Da “l’Europa raccontata ai ragazzi” di J. Le Goff[1]

Un viaggiatore passa a piedi dall'Europa all'Asia.

Salito in aereo a Milano, dopo circa tre ore di volo, un viaggiatore atterra a Istanbul, una grandissima città che un tempo si chiamava Costantinopoli. È ora in Turchia, ma sempre in Europa. A Istanbul, percorrendo un ponte di alcune centinaia di metri, attraversa uno stretto braccio di mare: adesso è ancora in Turchia, ma non e più in Europa, ora si trova in Asia. In pochi minuti, a pie­di, è passato dalla Turchia europea alla Turchia asiatica.

Da Istanbul, il nostro viaggiatore va in Russia. Da Mosca in poche ore raggiunge, in treno o in aereo, la catena di montagne che si estende a est, gli Urali. Decide allora di compierne la scalata. Nel salire si trova in Russia e in Europa. Quando scende, sull'altro versante, è ancora in Russia (anche se questa regione si chiama Siberia) ma non e più in Europa, adesso è in Asia. In alcune ore, è passato a piedi dalla Russia europea alla Russia asiatica.

Che cosa è l'Europa? Un continente, rispondono i geografi, cioè un insieme compatto di terre ben definito da confini naturali, di solito costituiti dal mare. È que­sto il caso dell'Africa, dell'America, dell'Oceania, anche se quest'ultima è formata da un gran numero di isole, al­cune grandi, come l'Australia, e altre assai piccole, come Tahiti. Ma l'Europa, da cui si può passare con relativa facilità a piedi in Asia, è un continente come gli altri?

A Istanbul il nostro viaggiatore ha sentito parlare turco, ha bevuto del caffè servito in bicchieri o in piccole ciotole, sul cui fondo si deposita la polvere fine del caffè non filtrato, ha mangiato spiedini di carne, il più delle volte di agnello, ha visto edifici religiosi sormontati da cupole e affiancati da slanciate torri, dalle quali, in de­terminate ore del giorno, si affaccia un uomo per invita­re i fedeli alla preghiera secondo le regole della religione musulmana. Prima di entrare a visitare la moschea, è questo il nome degli edifici di culto islamici, il nostro viaggiatore si è dovuto togliere le scarpe. Ha percorso pieno di stupore immensi mercati, fitti di piccoli negozi, ammirando i tappeti, i gioielli, gli oggetti di cuoio e respirando l'intenso aroma delle erbe, delle spezie e dei profumi dagli accesi colori.

In Russia il nostro viaggiatore ha sentito parlare il russo, gli è stato offerto un liquore molto forte, la vodka e, più volte durante il giorno, del tè, preparato in una gran­de teiera di metallo, il samovar; al posto del pane ha man­giato focacce di farina, i bliny, è entrato nelle chiese do­ve si svolgevano lunghe cerimonie religiose accompagnate da canti e officiate da preti vestiti di splendidi paramenti. La liturgia era in parte simile a quella del rito religioso cattolico (prima di entrare in chiesa aveva dovuto togliersi il cappello), si trattava però di un cristianesimo di tipo diverso, il cristianesimo greco-ortodosso, e gran parte della funzione religiosa non era visibile dai fedeli perché i preti officiavano dietro una parete divi­soria ornata da immagini sacre dipinte a vivaci colori, l'iconostasi. Gli era stato inoltre raccomandato, nel caso volesse soggiornare in Russia durante l'inverno, di premunirsi contro il freddo e acquistare un cappello di pelliccia, la sapka, pagandolo in rubli, la moneta russa.

Successivamente egli ha voluto andare in Gran Bretagna. Il suo aereo da Parigi fino a Londra impiega meno di un'ora, oppure occorreranno circa tre ore di treno servendosi del tunnel che passa sotto la Manica. Oramai è come se la Gran Bretagna non fosse più un'isola: è infatti collegata alla terraferma da questo tunnel, il che la rende ancora più europea da un punto di vista geografico. A Londra, al nostro viaggiatore sono state spesso servite pietanze accompagnate da una salsa alla menta ed egli ha avuto modo di gustare la prima colazione all'inglese, il breakfast, più abbondante e saporita (comprende infatti spesso anche uova e pancetta affumicata) della leggera prima colazione in uso in altri paesi europei. Ha osserva­to, un po' disorientato, che le automobili procedono tenendo la sinistra e non la destra, come di norma in tutti i paesi europei (ad eccezione dell'Irlanda, un tempo do­minio inglese) e che le distanze non vengono calcolate in chilometri, ma in miglia, un miglio è pari a circa 1,609 chi­lometri. Alcuni amici inglesi lo hanno portato ad assiste­re a una partita del loro sport preferito, il cricket, che si gioca con una mazza, una palla e un'asta: si tratta di uno sport che non viene praticato altrove in Europa e che gli è parso alquanto strano. La religione professata dalla maggior parte degli inglesi è una variante della religione protestante, nata da una divisione (scisma) del cristianesimo nel secolo XVI. Tale religione somiglia molto al cattolicesimo, però non riconosce il papa come massima autorità; si tratta di una Chiesa indipendente, la Chiesa anglicana e, cosa curiosa per la maggior parte degli europei, a capo della Chiesa, è la regina d'Inghilterra. Difatti, altra differenza notevole, la Gran Bretagna è retta non da un presidente della Repubblica, ma da un re o da una regina. Naturalmente il nostro viaggiatore ha usato per le sue spese la moneta locale, la lira sterlina, e ha sentito parla­re un'altra lingua, l'inglese.

Egli potrebbe con altrettanta facilità recarsi in altri paesi europei, tutti abbastanza vicini. Limitiamoci per il momento a seguirlo in Italia, a Roma. Qui come prima cosa è rimasto colpito dal gran numero di chiese, di preti e di suore. Il fatto è che Roma è sì la capitale della Re­pubblica italiana ma al suo interno comprende un piccolo Stato indipendente, la Città del Vaticano, il cui territorio corrisponde a una ridottissima parte della città. Si tratta di uno Stato retto da un capo religioso, il papa, che è il capo della Chiesa cattolica. Oltre i confini del Vaticano, il papa è il capo spirituale di tutti i cattolici, numerosi in Europa, soprattutto meridionale, e nel mondo. Nelle varie regioni italiane il nostro viaggiatore è stato spesso invitato a bere nei bar un buonissimo caffè, molto concentrato, servito in tazzine, che sgorga fumante dalle lucenti macchine-espresso che hanno diffuso anche in altri paesi europei l'uso del caffè «ristretto». A pranzo ha spesso mangiato la pasta e ha imparato che va mangiata non troppo cotta, «al dente». In Ita­lia ha potuto vedere un gran numero di monumenti e opere d'arte, più che in altri paesi europei, Francia e Spagna comprese: pur avendo tante opere d'arte, queste nazioni non raggiungono la ricchezza del patrimonio ar­tistico italiano. Ha notato che qui si parla ancora un'al­tra lingua, l'italiano, una lingua che ha molte somiglianze con il francese; si è così ricordato che il francese e l'italiano fanno parte di un gruppo di lingue europee affini, le lingue romanze (francese, italiano, catalano, spagnolo, portoghese) derivanti da un'antica lingua parlata in gran parte dell’Europa, il latino.

Esiste l'Europa?

In questo modo, con meno di cinque ore dì volo (e il più delle volte, anche in meno di tre ore, fatta eccezione per la Russia che è più lontana) op­pure in alcune ore di treno, il viaggiatore da noi immaginato ha visitato paesi i cui abitanti parlano lingue diverse, mangiano e si vestono in modi differenti, praticano diverse religioni e si dicono turchi, russi, inglesi, te­deschi, norvegesi, polacchi, italiani o spagnoli, ma quasi mai europei. Tuttavia sono europei. E allora il nostro viaggiatore si chiede: «Ma allora l'Europa esiste? E cosa vuol dire essere europei?».

Per capire perché questi euro­pei sono così diversi pur costituendo, malgrado tutto, una comunità, bisogna pensare a quello che è una fami­glia. Tra i diversi componenti di una famiglia vi è una certa somiglianza, ognuno però ha la propria personalità, un aspetto fisico e, soprattutto, un carattere, un comportamento diverso.  

La storia fa vivere la geografia.

La particolarità del continente europeo deriva in primo luogo dalla sua conformazione geografica, come quella di una famiglia deriva dalla costituzione fisica dei suoi componenti; in­vece il carattere è stato forgiato e determinato dalla storia, cioè dagli uomini nel corso del tempo. E una lunga storia nella quale ogni generazione eredita dai propri genitori e antenati e poi costruisce la propria vita, la pro­pria personalità. Lo stesso accade con i continenti e le nazioni, che dalla geografia ricevono un certo numero di condizioni materiali e dalla storia, che modella la geografia, varie eredità. Come tutti i continenti, l'Europa è figlia della geografia e della storia. Ad esempio, l'Europa è un continente in cui il mare si insinua profondamente, il che ha determinato condizioni favorevoli allo sviluppo della navigazione. Gli europei si sono lanciati sui mari: già in tempi molto lontani hanno costruito flotte e si so­no spinti lontano. I greci hanno probabilmente oltrepassato lo stretto di Gibilterra, quello che essi chiamavano le colonne d'Ercole, e i norvegesi, con molta probabilità, hanno raggiunto nel Medioevo l'America settentrionale, senza tuttavia arrivare a stabilire una rotta precisa, per mancanza di adeguate cognizioni geografiche.  

Il più piccolo di tutti i continenti.

Ripartiamo dalla geografia. Il viaggiatore che stiamo seguendo ha sperimentato quella che è la caratteristica principale dell'Eu­ropa: si tratta del più piccolo di tutti i continenti. Anche prima che venisse inventato il treno o l'aereo si poteva andare abbastanza rapidamente da un punto all'altro dell'Europa. Nell'antichità, un generale romano poteva, spostandosi a piedi o a cavallo, compiere nel corso della sua vita, partendo da Roma, diverse campagne militari in Gallia (la Francia di oggi), in Germania (la Germania occidentale), in Spagna e persino in Bretagna (l'attuale Gran Bretagna). Le montagne europee non raggiungono grandi altezze e anche quelle più elevate (le Alpi), le più impervie (i Pirenei) o le più estese in lunghezza (i Carpazi) sono valicabili abbastanza facilmente. Molti dei suoi fiumi e corsi d'acqua sono navigabili, primi tra tutti il Reno e il Danubio. Gli europei dispongono dunque di una vasta rete di vie terrestri, fluviali e marittime. E al­le vie naturali si aggiungono quelle costruite dagli uomi­ni nel corso della storia. I romani sono stati grandi co­struttori di strade e ancora oggi possiamo vedere i resti delle loro vie lastricate. L'Europa è un continente dalle comunicazioni numerose, agevoli, rapide, anche senza tener conto degli aerei. E stato possibile costruirvi velo­ci vie di collegamento: autostrade e ferrovie per treni ad alta velocità. Qualunque europeo può facilmente rag­giungere una stazione, un aeroporto, o anche un porto.

Prendiamo in mano un mappamondo o un atlante c confrontiamo l'Europa con il resto del mondo. Basta un'occhiata per rendersi conto delle sue modeste dimensioni: con una superficie di 10 milioni di chilometri quadrati essa non occupa che il 7% delle terre emerse, mentre l'Asia ne occupa il 30%, l'America il 28% e l'Africa il 20%. Proviamo adesso a far andare il nostro viaggiatore da un punto qualsiasi a quello più distante sullo stesso continente. In Europa percorrerà 4.000 chilometri - da Capo Nord, in Norvegia, all'isola greca di Creta - 4.300 sempre da Capo Nord all'estremità sud-occidentale del Portogallo, e al massimo 5.000 da Lisbona, capitale del Portogallo, all'est della Russia, i monti Urali. Se volesse fare lo stesso tipo di spostamenti negli altri continenti dovrebbe percorrere distanze all'incirca doppie. L'aereo attenua queste differenze, tuttavia sino al nostro secolo gli europei sono stati avvantaggiati da una maggiore facilità nei tragitti interni.  

L’Europa e i suoi vicini asiatici: lotte e scambi culturali.

Riprendiamo in mano il mappamondo o l'atlante.  L'Europa è l'estremità occidentale dell'enorme continente euroasiatico. Soltanto un mare non troppo va sto, il Mediterraneo, la separa dall'Africa. Europa, Asia Africa hanno sempre esercitato tra di loro una reciproca influenza, talvolta attraverso le guerre, il più delle volte attraverso pacifiche invasioni culturali. Nell’epoca antica e nel Medioevo si sono avute in Europa delle invasioni di popoli asiatici: è stato grande anche l'apporto della cultura asiatica che ha arricchito quella europea, al punto che gli studiosi parlano di cultura indoeuropea. Alcuni poemi del Medioevo e alcune delle novelle di Boccaccio sono rielaborazioni di racconti indiani. I numeri che siamo soliti chiamare arabi e che, con l'uso dello zero e del sistema decimale, hanno consentito agli europei di fare grandi progressi nelle scienze matematiche, vengono dall'India. Molte delle parole che si usano in Europa provengono dall'Asia, soprattutto dal persiano, dal turco, dall'arabo: ricordiamo, ad esempio, parole come «algebra», «divano», «dogana», e molte altre.

 

  1. Leggi il testo ed usa la carte fisica e politica d’Europa per svolgere queste attività:

  1. Trova sulla carta le informazioni sottolineate di geografia fisica e di geografia politica

  2. Calcola le distanze in Km tra Milano e Istanbul, Istanbul e Mosca, Mosca e Londra, Parigi e Lisbona, Roma e Londra

  3. Riporta i confini delle terre chiamate Europa

  4. Riporta i punti estremi  dopo averli individuati sulla carta, per quelli a Nord e a Sud indica anche la latitudine

  5. Riporta la definizione geografica di continente. E’ una definizione adeguata per L’Europa? Possiamo darne un’altra?

  1. Indica le conseguenze storiche dei vantaggi derivanti all’Europa dalla sua configurazione geografica, per ciascuno dei seguenti aspetti discussi nel testo:


[1] Cfr. Le Goff. J., L’Europa raccontata ai ragazzi, Einaudi, Torino 1996, pp. 3-15


Documento 2

Il periplo del Mediterraneo

Partenza e arrivo Mari (stretti, canali, golfi) e coste (penisole, capi, isole, promontori)
1. Venezia - Capo Matapan  
2. Capo Matapan - Bosforo  
3. Bosforo - Bosforo (periplo del m. Nero)  
4. Bosforo - Foce del Nilo (periplo dell'Asia occidentale)  
5. Foce del Nilo - str. Gibilterra  
6. st. Gibilterra - Genova  
7. Genova - Venezia  

Il periplo dei mari atlantici

Partenza e arrivo Mari (stretti, canali, golfi) e coste (penisole, capi, isole, promontori)
1. Amsterdam - Islanda  
2. Islanda - Capo Nord  
3. Capo Nord - Siberia  
5. Capo Nord - Copenhagen  
6.Copenhagen - Asterdam (attraverso il periplo del Baltico)  

 


Indice esercizi per la formazione a distanza

Esercizio 1

Esercizio 2

Esercizio 3

Esercizio 4


Verifica

Obiettivo:    conosce le informazioni relative a posizione, coste e rilievi dell’Europa

1)      Spiega perché l’Europa non è un continente ed fornisci la definizione geografica più esatta dell’Europa.

2)      Indica i confini dell’Europa (in particolare sii preciso nel descrivere il confine orientale)

3)      Rileva la posizione dell’Europa indicando con la massima precisione dove si trova:

4)      Riporta sulla carta le informazioni sotto elencate riportando la lettera corrispondente:

  1. Mar Nero

  2. Canale della Manica, 

  3. Mar Egeo

  4. Mare del Nord

  5. Canale di Otranto

  6. Mar Caspio

  7. Mar Baltico

  8. Golfo di Biscaglia

  9. Golfo di Finlandia

  10. Mar Ionio

  11. Stretto del Bosforo

  12. Golfo di Venezia

  13. Penisola anatolica

  14. Stretto di Gibilterra

  15. Mar di Norvegia

  16. Mar Tirreno

  17. Isole Baleari

 

  1. Disegna i 4 istmi europei nella carta sottostante e nella tabella specifica per ognuno i mari che essi collegano:

istmo

mare

mare

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

  1. Indica nella cartina sottostante i sistemi montuosi presenti nella penisola iberica, nella penisola italiana (2), nella penisola balcanica (5), al confine con l’Asia (2)


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